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Calcolo contributi INPS: come procedere?

Come procedere con il calcolo dei contributi INPS? 

Se anche tu stai cercando di eseguire il calcolo dei contributi INPS che hai versato nel corso della tua vita professionale, nel corso di questo articolo troverai degli spunti interessanti per procedere in autonomia al tuo conteggio previdenziale.

Che cosa sono i contributi INPS?

I contributi INPS sono importi versati obbligatoriamente sia dal lavoratore che dal datore di lavoro, per costruire una pensione futura e assicurarsi contro eventi che potrebbero rendere il lavoratore non più idoneo allo svolgimento dell’attività lavorativa.

La quota di questi contributi dipende da vari fattori, tra i quali i più rilevanti sono la tipologia di lavoro svolto e l’attività dell’azienda per cui si lavora.

In primo luogo è necessario individuare la propria categoria lavorativa, per capire quali e quanti sono i contributi versati o da versare.

Segnaliamo inoltre che la quota a carico del lavoratore, in caso di lavoro dipendente è direttamente detratta dalla busta paga, mentre per i lavoratori autonomi i versamenti sono da attuare in modo indipendente, è quindi consigliabile affidarsi ad un commercialista qualificato.

Tutte le aliquote corrette, comunque, sono consultabili in qualunque momento sul sito dell’INPS cliccando su “Consultazione delle aliquote contributive”.

Come eseguire il calcolo dei contributi INPS?

Per poter programmare la data (presunta) della tua pensione è necessario fare il calcolo dei contributi INPS versati negli anni di lavoro e verificare i requisiti di età anagrafica.

Ogni anno, all’interno della legge di bilancio definita al 31 dicembre, possono essere determinate e modificate queste variabili, per cui in questo articolo andremo ad approfondire quali sono le modifiche rispetto al 2021 all’interno della legge di bilancio 2022 e come si riflettono in termini concreti sul calcolo dei contributi pensionistici.

La prima operazione da eseguire per calcolare i contributi INPS è quella di accedere alla pagina personale My Inps. 

Per poterti identificare, sarà necessario utilizzare come identificazione lo SPID, oppure altre tipologie di identità digitale quali il PIN (che corrisponde alla vecchia modalità, precedente allo SPID), la Carta nazionale dei servizi o la Carta d’identità elettronica.

Una volta eseguito l’accesso potrai richiedere, all’interno del fascicolo previdenziale, la consultazione dell’Estratto Conto Previdenziale. In questa pagina troverai tutti i contributi che hai accumulato durante gli anni lavorativi e l’ammontare totale.

Una ulteriore variabile importante per il calcolo dei contributi INPS è quella che determina il regime con cui viene calcolata, successivamente, la pensione.

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Differenza tra regime contributivo e regime retributivo

Procediamo a delineare le differenze tra regime retributivo e regime contributivo.

Le 3 possibilità sono:

  • se si è lavoratori con più di 18 anni di lavoro al 31/12/1995
  • se si è lavoratori con meno di 18 anni di lavoro al 31/12/1995
  • se si è lavoratori con inizio attività lavorativa dal 01/01/1996

Nel primo caso, si avrà il regime retributivo per i contributi versati sino al 31/12/2011, successivamente, il conteggio sarà eseguito con il metodo contributivo.

Se al 31/12/1995 si avevano meno di 18 anni di contributi, si avrà il regime retributivo per i contributi versati sino al 31/12/1995 e, successivamente, il conteggio sarà eseguito invece con il metodo contributivo.

Nel terzo caso, infine, il calcolo sarà al 100% con il regime contributivo.

Segnaliamo che per le prime due tipologie sopra citate, il regime viene anche definito “misto”, poiché si tratta della somma tra retributivo e contributivo.

Come avviene il calcolo pensione nel sistema retributivo?

Per semplificare i due regimi, possiamo identificare il sistema retributivo come più vantaggioso per i lavoratori (e quindi più gravoso per le casse dell’INPS) a differenza di quello contributivo.

Il regime retributivo, infatti, basa il suo calcolo previdenziale sulla media dei redditi percepiti negli ultimi 10 anni della vita lavorativa del dipendente (15 se si tratta di lavoratore autonomo).

Spesso, quindi, il lavoratore che rientra, in tutto o in parte, in questo regime ha un assegno previdenziale maggiore poiché gli ultimi anni lavorativi sono quelli tendenzialmente caratterizzati da un reddito più rilevante.

Come avviene il calcolo pensione nel sistema contributivo?

Il regime contributivo, a differenza del precedente, basa il suo calcolo su quelli che sono stati i contributi versati dal lavoratore nel corso della sua vita professionale.

Questo totale, che viene definito “montante contributivo”, è rivalutato in base all’indice Istat delle variazioni quinquennali del Pil e deve poi essere moltiplicato per uno specifico indicatore, il “coefficiente di trasformazione”. Quest’ultimo aumenta all’aumentare degli anni del lavoratore che decide di andare in pensione e viene aggiornato ogni due anni.

Anche in questo caso è possibile trovare la tabella dei coefficienti di trasformazione sul sito dell’INPS.

Con la legge di bilancio 2022 sono state, però, modificate alcune particolari condizioni del sistema pensionistico.

Vediamo nel dettaglio a quali si fa riferimento.

Opzione Donna

Con questa opzione, sarà possibile richiedere la pensione anticipata con un’età anagrafica di 58 anni per le lavoratrici dipendenti e di 59 anni per quelle autonome. Resta in vigore la clausola, in questi casi, di almeno 35 anni di contributi versati al 31 dicembre 2021.

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Ape Social

Questa misura, introdotta per la prima volta con la legge di Bilancio del 2017, permette a tutti coloro che rispettano determinate regole contributive e abbiano già compiuto 63 anni di età anagrafica di andare in pensione.

Con la legge di bilancio 2022 viene prorogata questa misura, sempre con il limite di 36 anni di contribuzione e di 30 se disoccupati, disabili o caregiver.

Riduzione dei contributi

Per quanto riguarda i contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri dipendenti del settore privato, questi ultimi vengono ridotti, in via sperimentale e per un anno, del 50%.

Calcolo contributi INPS e pensione

Con le informazioni di questo articolo, dovresti essere in grado di simulare i tuoi contributi INPS. Potrai quindi calcolare in questo modo la tua potenziale pensione futura.

È importante sottolineare che, data la mole di casi particolari e di modifiche delle leggi nel corso degli anni, spesso può risultare difficoltoso eseguire questa analisi in autonomia.

Sei sei in dubbio sul calcolo dei tuoi contributi o su quale regime previdenziale utilizzare per questi conteggi, è sempre meglio richiedere un’analisi previdenziale personalizzata.

E tu, hai mai fatto il calcolo dei contributi INPS?

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