Costi, trasparenza degli investimenti e consulenza indipendente: della MIFID io MI FIDO
Ormai lo sappiamo l’Italia e l’educazione finanziaria non vanno molto d’accordo, anzi.
Questa scarsa conoscenza anche di base porta però gli Italiani ad essere succubi di quelle che sono le poche e non chiare informazioni fornite dai vari istituti finanziari.
Per questo specifico motivo, asimmetria informativa tra istituti e investitori, il Parlamento Europeo tramite la direttiva MIFID ha imposto tutta una serie di cambiamenti radicali per far sì che ci siano maggiori e più semplici informazioni.
Tutto questo soprattutto quello che concerne i rischi e rendimenti degli investimenti, i funzionamenti dei prodotti finanziari, i loro costi, ma anche l’incidenza che questi hanno sui rendimenti.
Da un lato, maggior trasparenza sui costi e di conseguenza una maggior pressione sui ricavi stellari delle banche.
Dall’altro, l’introduzione della consulenza finanziaria indipendente e la richiesta di maggiori competenze certificate a ogni consulente.
Scopriamo insieme cos’è la MIFID e come sta rivoluzionando il mondo della consulenza finanziaria in Italia.
Prima della MIFID: il buio
Prima dell’avvento della normativa MIFID II, l’unica possibilità che le persone avevano per investire i propri soldi era quella di andare in banca e affidarsi al promotore finanziario.
Il promotore finanziario lavora per la banca e può vendere solo i prodotti che la banca stessa gli permette di vendere.
In pratica, il suo stipendio dipende dalle commissioni che gli investitori pagano alla banca tramite i loro investimenti.
Eppure sono certo…
…che la maggior parte delle persone creda che i loro investimenti non costino nulla.
E sai perché?
Perché quei costi sono ben nascosti e invisibili agli occhi poco esperti delle persone e spesso, purtroppo, vengono taciuti dai referenti bancari, oppure accennati molto velocemente.
Andiamo a vedere il rapporto CONSOB 2022 sulle scelte di investimento delle famiglie italiane.
Notiamo che gli investitori che si avvalgono dei consigli di un professionista raramente sono consapevoli al 100% di ciò che stanno facendo.
Per citare alcuni dati solamente il 39% degli intervistati sa che per fornire consulenza finanziaria bisogna essere iscritti ad un albo.
I casi di truffa sono numerosi, persone che si appoggiano a persone all’apparenza qualificate, ma che poi non possono effettivamente operare e quindi si rimane senza tutele.
Uno dei dati però che più salta all’occhio è che solo il 34% del campione sa che la consulenza è un servizio a pagamento.
Si pensa infatti di andare in banca e non pagare nulla per la consulenza che si riceve dal promotore.

Se aggiungiamo a tutta questa non consapevolezza il fatto che quasi il 50% delle persone si fida ciecamente del proprio consulente, ecco che nasce il famoso conflitto d’interessi.

È proprio a causa di questa poca trasparenza che nasce l’esigenza dettata dall’Unione Europea di imporre agli istituti bancari di dichiarare ufficialmente i costi reali che i risparmiatori sostengono annualmente per i loro investimenti.
Il motivo?
Questi costi nascosti portano alla distruzione totale della ricchezza degli italiani, e l’Unione Europea ha detto:
BASTA!!!
Scopri tutti i costi nascosti che non sai di pagare! Richiedi il supporto di un professionista indipendente.
MIFID 2, cos’è: le novità illuminanti
MIFID sta per Markets in Financial Instruments Directive, quindi rappresenta una direttiva, europea, sui servizi finanziari.
Questa è entrata in vigore il 3 gennaio 2018, con l’obiettivo principe di offrire una maggiore protezione all’investitore.
Essa impone che gli intermediari bancari siano molto più trasparenti e diano maggiori informazioni sugli strumenti finanziari.
Il 2018 è infatti un punto di svolta perché la MIFID 2, tra le altre cose, impone:
- obbligo alle Banche di fornire ai clienti la cosiddetta il dettaglio dei costi;
- possibilità di beneficiare di una consulenza finanziaria indipendente online e libera da conflitti d’interesse;
- questionario MIFID: valutazione del profilo dei clienti per stabilire l’adeguatezza dei prodotti finanziari proposti.
Credi che i tuoi investimenti non costino nulla? Scopri la verità che ti hanno sempre nascosto richiedendo una consulenza finanziaria online.
Investimenti: altro che a costo zero
Grazie alla MIFID, i risparmiatori hanno finalmente la possibilità di scoprire la verità che è sempre stata tenuta loro ben nascosta dall’industria bancaria: i costi.
L’investitore deve ricevere infatti un prospetto che lo informi su cosa sta acquistando. A tal proposito, sono stati ideati differenti documenti:
- Informativa ex-ante: documento che deve obbligatoriamente essere presentato prima dell’acquisto che su cosa si va ad investire, i costi dell’investimento (di ingresso, di gestione e di uscita) , i rischi e se l’intermediario è dipendente o meno;
- Informativa ex-post: comunicazione prevista una volta l’anno con i costi dei singoli prodotti finanziari e del portafoglio, mettendo in luce quanto questi vadano ad impattare in modo % sui rendimenti ottenuti.
Quella che più ci interessa per capire quanto si sta pagando per gli investimenti è la “rendicontazione ex-post dei costi MIFID II”.
Tramite l’home-banking o il referente della propria banca le persone possono richiedere la “rendicontazione ex-post dei costi MIFID II” attraverso la quale l’intermediario è obbligato ad esplicitare e giustificare tutti i costi sostenuti sia in termini percentuali che effettivi.
Richiedi il supporto di un professionista e scopri quanto puoi risparmiare ogni anno.
La Mifid II per legge
Sappi una cosa molto importante: la banca è tenuta per legge a fornire questo rapporto, quindi non fatevi fuorviare da false affermazioni o dichiarazioni di “apparente” ignoranza. Documento che entro la fine di aprile deve essere inviato a tutta la clientela.
Il tuo referente bancario deve fornire questo documento senza alcuna discussione.
Cosa aspetti? Non sei già sul tuo home-banking per scoprire la verità?
Vedrai che i costi sono tutt’altro che zero.
La cosa fondamentale però è anche capire quanto i costi impattano sul lungo termine negli investimenti.
Per esempio in un’ottica di 20 anni solamente 1% di differenza ogni anno 3% contro 1% di costo annuo di gestione causa delle differenze notevoli.
Anno dopo anno i costi mangiano i rendimenti diminuendo i guadagni. Nell’esempio sottostante 10.000€ investiti ad un rendimento del 8% medio annuo nel caso di commissioni di gestione del 1% ritornano circa 33.000€, contro i 24.000€ per un investimento dal costo del 3% annuo.
La consulenza indipendente: Italia, è ora di adeguarsi!
Non c’è nulla da fare…
Che tipo di consulenza è e che tipo di consigli possono arrivare da qualcuno il cui interesse è quello di vendere un determinato prodotto per guadagnarci di più tramite le commissioni?
Mi dispiace, la consulenza in questo caso non potrà mai essere incentrata sui bisogni e obiettivi reali delle persone.
E questo l’Europa lo sa bene ed è il principale motivo per cui ha imposto all’Italia di adeguarsi a quei Paesi finanziariamente più evoluti e istruiti.
E come lo fa?
Semplice: dando la possibilità ai risparmiatori di ricevere tutti i benefici di una consulenza finanziaria indipendente passando quindi da una filosofia di “vendita di prodotti finanziari” ad una di “vendita di consigli finanziari in base agli obiettivi di vita dei clienti”.
I consulenti finanziari autonomi e le società di consulenza finanziaria (SCF) prestano il loro servizio su base indipendente, cioè senza alcun conflitto d’interessi e senza alcun rapporto con banche, gestori, fondi. Per loro i clienti sono al centro di tutto.
Questo è possibile in quanto il consulente indipendente viene remunerato a parcella dal cliente che così facendo diventa il suo datore di lavoro.
Venendo pagato dal cliente, il consulente non ha nessun vincolo commerciale o budget da rispettare per la vendita di un prodotto.
Ma, essendo indipendente, è totalmente libero di poter consigliare il miglior prodotto finanziario che il mercato offre in base agli obiettivi.
Il grande vantaggio è quello di avere di fronte una persona di cui puoi fidarti al 100%.
Una persona che per legge non può ricevere alcuna retrocessione dagli intermediari finanziari.
Questionario MIFID: cos’è?
La direttiva europea ha imposto a tutti i consulenti finanziari (indipendenti e non) di sottoporre il cliente a un questionario specifico per determinare l’adeguatezza degli strumenti consigliati.
“Adeguatezza”, cos’è questa parolaccia?
In poche parole, la valutazione di adeguatezza verifica che gli strumenti consigliati siano allineati agli obiettivi di vita del risparmiatore.
Nonché alla sua capacità di sopportare i rischi e la volatilità del mercato come anche al suo orizzonte temporale.
Secondo questo questionario infatti un consulente non può consigliare strumenti che il cliente in primis non conosce.
O andare a proporre un portafoglio dal rischio maggiore rispetto alla propensione della persona che si trova davanti.
È un passo importantissimo, che si aggiunge ai precedenti, verso una consulenza puramente incentrata sui bisogni dei clienti e sulla loro tutela.
Ma la domanda che sorge spontanea è: come mai l’Unione Europea un giorno ha deciso di imporre queste accortezze che sembrano, almeno apparentemente, così banali e scontate?
La risposta è altrettanto facile e forse può non piacere.
Ma evidentemente, se tutto questo è stato fatto e imposto da un giorno all’altro significa che tutta questa trasparenza e tutela verso i risparmiatori italiani prima non c’era!
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