5 investimenti sicuri a oggi
Esistono investimenti finanziari sicuri e redditizi?
Questa è una domanda che ci viene spesso posta dai nostri clienti.
In quest’articolo cercheremo di rispondere a quest’interrogativo, tenendo in considerazione l’andamento dell’economia globale e dei mercati finanziari.
Investimenti sicuri: analizziamo i Conti deposito
Una delle soluzioni più popolari quando si parla di investimenti sicuri, sono i conti deposito.
Il conto deposito è uno strumento messo a disposizione da un istituto bancario, tramite il quale depositare, in modo vincolato o libero, il nostro capitale per un determinato periodo, es. 3,6,12,24,48 o più mesi.
Questo a fronte di un interesse che ci verrà riconosciuto, usualmente, al termine del periodo concordato.
Dunque, facendo un esempio pratico, vincolando 50.000 euro per un periodo di 12 mesi, ad un tasso di rendimento dell’1%, avremo un guadagno di 500 euro, al termine del periodo concordato.
Il conto deposito prevede un’imposta di bollo proporzionale al deposito, pari allo 0,20% calcolato sulle giacenze.
L’altro costo fisso è la ritenuta fiscale sulle plusvalenze che ammonta al 26%
Il conto deposito, è considerato un investimento sicuro, visto che viene garantito dalla banca che lo propone.
Non trascuriamo però un aspetto che poche volte viene preso in considerazione, ovvero il rischio default della banca stessa.
Nel caso in cui infatti l’istituto di credito fallisca, correremo il rischio di non riuscire a recuperare il denaro vincolato nel conto deposito.
Fondamentale quindi, nella scelta di un conto deposito, è la solidità delle banche che lo propongono.
Caratteristica che sarà da preferire alla mera ricerca dell’interesse più alto proposto sul mercato.
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Le obbligazioni governative rappresentano forme d’investimento sicure?
Le obbligazioni governative, sono uno strumento, tramite il quale gli stati finanziano il loro debito e la spesa pubblica.
Hanno durate e scadenze diverse, 2,7,10,20,30 anni e più.
Quando compriamo obbligazioni governative, dunque, prestiamo il nostro denaro ad uno stato, ed in cambio riceveremo alla scadenza dell’obbligazione il capitale investito inizialmente, più un interesse annuo prestabilito.
Nell’immaginario comune i titoli di stato, sono strumenti d’investimento finanziari estremamente sicuri, visto che a garanzia del loro rimborso c’è lo stato che li emette, ad esempio, nel caso dei BTP(buoni poliennali del tesoro), garantisce lo stato italiano.
Ultimamente, ad esempio, si sente parlare dei BTP italiani di ultima emissione, come degli investimenti sicuri al 4%, dato che, tale è il rendimento attuale dei BTP con scadenza 10 anni.
Ma come si fa a valutare la solidità e la capacità di restituzione del debito di uno stato sovrano?
Ci si avvale del cosiddetto “Rating”, che viene assegnato dalle più importanti agenzie specializzate.
Quando ci approcciamo ad acquistare obbligazioni governative, consideriamo quindi che, ci sobbarchiamo il rischio di default dello stato al quale prestiamo il nostro denaro, perché in tal caso il nostro capitale investito sarebbe in serio pericolo.
Esempio recente è il default della Grecia nel 2012.
Altro rischio è il deprezzamento delle obbligazioni quando si affrontano scenari economici, come quello attuale, dove assistiamo a violenti innalzamenti dei tassi d’interesse da parte delle banche centrali.
In questo scenario, il valore delle obbligazioni che abbiamo in portafoglio, potrebbe subire delle forti oscillazioni negative.
Dunque, se ci trovassimo costretti, magari per questioni di necessità, a dover liquidare il nostro investimento prima della data di scadenza, potremmo subire delle forti perdite e portarci a casa una cifra inferiore a quella inizialmente investita.
Le obbligazioni governative sono quindi davvero un investimento sicuro e redditizio?
Esiste un modo molto semplice per eliminare il rischio specifico di default di un singolo stato: investire in un ETF obbligazionario.
Gli ETF sono strumenti che offrono un’ampia diversificazione a fronte di un basso costo di gestione annua.
Immaginiamo un ETF obbligazionario, come una scatola, al cui interno sono presenti le obbligazioni governative di decine di stati.
In questo modo, grazie alla diversificazione, investiremo in obbligazioni governative, eliminando però il rischio specifico dello stato singolo.
Difatti, seppur dovesse andare in default uno stato presente all’interno dell’ETF, il danno sarebbe molto circoscritto.
Questo perché la percentuale che ricopre uno stato singolo all’interno dell’ETF è limitata.
Investire in obbligazioni governative rappresenta quindi una forma d’investimento sicura?
Può esserlo, se fatta con gli strumenti giusti e con una pianificazione fatta su misura per le nostre esigenze specifiche.
Obbligazioni societarie ed High Yield, investimenti sicuri e redditizi?
Discorso simile è per le obbligazioni societarie, cosiddette corporate.
Il principio è lo stesso delle obbligazioni governative, solo che in questo caso, ad emettere obbligazioni, non sono stati sovrani, bensì società private.
Una multinazionale ad esempio, per finanziare il proprio business, può decidere di fare raccolta di denaro, offrendo agli investitori delle obbligazioni con varie scadenze.
Acquistando obbligazioni corporate, finanzieremo quindi il debito di una società privata, che ci ripagherà del nostro investimento iniziale, più una quota di interessi, fissa o variabile.
Anche in questo caso, per rispondere alla domanda se investire in obbligazioni societarie sia un investimento finanziario sicuro, dobbiamo tenere in considerazione il livello di rating delle aziende emittenti.
Generalmente possiamo suddividerle in due categorie:
Quelle “Investment Grade” e “High Yield”
Le obbligazioni societarie investment grade, sono titoli di qualità medio-alta, sono generalmente associati a emittenti di più grandi dimensioni, con business più stabili, bilanci più solidi e con minore indebitamento.
Le obbligazioni High Yield (ad alto rendimento), offrono di solito un maggiore rendimento rispetto alle investment grade, a causa del maggiore rischio di default rispetto alle prime.
In altri termini, più è basso il rating, più è alto il rischio di insolvenza della società che emette il titolo di debito.
Le obbligazioni Corporate, possono essere uno strumento valido da adoperare nella costruzione di un portafoglio d’investimento.
Anche qui vige il principio spiegato nel capitolo precedente.
Sempre meglio non esporsi verso una singola azienda, bensì preferire un ETF diversificato, che investa in obbligazioni al alto rendimento, cosi da eliminare il rischio specifico.
Ed inserire in portafoglio tali strumenti, sempre dopo un’attenta analisi e pianificazione dei nostri obiettivi.
Investimenti sicuri e redditizi: Valutiamo i maggiori indici azionari in ottica di lungo termine
Abbinare il concetto di investimenti sicuri e mercati azionari, forse farà storcere il naso agli investitori più cauti e conservativi.
Ebbene, sfatiamo un mito, anche gli investimenti azionari possono rivelarsi investimenti sicuri e redditizi.
Parole d’ordine: tempo, pianificazione e costanza.
Il mondo azionario, viene spesso erroneamente visto dagli investitori più conservativi, come rischioso. Questa è una convinzione, che come vedremo, è sbagliata e che trova fondamento in uno scarso studio della statistica dei rendimenti dei principali indici azionari mondiali.
In media, il rendimento dell’indice azionario più importante e capitalizzato al mondo, ovvero l’ S&P500, è stato negli ultimi 20 anni del 12,6% l’anno.
I mercati azionari hanno storicamente, nel lungo periodo, una crescita continua e costante.
Ciò non significa in termini assoluti che il rendimento dei mercati azionari sia certo, o che non subisca anche forti e repentine oscillazioni più o meno durature:
Analizziamo, ad esempio, le due crisi di mercato più profonde a cui abbiamo assistito negli ultimi 30 anni, quella della “bolla di internet” del 2000 e quella dei “mutui subprime” del 2008.
Nel primo caso abbiamo visto il mercato azionario flettere per oltre due anni con una profondità massima del -50% circa, nel secondo caso, nel 2008, la flessione del mercato è stata ancora più profonda, toccando il -57% circa, nell’arco di 18 mesi.
Ciò avrebbe significato vedere il nostro capitale dimezzarsi di valore momentaneamente.
Ciò nonostante, chiuso un ciclo ribassista, statisticamente, ne parte uno rialzista, anche più forte di quello precedente.
Volendo fare un mero esempio numerico, se avessimo investito 10mila euro nel Gennaio 2002, in piena crisi di mercato, avremmo ottenuto una performance positiva.
Passati 20 anni del 255% circa, dunque i 10mila euro investiti inizialmente sarebbero diventati 35mila.
Va da se, che contrariamente, 10mila euro lasciati su di un conto corrente, dopo 20 anni, sarebbero rimasti 10mila, con l’aggravante di avere un potere d’acquisto diminuito a causa della pressione inflazionistica.
Per mitigare la volatilità dei mercati azionari, si può creare un portafoglio bilanciato, costruito dunque sia con una componente azionaria, che obbligazionaria, che oro.
Un portafoglio costruito con tali criteri, presenta dei rendimenti, che in base alle performance storiche, possiamo quantificare nell’ordine del 5% annuo.
Con una volatilità però più contenuta grazie alla composizione mista, non puramente azionaria.
La componente obbligazionaria ovviamente mitiga le oscillazioni del mercato azionario.
Un portafoglio bilanciato, quindi, può essere una soluzione adatta per una tipologia di investitore maggiormente conservativo.
Immaginiamo, di iniziare un PAC (piano di accumulo capitale) di 250 euro al mese.
Costruendo un portafoglio bilanciato, ed ipotizzando un rendimento medio annuo del 5%, i risultati ottenuti nel lungo termine, sfruttando l’interesse composto sono molto interessanti:
Il grafico sottostante ci mostra il risultato ottenuto investendo 250 euro al mese, per 30 anni.
Il totale dei versamenti in 30 anni sarebbe di 90mila euro, i quali per effetto dell’interesse composto diventerebbero, con una proiezione molto probabilistica, circa 208mila.
Una rivalutazione importante del capitale, la quale ci fa capire che di sicuro è molto più rischioso mantenere il denaro sul conto in banca, piuttosto che investire nei mercati azionari.
Quando ci approcciamo ai mercati azionari quindi, dobbiamo lavorare in favore della statistica.
Ovvero pianificare l’investimento con un orizzonte temporale medio-lungo, per avere la quasi certezza di ottenere dei rendimenti positivi nel lungo periodo.
E anche gestire in modo funzionale le emozioni durante i periodi di ritracciamento negativo dei mercati e vedere nei momenti di crisi la possibilità di cogliere opportunità maggiori.
La situazione odierna vede i mercati azionari flettere dal Gennaio del 2022, quasi da 12 mesi, approssimativamente in concomitanza con l’inizio della guerra in Ucraina.
Un mercato azionario in ritracciamento negativo, potrebbe essere oggi una buona opportunità per iniziare ad investire.
O magari l’occasione per ribilanciare adeguatamente il proprio portafoglio?
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Uno dei migliori investimenti sicuri: Investire su se stessi
Rimanendo in tema di forme d’investimento sicure, non possiamo tralasciare l’investimento personale su noi stessi
In un epoca dove, piaccia o no, l’individuo viene considerato come un vero e proprio capitale umano, non possiamo esimerci dal perfezionare le nostre skill e competenze trasversali, con l’obiettivo di generare un’indotto che si basi sulle nostre capacità.
Investire su noi stessi vuol dire avere la consapevolezza di essere l’asset più importante della nostra “impresa”.
Investire sulla nostra formazione, lavorare sul proprio potenziale, sarà sempre un ottimo investimento.
Migliorare le conoscenze e competenze personali, sarà un fattore importante di successo personale e professionale nel lungo termine.
Dunque il consiglio è di non cercare di far economia e lesinare in merito agli investimenti personali.
Tutt’altro, i soldi spesi in formazione e specializzazione, saranno quelli che avranno una redditività sicuramente alta.
Come investire in modo sicuro: Conclusioni
Come abbiamo potuto vedere, non esiste una forma d’investimento sicura e redditizia che vada bene in assoluto per tutti.
Possiamo però certamente affermare che ogni investimento può definirsi sicuro quando viene adottata un’adeguata pianificazione che guardi alle specifiche esigenze personali.
Mettendo in atto una strategia che massimizzi i rendimenti, garantendo il livello di protezione del capitale più adeguato.
Può essere difficile, a volte, prendere delle decisioni in merito a quali siano le scelte e le forme d’investimento più sicure per il nostro caso specifico.
magari per mancanza di competenze e di esperienza, o semplicemente perché non abbiamo abbastanza tempo per informarci adeguatamente.
In tal caso l’aiuto di un professionista, che ci guidi, attraverso un processo di crescita e consapevolezza personale e finanziaria, è auspicabile per chiunque voglia avere la certezza di prendere in modo corretto quelle scelte che possono cambiare in meglio il nostro futuro finanziario e patrimoniale.
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