Come si investe: un portafoglio di investimento da 370.000€
In questo articolo analizzeremo un portafoglio da 370.000€ di investimento in fondi comuni per capire come si investe in maniera efficiente.
Questa settimana uno dei nostri consulenti stava analizzando alcuni dei portafogli che ci avete inviato. Ne ha notato uno in modo particolare e ci teneva a mostrartelo.
Leggi tutto l’articolo per capire perché investire in fondi d’investimento non è una scelta vincente. E perché gli ETF sono in questo caso la scelta migliore!
Insomma ci teneva a farti vedere come si investe in maniera ottimale.
Analisi di un portafoglio di investimento da 370.000€: ecco come non si investe!
Dall’immagine del portafoglio analizzato, puoi subito vedere come 5 fondi su 6 appartengano al medesimo intermediario. Che, tra l’altro, è il medesimo intermediario che ha fatto investire il cliente in questo portafoglio da 370.000€.
Quindi, un evidentissimo conflitto di interesse: qui non si cerca di fare il bene del cliente, ma quello dell’intermediario.
Secondo voi perché la banca vuole vendere i propri fondi?
Perché sono più validi o perché ci guadagna di più?
Andiamo a vedere una statistica per poterlo capire.
Questo è un report che mostra la percentuale di fondi che fa peggio del mercato di riferimento.
Nella prima colonna vedi i fondi, divisi per appartenenza geografica, e nella seconda invece il rispettivo mercato di riferimento, e poi a seguire la percentuale di fondi che fanno peggio del mercato di riferimento.
Ad esempio, a 10 anni – che è un arco temporale attendibile a livello statistico, ma anche il nostro principale orizzonte temporale di investimento – quasi tutti i fondi fanno peggio del mercato.
È incredibile vedere come i fondi che investono nel mercato globale facciano praticamente sempre peggio del mercato di riferimento.
Abbiamo visto, quindi, come i fondi di fatto non funzionino e non siano un buon investimento. E a dirlo non siamo noi, ma i dati statistici.
In cosa investe questo fondo comune?
Prendiamo, per esempio, uno di questi e cerchiamo di vedere cosa dobbiamo analizzare quando esaminiamo un fondo comune di investimento.
Come prima cosa, andiamo a vedere come investe, cioè gli obiettivi e la politica di investimento, che sono indicati esplicitamente nel prospetto informativo dello strumento.
In questo caso “l’obiettivo d’investimento del comparto è la crescita del capitale nel lungo termine”.
La politica d’investimento invece dice: “Il comparto è un fondo di fondi e intende realizzare il proprio obiettivo d’investimento tramite una gestione attiva di portafoglio”.
Da queste indicazioni capiamo subito due cose fondamentali.
La prima è che si tratta di un fondo a gestione attiva, con lo scopo di battere il mercato di riferimento. Ma, hai potuto vedere prima, come questo è altamente improbabile. Insomma, statisticamente non accade.
La seconda è che si tratta di un “fondo di fondi”. Tradotto significa: inefficienze che si sommano ad altre inefficienze.
Inoltre, il comparto “può investire fino al 20% del patrimonio netto in titoli di debito emessi da governi di tutto il mondo, compresi paesi emergenti senza vincoli di rating” e “il comparto può investire fino al 10% del patrimonio netto in titoli di debito emessi da società di tutto il mondo, compresi i paesi emergenti, senza vincoli di rating”.
Quindi il fondo può investire in titoli obbligazionari sia sicuri che ad alto rischio. Senza alcun vincolo.
Leggiamo sotto che “il comparto è gestito attivamente ma non con riferimento ad un particolare indice”.
Quindi il fondo si propone di battere il mercato di riferimento… senza avere un mercato di riferimento!
È una cosa veramente folle!
Insomma, questo è un esempio lampante di come non si investe!
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Come distruggere un investimento? L’analisi dei costi
Ma quanto costa questo fondo all’investitore?
Vediamolo assieme. Abbiamo:
- Commissioni di sottoscrizione;
- Commissioni di rimborso;
- Spese correnti (che comprendono i costi di gestione annui)
- Commissioni legate al rendimento (quindi costi di performance)
Commissioni di sottoscrizione e di rimborso
Le commissioni di sottoscrizione sono il 3%, un costo veramente assurdo.
Perché assurdo? Perché un costo d’ingresso corretto è 0. Zero.
Se investi in un ETF, che è uno strumento realmente efficiente, non avresti alcun costo d’ingresso: paghi solo la commissione per la transazione, e nient’altro.
Zero è un costo adatto anche per il riscatto. Fortunatamente, il fondo analizzato, non prevede costi di uscita.
Spese correnti
Le spese correnti annue sono altissime: il 3,99%.
Mediamente, un fondo di questo tipo costa l’1,90%, che comunque sarebbe altissimo.
Commissioni di rendimento
Ma non è finita qui: se si investe in questo fondo si pagano anche commissioni legate al rendimento. Esse sono pari al 20% dei rendimenti conseguiti dal comparto.
Capite come questi costi siano ridicoli e come non abbia alcun senso investire in strumenti simili?
Insomma, il fondo si pone l’obiettivo di battere il mercato. Ma se riesce a batterlo, devi addirittura pagarlo di più perché ci sono i costi di performance.
C’è un’alternativa?
Certo! Esistono anche strumenti, come gli ETF, che non hanno costi d’ingesso né costi di uscita; hanno commissioni di gestione annui 10 o 15 volte inferiori, e nessun costo legato al rendimento.
Ma torniamo al portafoglio che stavamo analizzando.
Hai visto come questo cliente ha investito 370.000€ e quali sono i costi applicati all’investimento.
Ora vediamo i costi dichiarati dalla banca.
Come puoi vedere dal rendiconto dei costi, l’investitore ha pagato ben 12.759€.
Quale è stata la reazione del cliente davanti a queste cifre?
Di certo non gioiosa. Lui ovviamente non sapeva di pagare queste cifre che, ripeto, sono folli.
Non si investe in maniera efficiente pagando più del 4% annuo!
Con il profilo di rischio di questo cliente, potrebbe guadagnare anche il 5-7% all’anno. Ma se paga il 4,39% tutti gli anni alla banca, quando sarà l’investitore a guadagnare? Come potrà investire decentemente i suoi 370.000 euro con degli oneri così elevati?
Fai attenzione, perché non si tratta di un caso isolato.
La maggior parte dei clienti che si rivolgono a noi e chiedono un’analisi gratuita del portafoglio dicono:
“Non pensavo di pagare così tanto la mia banca”.
Per un prodotto così inefficiente, aggiungiamo noi.
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Portafoglio di investimento da 370.000€: i rendimenti
Ciliegina sulla torta, il rendimento di questo fondo.
Pagare il 3% o il 4% per un fondo di qualità, che comunque ha avuto ottime performance, potrebbe anche starci.
Ma, purtroppo, non è questo il caso.
Infatti, dal grafico qui in alto puoi vedere quale è stato l’andamento del mercato e l’andamento del fondo.
Il mercato è rappresentato dalla linea blu, il fondo da quella rossa.
Una differenza impressionante.
E dove ci saremmo trovati investendo in un ETF?
Praticamente sulla linea rossa.
Questo perché l’ETF è un fondo a gestione passiva: non cerca di fare meglio del mercato, ma non fa neppure peggio. Lo replica e basta.
Fortunatamente per questo cliente è finita bene, perché è riuscito a disinvestire tutti questi fondi e, dopo un’analisi della sua situazione generale, abbiamo creato per lui un portafoglio efficiente sulla base delle sue esigenze e del suo profilo di rischio.
Ora sa come si investe in modo efficiente!