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Consulente previdenziale indipendente: chi è e cosa fa?

Chi è e cosa fa un Consulente previdenziale indipendente?

Ma soprattutto forse la domanda che tutti si fanno: può davvero essere utile ricorrere ad una consulenza previdenziale?

Rispondiamo ad ognuna delle domande con ordine.

Chi è il consulente previdenziale indipendente?

La consulenza finanziaria previdenziale rientra tra le diverse tipologie di consulenza finanziaria che un consulente può fare, ma cosa contraddistingue questo tipo di consulenza dalle altre?

Essa si occupa e preoccupa di ottimizzare la parte previdenziale, ossia il momento dell’uscita dal lavoro che sia per quiescenza o per invalidità.

Essere previdenti significa non a caso prendere per tempo le misure e intraprende le azioni necessarie per gestire e fronteggiare le necessità future.

Un bravo consulente finanziario previdenziale sa quanto questo sia importante.

Cosa fa un consulente previdenziale?

Un consulente previdenziale opera su un duplice fronte dal punto di vista della previdenza pubblica e da quello integrativo, per questo sono richieste conoscenze in entrambi i sensi. A ciò si aggiunge la necessità di mantenersi aggiornato sulle diverse normative e circolari che possono fare la differenza.

Quando sentite parlare di riforma delle pensioni, casse professionali in dissesto o che cambiano regolamenti, riscatto della laurea o del praticantato, riforma fiscale e rivalutazioni di mercato sono tutti fronti che un bravo consulente previdenziale deve monitorare.

Riflettete su quanto è articolato oggi il mercato del lavoro e quante riforme sono intercorse sia dal punto di vista previdenziale che professionale, tutto questo può impattare su quando andrete in pensione e quanto prenderete.

Ad esempio, solo per non parlare sempre dell’INPS, chi si iscrive alla Cassa Forense può chiedere entro sei mesi dall’iscrizione la retrodatazione della propria posizione.

Di eccezioni e opportunità ve ne sono molte e appunto non riguardano solo, come in molti pensano, l’INPS.

Anche il mondo delle casse professionali è estremamente articolato.

consulente previdenziale

Consulenza previdenziale: il tempo

Un consulente previdenziale indipendente ha un obiettivo molto distante nel tempo, guarda e progetta al lungo termine.

Se in molti ricorrono ad una consulenza previdenziale solo quando mancano pochi anni alla pensione in realtà sarebbe bene iniziare la propria carriera professionale proprio con una consulenza previdenziale.

Per quanto possa spaventare confrontarsi con eventi possibili e molto distanti nel tempo sapere cosa possiamo aspettarci allo stato attuale della situazione è l’unica arma.

Una corretta e tempestiva pianificazione ci consente di cambiare e aggiustare la mira per i nostri obiettivi e progetti professionali, ma anche di vita.

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Cosa fa quindi in pratica un consulente previdenziale?

Si occupa di preservare il tenore di vita attuale ma anche di rendere il più possibile radioso quello futuro.

Nel far questo, di conseguenza, deve tenere in considerazione sia l’ottimizzazione dal punto di vista pubblico e la giusta copertura integrativa, bilanciando e monitorando nel tempo il piano.

Quanto guadagna un consulente finanziario esperienza

Come è stato dimostrato, lo studio di riferimento è “Financial Literacy. Implications for Retirement Security and the Financial Marketplace,” pubblicato sull’Oxford University Press, 2011, chi si affida ad un consulente previdenziale ha decisamente molte più probabilità che il proprio piano pensionistico individuale abbia successo rispetto a chi si è solo confrontato con il tema.

Viene da porsi la domanda di quale fine facciano coloro che neanche hanno voluto porsi il problema…

Se voi siete allergici a tali argomenti o un po’ recalcitranti nell’affrontare un simile obiettivo cosa aspettate a consultarvi con un consulente previdenziale?

Come detto un bravo consulente finanziario si occupa di ottimizzare sia la previdenza pubblica sia la parte complementare.

Ma quale beneficio può portare pensare alla propria pensione e affidarsi ad un consulente previdenziale?

Vediamo dei dati reali.

Il vantaggio di affidarsi a un consulente previdenziale: la pensione pubblica non basterà

Ad oggi a causa di molteplici fattori la pensione pubblica non sarà mai pari a quanto guadagnavamo al momento in cui siamo andati in pensione.

C’è dunque una importante domanda a cui dare risposta.

Che cos’è il gap previdenziale?

Per gap previdenziale e si intende la differenza tra ultimo reddito e primo importo della pensione. A causa di problemi economici strutturali al Paese, quale una ridotta crescita del PIL, debito pubblico, elevata disoccupazione e carriere precarie le nostre pensioni non saranno mai di importo pari all’ultimo reddito. Questo, di per sé, è un dato che deve far molto riflettere.

Si aggiunga poi il nuovo regime contributivo che premia più la continuità nella contribuzione rispetto al retributivo che era commisurato in parte alla retribuzione finale ecco che di nuovo dovremo provvedere da noi alla nostra pensione.

Infine, a tutto questo, si aggiunge il fatto che viviamo per più tempo con aggravio per lo Stato.

E procreiamo meno, il che equivale a meno lavoratori in grado di sostenere il sistema a ripartizione italiano.

Come più volte evidenziato l’importo dell’assegno pubblico che ci spetterà basterà a coprire poco più del 50% rispetto all’ultimo reddito.

Se ancora i nostri genitori possono contare su un tasso di sostituzione pari a circa l’85% per i più giovani la situazione è molto più nefasta il che determina ancora di più di evitare di nascondere la testa sotto la sabbia.

Quanto guadagna un consulente finanziario esperienza

Con un consulente previdenziale potrete valutare se ricorrere al riscatto della laurea, cogliere se ci sono buchi contributivi, l’impatto di eventuali cambi professionali.

Pensiamo al part time o al fatto di cambiare gestione se non addirittura cassa professionale nel corso della propria attività.

E tu che GAP hai? Scopri come gestire al meglio i tuoi contributi e la possibilità di anticipare la tua pensione ottenendo più soldi.

Ad esempio, un giovane ingegnere potrebbe valutare sia il riscatto della laurea, iniziare come dipendente e solo dopo qualche anno iscriversi alla propria cassa professionale, l’Inarcassa, quindi:

  • cosa potrà aspettarsi?
  • Quando maturerà il diritto alla pensione?
  • Come può ottimizzarla?
  • Avrà diritto a ricevere magari i 5 anni di attività come dipendente o tale contribuzione andrà persa per sempre?

I temi previdenziali e gli elementi da non sottovalutare sono molteplici.

Per questo ci si affida ad un professionista come un consulente previdenziale indipendente che sappia meglio di chiunque altro valutare come è meglio ottimizzare la previdenza pubblica.

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Consulenza previdenziale indipendente: cosa non ti dicono?

Quotidianamente giornali e riviste cartacee od online affrontano il tema previdenziale.

Tra notizie allarmistiche e che gridano alle nuove news oltre a fare veramente molto rumore per nulla c’è una cosa che non ti dicono e su cui dovresti riflettere.

Si concentrano sempre sul caso “generale” ma la previdenza è veramente un tema molto personale e “particolare”.

Pensiamo a misure come Quota 100, Opzione Donna, Quota 41.

Anche un solo contributo può fare la differenza nell’accesso alla misura e alla sua convenienza.

La situazione di una vostra collega sarà differente dalla vostra, potrebbe avere periodi di maternità, mentre voi potreste riscattare gratuitamente il militare.

Lo stesso riscatto della laurea per alcuni può essere conveniente perché consente di anticipare in alcuni casi il diritto al pensionamento.

Ci sono casi in cui riscattando anche una parte del corso di laurea si riesce ad accedere a misure come opzione donna o la Quota 100.

In altri casi dove è lesivo della posizione perché determina un cambiamento nel regime di calcolo, ciò ad esempio può comportare paradossalmente un ritardo nell’accesso al trattamento previdenziale.

Quanto guadagna un consulente finanziario esperienza

In altri casi in finale è del tutto inutile poiché di fronte a riforme normative importanti anche aver riscattato gli anni di laurea non rimane conveniente.

L’esborso monetario, ingente, sebbene deducibile, sarebbe stato più conveniente gestirlo in maniera diversa.

Sono tutte piccole voci e step che possono fare la differenza e si tratta di punti che solo con una consulenza previdenziale si può affrontare.

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Il vantaggio di affidarsi a un consulente previdenziale: la parte complementare

Abbiamo dunque visto come lo Stato non può più assisterci e dobbiamo pensare noi a costruire e rendere serena la nostra pensione, ma sappiamo come farlo?

In tanti risponderanno di sì, ma non è così scontato come si potrebbe pensare poiché bisogna bilanciare e non sottovalutare anche la componente fiscale.

Quanti capitali servono per una pensione integrativa?

Decidere quanto del nostro patrimonio dedicare all’integrazione pensionistica è fondamentale. Tale importo si può conoscere solamente attraverso la consulenza con un consulente previdenziale indipendente. Egli sulla base della vostra situazione stilerà un piano pensionistico individuale da seguire nel tempo per arrivare ad azzerare il gap previdenziale.

Gap che è individuale e differente per ciascuno di noi.

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Quando rivolgersi ad un consulente previdenziale?

Se pensare alla propria pensione da giovani è certamente l’optimum.

Questo perché si ha il tempo per pianificare al meglio e di aggiustare il piano di fronte a riforme normative, personali variazioni occupazionali, bilanciare e gestire il montante sul fondo pensione.

Tuttavia, è consigliato sempre richiederla, una consulenza previdenziale.

Almeno una volta nella vita è consigliato recarsi da un consulente previdenziale.

Se si è già adulti e mancano pochi anni al pensionamento si può cercare di migliorare e cercare di ridurre il gap previdenziale.

Ma anche se si è prossimi al pensionamento si può valutare quale possa essere l’opzione più conveniente.

Di nuovo prendiamo un caso concreto di un nostro cliente.

Il Signor Teseo ha una posizione previdenziale frammentata.

Ha iniziato come dipendente, poi ha lavorato per circa 15 anni come commerciante.

Non solo.

Ha avuto per un decennio anche una contribuzione versando in gestione separata e ora da circa 6 anni è dipendente e pensa lo resterà fino al momento della pensione sopraggiungente.

Insomma una situazione abbastanza frammentata per cui una consulenza previdenziale può fare la differenza.

Ma quale potrebbe essere la soluzione più conveniente?

Come da sua testimonianza al CAF gli hanno prospettato diverse soluzioni ma non ha poi in effetti capito molto.

E come potrebbe gestire il TFR attualmente in azienda e risparmiare a livello fiscale?

Il Signor Teseo decide di trasferire il TFR su un nuovo fondo pensione risparmiando a livello fiscale.

Per la parte pubblica cosa può aspettarsi?

Molto dipende dalle ipotesi di coordinamento dei diversi spezzoni contributivi.

La convenienza dell’una o dell’altra misura dipende moltissimo dalla propria storia contributiva.

Di fronte a carriere sempre più frammentate capite che non è così scontato bypassare e sottovalutare l’analisi della propria pensione previdenziale?

Il Signor Teseo potrebbe andare in pensione già a dicembre ricorrendo alla totalizzazione, ma dovrebbe aspettare poi il periodo di finestra mobile per accedere a tale misura.

Quanto guadagna un consulente finanziario esperienza

Nel suo caso si tratta di circa 18 mesi in cui non percepirebbe alcun reddito, gli conviene?

Aspettando e ricorrendo al cumulo pro quota delle diverse posizioni dovrebbe invece aspettare per andare in pensione maggio 2026 per la pensione come dipendente e addirittura il 2029 per cominciare a percepire un assegno dalla gestione separata.

Se il Signor Teseo procedesse per tale misura dovrebbe aspettare almeno altri 5 anni prima di uscire scontando e rischiando anche di fronte alle modifiche normative sopraggiungenti.

Di nuovo: c’è una soluzione più conveniente?

Certo che sì e questo perché si è rivolto ad un consulente previdenziale indipendente.

Quanto guadagna un consulente finanziario esperienza

Ricorrendo alla riunione pro quota della propria posizione totale il Signor Teseo da maggio 2022 potrebbe dire addio al lavoro.

Percepirà un assegno al netto della tassazione anche più alto rispetto alla prima ipotesi, che inoltre prevedeva una finestra mobile di 18 mesi.

Non ci sono più dubbi sull’importanza di una consulenza previdenziale! Richiedila subito e scopri come aumentare la tua pensione futura in modo certo.

Un gran beneficio non credete?

Eppure, in tanti sono convinti che con l’approssimarsi della data i giochi sono fatti e non sia utile ricorrere ad una consulenza previdenziale che strutturi un piano pensionistico individuale, sbagliando.

Quanto guadagna un consulente finanziario esperienza

Di conseguenza la risposta di quando rivolgersi ad un consulente previdenziale è: sempre.

Perché qualche aggiornamento, qualche nozione che si sottovaluta o riflessioni inaspettate emergono ogni volta.

E proprio come quando andate dal medico non è confortante sapere che sapere che è tutto a posto?

Pertanto cosa aspettate ancora a mettervi a posto per la pensione?

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Glossario:

  • Cassa forense: La Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense (anche semplicemente Cassa Forense) è l’ ente previdenziale italiano, presso cui debbono essere obbligatoriamente assicurati tutti gli avvocati italiani iscritti agli Albi forensi.
  • GAP: termine inglese che in contesto economico significa: differenza, divario.
  • CAF: I centri di assistenza fiscale (CAF), o centri autorizzati di assistenza fiscale (CAAF), sono organizzazioni ai quali i datori di lavoro e i lavoratori si rivolgono per ottenere assistenza fiscale (generalmente per la dichiarazione dei redditi).

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