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welfare aziendale come funziona

Come Funziona il Welfare Aziendale? Scopri Vantaggi e Svantaggi

In molti si sono posti questa domanda: “welfare aziendale come funziona?”, ma proviamo a partire da cos’è il welfare aziendale.

Il welfare aziendale nella mente di una buona fetta degli imprenditori italiani è visto come un costo come un qualcosa di superfluo.

Ma è davvero così?

In realtà il welfare aziendale è un ottimo strumento per prendersi cura dei propri dipendenti, impiegati ed operai.

Facilità il benessere ed il clima all’interno dell’impresa attraverso una serie di politiche e servizi offerti dall’azienda stessa nei confronti dei propri lavoratori. 

Per cui possiamo tranquillamente asserire che il welfare aziendale è uno strumento utile ad aumentare la produttività stessa dell’impresa.

E avendo a cuore il benessere e lo sviluppo delle risorse umane!

Come funziona il welfare aziendale?

Ogni azienda ha la facoltà di decidere come strutturare il proprio piano welfare. Infatti i servizi e i bonus sono molto variegati.

Basti pensare che esistono sul mercato aziende specializzate nella creazione di servizi specifici per le aziende che decidono di integrare all’interno del proprio piano industriale sistemi di welfare.

Sì, ma il welfare aziendale come funziona nella pratica?

In linea di massima possiamo dire che l’azienda mette a disposizione dei propri dipendenti una serie di servizi e/o beni , entro certi limiti.

Sarà poi il dipendente, a seconda della tipologia d’erogazione, a scegliere quale benefit utilizzare.

Un esempio di welfare aziendale è il classico buono pasto o rimborso carburante.

Post Covid sta prendendo sempre più piede lo smartworking come misura di welfare aziendale.

Esso è utile soprattutto a quella fascia di lavoratori costretta a spostarsi giornalmente per raggiungere il posto di lavoro.

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Welfare aziendale: pro e contro

Il beneficiario principale delle politiche di welfare è il lavoratore.

i benefici principali sono dell’ordine economico, organizzativo e personale.

Basti pensare a tutte quelle aziende che integrano nel loro plesso lavorativo l’asilo nido o una palestra.

Il lavoratore sarà più motivato ad andare al lavoro perché trova lì tutto ciò che gli può servire.

Ovviamente tutti questi servizi hanno un costo da parte dell’impresa sia in termini economici sia in termini di personale impiegato nella stesura e nel controllo del welfare stesso.

Ovviamente quando si parla di costi bisogna sempre farsi una domanda: il costo che sto sostenendo quali benefici mi porta?

Diversi studi hanno dimostrato che un buon piano welfare riduce le assenze sul lavoro, aumenta la produttività e la “fedeltà” nei confronti dell’impresa stessa.

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Inoltre anche l’azienda può beneficiarne perché riduce il proprio cuneo fiscale!

Chi non vorrebbe ridurre il proprio cuneo fiscale e ottenere al tempo stesso un ambiente lavorativo sano e più produttivo?

In sintesi non ci sono contro oggettivi anche se i più critici preferirebbero più soldi in busta paga al posto di politiche welfare.

Casi pratici sul Welfare

Ci sono diverse tipologie, in questa parte entreremo più nella pratica e quindi welfare aziendale: esempi.

Abbiamo il welfare familiare con asili nido, palestre, strutture ricettive per anziani, scuole e colonie estive, e tutta la galassia di servizi riservata alle famiglie.

L’importante è che siano accomunate da un utilità sociale.

Possiamo anche citare la sacrosanta previdenza complementare che in Italia assume un ruolo d’importanza fondamentale.

Inoltre su quest’ultima tipologia di welfare c’è la possibilità di portare in deduzione fino a 5164€ dal proprio reddito.

Così facendo si costruisce una seconda entrata pensionistica di tutto rispetto limando il rischio di avere un’unica pensione pubblica che potrebbe risultare insoddisfacente.

Infine supponiamo di avere un’aliquota IRPEF del 27% e di versare 5000€ nel fondo pensione.

Nella dichiarazione successiva ci spetta un rimborso di ben 1350€ da parte dello stato!

Quindi 5000€ d’investimento costano un esborso effettivo di 3650€.

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C’è la possibilità anche di stipulare polizze sanitarie utilizzando il welfare aziendale, ovviamente entro certi limiti (3615€)

le politiche di welfare più diffuse ad oggi sono i classici rimborsi carburante, i buoni pasto e i tassatissimi premi aziendali.

Ultimamente stanno nascendo delle soluzioni alternative per sostituire i premi, per l’appunto molto tassati, entro certi limiti.

Infatti non è sporadico il caso in cui dei dipendenti richiedano dei benefit flessibili al posto della remunerazione monetaria.

E non dimenticare come sfruttare il cassetto previdenziale aziende e consulenti!

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La deducibilità del welfare aziendale: dedurre le spese dal reddito

Quando si parla di Welfare aziendale deducibilità fiscale delle spese, vediamo che esso rappresenta un incentivo per le aziende a investire in iniziative di benessere per i propri dipendenti.

In Italia, le spese per il welfare aziendale possono essere detratte o dedotte dal reddito d’impresa dell’azienda.

Le spese per il welfare aziendale possono essere detratte dall’imposta sul reddito d’impresa, con un limite massimo del 30% dei costi sostenuti per le iniziative di welfare.

Ciò significa che l’azienda può detrarre le spese sostenute per il welfare aziendale dal proprio reddito imponibile, riducendo quindi l’imposta dovuta.

In alternativa, le spese per il welfare aziendale possono essere dedotte dal reddito d’impresa, fino ad un limite massimo del 5% del reddito dell’azienda.

Ciò significa che l’azienda può detrarre direttamente le spese sostenute per il welfare aziendale dal proprio reddito imponibile, riducendo quindi l’imposta dovuta.

In entrambi i casi, le iniziative di welfare aziendale devono essere coerenti con le attività svolte dall’azienda e devono essere ritenute necessarie per il miglioramento delle condizioni di lavoro dei dipendenti.

È importante notare che la deducibilità fiscale delle spese per il welfare aziendale può variare a seconda delle normative fiscali in vigore.

Pertanto, le aziende dovrebbero consultare i propri commercialisti o esperti fiscali per comprendere le specifiche disposizioni normative in vigore e per valutare la migliore strategia fiscale per le proprie iniziative di welfare aziendale.

In conclusione, la deducibilità fiscale delle spese per il welfare aziendale rappresenta un importante incentivo per le aziende a investire nella salute e nel benessere dei propri dipendenti.

Ciò può avere importanti vantaggi sia per i dipendenti che per l’azienda stessa, migliorando la produttività e la fedeltà dei dipendenti e, allo stesso tempo, riducendo l’imposta sul reddito d’impresa dell’azienda.

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Welfare aziendale: svantaggi

E quali sono invece gli svantaggi di un piano di welfare aziendale?

Possiamo certamente dire che un piano di welfare è dispendioso, perché rappresenta un costo per l’azienda.

Un costo di tempo impiegato per creare il piano e di risorse umane impegnate per metterlo a punto.

Come tutte queste spese, bisogna quindi considerare se il ritorno del welfare aziendale vale la spesa che l’azienda sostiene.

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Welfare aziendale: a chi non spetta

In Italia, dopo aver  visto welfare aziendale come funziona, è importante capire che non spetta a tutti i lavoratori, ma solo a quelli che soddisfano determinati requisiti.

Solitamente, le aziende stabiliscono i propri criteri per l’accesso al welfare aziendale in base alle proprie esigenze e possibilità finanziarie.

In generale, i lavoratori che hanno diritto al welfare aziendale sono quelli che lavorano in modo continuativo per l’azienda e che sono contrattualizzati con un rapporto di lavoro subordinato.

In altre parole, non tutti i lavoratori autonomi, i liberi professionisti o i lavoratori a progetto hanno diritto al welfare aziendale, poiché non hanno un rapporto di lavoro subordinato con l’azienda.

Inoltre, il welfare aziendale non spetta ai lavoratori che sono stati licenziati, a meno che non sia previsto dal contratto collettivo di lavoro o da accordi specifici tra le parti.

Infine, le aziende potrebbero stabilire ulteriori criteri di accesso al welfare aziendale in base alle specifiche esigenze del settore in cui operano.

Ad esempio, alcune aziende potrebbero limitare l’accesso al welfare aziendale ai dipendenti che lavorano a tempo pieno, o ai dipendenti con determinati livelli di anzianità o di esperienza.

In ogni caso, è importante che le aziende stabiliscano i propri criteri di accesso al welfare aziendale in modo trasparente e coerente con le politiche di benessere e di sviluppo del personale.

In questo modo, le iniziative di welfare aziendale possono essere efficaci e apprezzate dai dipendenti, contribuendo a migliorare il clima lavorativo e a promuovere la produttività e la fedeltà dei dipendenti.

Welfare aziendale: importo massimo per dipendente?

In Italia, non esiste un importo massimo per dipendente per le iniziative di welfare aziendale.

Le aziende sono libere di stabilire le proprie politiche di benessere e di sviluppo del personale, e di definire il budget destinato alle iniziative di welfare aziendale in base alle proprie esigenze e possibilità finanziarie.

Tuttavia, le spese per il welfare aziendale devono essere coerenti con le attività svolte dall’azienda e devono essere ritenute necessarie per il miglioramento delle condizioni di lavoro dei dipendenti.

Inoltre, le iniziative di welfare aziendale devono essere sostenibili dal punto di vista finanziario e devono rispettare i limiti fiscali previsti dalla legge.

Il corretto uso del welfare

In definitiva possiamo sicuramente affermare che un corretto utilizzo del welfare aziendale permette di efficientare la gestione d’impresa , creando una situazione win-win tra imprenditore e lavoratore.

welfare aziendale come funziona

Il welfare aziendale è un modo per le aziende di dimostrare la propria attenzione ai dipendenti, migliorando la loro qualità della vita.

E, di conseguenza, aumentando la loro produttività e fedeltà aziendale.

Inoltre, può rappresentare un importante strumento di recruiting, in quanto può essere un fattore decisivo nella scelta dei lavoratori di accettare o meno un’offerta di lavoro.

In conclusione, dopo aver ripercorso i vari aspetti del welfare aziendale, cos’è e come funziona, possiamo dire che rappresenta un’importante iniziativa per migliorare la qualità della vita dei dipendenti.

Si rendi così l’ambiente di lavoro più piacevole e produttivo e si aumenta la fedeltà aziendale.

Le aziende che desiderano adottare politiche di welfare aziendale dovrebbero prendere in considerazione le esigenze dei propri dipendenti e scegliere le iniziative più appropriate per il loro settore e la loro cultura aziendale.

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