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Carbon credit: cosa sono e come funzionano

In questo articolo parlerò di cosa sono i carbon credits, del perché esistono, di come funzionano e come si possono acquistare o vendere.

Il come funzionano e a cosa servono è necessariamente legato alla loro storia.

Mentre il come si possono vendere e acquistare dipende dalla loro utilità per le aziende e per coloro che riescono ad investire nelle energie rinnovabili migliori.

Carbon credit cosa sono e come funzionano?

I carbon credits, o crediti carbonio, sono delle certificazioni oggetto di compravendita che rappresentano una tonnellata di anidride carbonica, o CO2. 

Questi strumenti possono essere molto utili per limitare le emissioni di CO2 e combattere il riscaldamento globale.

Il concetto di base è molto semplice e consiste nel far pagare alle imprese il costo dell’inquinamento da loro prodotto.

Un modo potrebbe essere quello di introdurre una tassa sulle emissioni di CO2.

Questa scelta presenta però diverse controindicazioni tra cui anche la difficoltà di stabilire l’importo esatto della tassa.

Un modo alternativo è quello di creare un vero e proprio mercato dove le imprese possano comprare e vendere il diritto a inquinare.

I carbon credits permettono di creare questo tipo di mercato

Il meccanismo sfrutta il principio di “cap-and-trade”, basato sulle teorie di Ronald Coase, vincitore del premio Nobel per l’Economia nel 1991.

In pratica ciascun Paese stabilisce un limite massimo (“cap”) al totale di emissioni inquinanti che le imprese possono produrre.

I diritti di inquinamento vengono quindi attribuiti alle diverse imprese, che possono poi scambiarli tra loro (“trade”).

Carbon credit meccanismo

Il meccanismo dei carbon credits serve a certificare l’attività delle varie imprese e a rendere più semplice ed efficiente il processo di scambio.

Infatti un carbon credit rappresenta una tonnellata di CO2 non emessa o assorbita da una azienda in suo possesso.

È come se fosse un’unità di riferimento con un valore preciso perché scambiata sul mercato, che dimostra un impegno concreto alla lotta al cambiamento climatico.

Si crea così un meccanismo di compensazione tra aziende, in modo tale da favorire la specializzazione e l’innovazione a favore dell’ambiente. 

I carbon credits possono essere ricevuti in vari modi.

Ad esempio con l’efficientamento dei sistemi di produzione (quindi per mancata emissione) oppure attraverso l’assorbimento (ad esempio piantando degli alberi).

Per questo i carbon credits vengono anche definiti Crediti Ambientali, perché hanno lo scopo esplicito di rendere più conveniente investire per inquinare di meno.

Come riferimento alla quantità di CO2 emessa si fa guarda all’anno 1990, anno dal quale si sono iniziati ad attuare programmi volti alla riduzione progressiva delle sostanze inquinanti in Unione Europea.

carbon credit

Con il Protocollo di Kyoto nel 1997 si è iniziato a discutere di un limite massimo sostanze inquinanti che ogni Paese si poteva permettere di produrre.

Un ulteriore passo avanti è stato fatto con il Trattato di Parigi del 2016, ratificato da 55 Paesi di tutto il mondo.

Esso ha l’obiettivo di mantenere al di sotto dei due gradi Celsius l’aumento delle temperature rispetto all’era preindustriale.

Come raggiungere questo obiettivo?

Per raggiungere gli obiettivi fissati dal Protocollo di Kyoto e dagli accordi successivi è necessario cercare di arrivare all’azzeramento delle emissioni di CO2.

È proprio in questo ambito che  lotta in cui entra in gioco la finanza sostenibile può entrare in gioco.

Come prima cosa bisogna capire cosa si intenda per “azzeramento delle emissioni”, un obiettivo a volte chiamato anche “net zero”.

Per “net zero” non si intende non produrre assolutamente CO2, ma arrivare ad un efficientamento tale dei processi produttivi che, combinato all’assorbimento delle sostanze inquinanti, dia come risultato 0.

In pratica, quello che conta è il bilancio complessivo delle emissioni inquinanti di una azienda.

Le imprese possono cercare da un lato di ridurre le loro emissioni, ad esempio adottando tecnologie più pulite.

Oppure potrebbero “compensare” le loro emissioni grazie a iniziative in grado di migliorare l’assorbimento globale della CO2.

Un modo può essere quello di finanziare campagne di riforestazione, come abbiamo visto.

Esistono anche progetti più tecnologici che mirano direttamente a catturare e stoccare la CO2.

Le imprese che non riescono né a ridurre né a compensare le emissioni possono comprare carbon credits che danno loro l’autorizzazione a sforare i limiti di emissione.

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I carbon credits sono in pratica dei veri e propri diritti ad inquinare.

La presenza dei carbon credits introduce un doppio incentivo per le imprese inquinanti.

In primo luogo inquinare diventa costoso, perché le imprese devono comprare carbon credits in misura pari alle loro emissioni.

In secondo luogo, diventando più ecologiche le imprese possono ottenere carbon credits che poi non usano, e che possono rivendere sul mercato ottenendo un guadagno.

Oltre agli incentivi puramente economici, non va sottolineato il possibile effetto reputazionale.

Grazie al fatto che i carbon credits sono certificati, le imprese più ecologiche possono crearsi una reputazione ambientale che può migliorare la loro immagine presso i consumatori.

Affinché il meccanismo possa funzionare, è essenziale che il mercato dei carbon credits operi in modo efficiente.

L’obiettivo è ambizioso, ma si calcola che i carbon credits saranno sempre più richiesti e arriveranno a creare un mercato del valore di 50 miliardi di dollari.

Nel 2021 il prezzo minimo del credito di Carbonio si aggirava tra gli 8 e i 13 euro a tonnellata.

Però questi valori potranno aumentare fino a 15 volte in quanto le restrizioni sulle emissioni saranno sempre più stringenti e quindi la loro domanda aumenterà.

In effetti i prezzi di mercato mostrano una forte tendenza al rialzo negli ultimi anni.

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foto: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/d/de/European_Allowance_prices.svg/2560px-European_Allowance_prices.svg.png

Come funzionano i carbon credits in Italia?

In Italia i carbon credits sono ancora poco noti, però anche nel nostro Paese comincia a diffondersi un certo interesse su questo tema.

Un primo passo nella direzione di sviluppare una maggiore sensibilità ambientale si è avuto con il Codice Forestale del Carbonio.

Il documento, messo a punto dal Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, definisce le linee guida per lo sviluppo di progetti volti all’assorbimento della CO2.

Negli ultimi anni si sono poi sviluppati diversi progetti, alcuni anche finanziati con fondi europei.

I carbon credits in Italia potrebbero agevolare la transizione ecologica, incentivando il ricorso alle energie alternative. Questo potrebbe avere impatti positivi anche sulle bollette energetiche.

Lo sviluppo di una sempre maggiore sensibilità ambientale da parte dei consumatori è un altro elemento in grado di promuovere la diffusione dei carbon credits in Italia.

carbon credit

Da questo punto di vista, il settore della finanza sostenibile rappresenta come detto uno sviluppo interessante.

I risparmiatori che hanno a cuore i temi ambientali hanno oggi la possibilità di orientare le loro scelte di investimento in modo da incentivare i progetti più ecologici.

In questo modo, anche la semplice scelta di un prodotto finanziario può essere un modo per dare una mano al nostro pianeta.

Se sei interessato ad approfondire queste tematiche, ti consigliamo di prenotare una consulenza finanziaria online: in questo modo potrai parlare con un consulente in grado di suggerirti le soluzioni più adatte a te.

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Sì ma se sono negoziabili come vendere crediti di carbonio (0 comprarli)?

Basta cercare su Google come comprare e vendere crediti carbonio e troverete molti siti che vi mettono a disposizioni vari tipi di crediti carbonio.

Se ti stai chiedendo i certificati co2 cosa sono, abbiamo detto che sono strumenti negoziabili, ovvero certificati che possono essere scambiati.

Crediti derivanti da differenti tipi di fonti sostenibili, come ad esempio eolico e solare.

L’efficienza di questi Certificati CO2 è che possono essere prodotti in tutto il mondo, rendendo ancora più remunerativo una fonte rinnovabile e sfruttando a pieno le sue potenzialità.

Ogni Credito Carbonio viene registrato nell’ “Impact Registry” che lo traccia in ogni suo spostamento e viene convalidato attraverso Posta Elettronica Certificata.

In meno di 48 ore potresti avere il tuo certificato carbonio.

Allo stesso modo in cui si possono vendere, c’è la possibilità di acquistare crediti carbonio in più rispetto alle necessità perché consapevoli che la propria azienda ne avrà bisogno.

Nel prossimo futuro o come possibile forma di investimento/speculazione.

 

I passaggi per ricevere un Carbon Credit

Le aziende italiane sono già obbligate da un decreto legislativo del 2002 di sapere quanto inquinano, o meglio di effettuare una diagnosi energetica della loro situazione.

Una volta compresa la propria situazione si può passare alla scelta del progetto, il quale dovrà competere con altri sul mercato per avere un costo minore per tonnellata assorbita/non prodotta.

Spingendo così ancora di più le fonti rinnovabili a fare del loro meglio.

Una volta scelto si passa all’acquisto e al pagamento.

Da quel momento bisogna solo aspettare di ricevere la certificazione che in Italia è gestita da Carbonsink, l’emittente dei crediti carbonio e parlare di carbon credit Italia.

Perfetto, ne compro tantissimi così quando il loro valore salirà li venderò con un bel guadagno!!

Attenzione, non perché i Carbon credit possono essere comprati o venduti con facilità possono essere un facile guadagno, anzi.

Se utilizzati come mezzo d’investimento o speculazione devono essere trattati come tale e quindi con tutte le precauzioni del caso.

Dato che sei fantastico/a e leggi tutti i nostri articoli e ci segui su tutti i social, so benissimo che non andrai ad investire tutto il tuo portafoglio in certificati carbonio.

Però nel caso volessi un parere da dei professionisti  della consulenza finanziaria online contattaci per un’analisi gratuita del tuo portafoglio!

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