Come costruire una blockchain?
Ormai dal 2008 veniamo bombardati con più o meno insistenza da notizie, articoli, news, podcast sulle crypto e sulle relative blockchain.
Chi di noi non si è posto la domanda, almeno una volta, su cosa sia una blockchain e come sia costruita una blockchain, o a cosa serve una blockchain?
Queste sono solo alcune delle domande alle quali vorrei fornire delle semplici ed esaustive risposte con la speranza che possano aiutarti a fare un primo passo nel vasto e intricato mondo delle blockchain.
Ma prima, facciamo un piccolo passo indietro.
Cosa è una blockchain?
Molto semplicemente è un registro digitale condiviso e immutabile dove si tiene traccia e prova delle transizioni che avvengono tra due o più utenti.
What?!
Abbiamo iniziato a conoscere questo mondo con l’avvento delle Criptovalute che usano la tecnologia blockchain e le reti peer-to-peer decentralizzate per creare un registro pubblico e sicuro delle transazioni.
In altre parole, se le cripto è la moneta digitale scambiata su una infrastruttura, la blockchain è l’infrastruttura stessa.
In realtà, la sfera di applicazione è molto più ampia rispetto alle sole cripto.
Ma prima di addentrarci in questo mondo andiamo e definire quella che è una blockchain:
“La blockchain è un database di contabilità condiviso e immutabile che facilita il processo di registrazione delle transazioni e la tracciabilità dei beni in una rete commerciale”.
È quindi un database custodito e aggiornato in tempo reale su una moltitudine di nodi sparsi per il mondo, che sono sempre attivi cosi da rendere la blockchain consultabile, verificabile da tutti in ogni momento. Questo garantisce la decentralizzazione.
L’unità base della blockchain è per l’appunto un blocco che racchiude una serie di informazioni (e.g. transizioni da un utente a un altro) e che viene aggiunto ogni 10 minuti per quanto riguarda la blockchain di Bitcoin.
Ogni blocco contiene quindi delle transizioni più tutte le transizioni del blocco immediatamente precedente a esso.
Questo è un altro punto cardine della blockchain: poiché ogni blocco contiene la storia del blocco precedente a esso, se si volesse violare un blocco per modificarne le info, bisognerebbe violare e modificare tutti i blocchi immediatamente successivi a esso.
Questo perché, le info del blocco X saranno contenute nel blocco successivo X+1. Se si volesse violare il blocco X si dovrebbe violare e modificare anche il blocco X+1 le cui info sono contenute anche nel blocco X+2… e cosi via.
Quelli che seguono, se non violati e modificati, andrebbero quindi a invalidare le transizioni nel blocco X violato.
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Quante blockchain esistono?
Ad oggi, esistono quattro tipi diversi di Blockchain: pubblica, privata, di consorzi e ibride.
Reti blockchain pubbliche
Una blockchain pubblica o Sin Permiso è una rete a cui chiunque può accedere e partecipare; l’esempio più famoso è la blockchain di Bitcoin.
Chiunque può diventare un nodo di questa blockchain e verificare e validare le transazioni avvenute su di essa.
Differentemente dalle altre che analizzeremo dopo, l’impatto economico di questo tipo di rete è basato sulle commissioni e il mining.
Reti blockchain private
Molto simile alla pubblica, garantendo sempre la decentralizzazione peer-to-peer, ma con la differenza principale che non tutti possono accedervi e diventare quindi dei nodi. Si paral infatti di Blockchain Con Permiso.
Tuttavia, una singola organizzazione governa la rete, controllando chi è autorizzato a partecipare, eseguire un protocollo di consenso e mantenere il registro condiviso.
Reti blockchain ibride
Sono reti che conservano elementi delle reti pubbliche e alcuni elementi delle reti private.
Quindi, chiunque può avere accesso alla blockchain (caratteristica di una rete pubblica) ma ci sarà una parte di essa destinata a uso privato e con accesso ristretto e limitato.
Inoltre bisogna essere autorizzati per accedere al registro delle transizioni essendo non pubblico.
Un esempio di applicazione di reti ibride è nella gestione ad esempio delle cartelle cliniche che permetterebbe di rendere visibili le info personali agli utenti ma senza possibilità di alterarle.
Blockchain di un consorzio
Molto simile a quella ibrida ma con la differenza principale che la gestione della parte privata non è nelle mani di una singola entità ma di un consorzio.
Più organizzazioni possono condividere le responsabilità della gestione di una blockchain. Queste organizzazioni pre-selezionate stabiliranno chi può inoltrare transazioni o accedere ai dati.
L’impatto per il mantenimento economico varia a seconda del tipo di rete. In generale, la rete pubblica basa il proprio mantenimento sulle commissioni e il mining; le altre saranno a carico dell’ente o del consorzio che gestisce la parte privata.
Quali sono le blockchain più importanti?
Molto spesso, si associa una blockchain alla relativa criptovaluta associata. Ad esempio la blockchain del Bitcoin è la base del Bitcoin.
Per lo stesso motivo, Ether funziona sulla blockchain Ethereum. Litecoin, XRP, Solana, Neo e Dogecoin sono tutti implementati sulle loro proprie reti blockchain.
Ora faremo un focus su Ripple.
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XRP in parole semplici
RP o comunemente noto come Ripple è conosciuta come la “moneta delle banche”.
Lo scopo di questa crypto è quello di essere una valida alternativa al sistema SWIFT cioè a quel sistema alla base delle transazioni bancarie.
Ripple nasce ancora prima del bitcoin, nel 2004, ma viene lanciata nel 2013 per creare un sistema monetario centralizzato peer to perr e abbassare i costi di intermediazione delle transazioni.
E’ una delle alternative principali ad Ethereum e bitcoin.
Ad oggi la quotazione di XRP è di €0.3464.
Si possono creare XRP fino ad un massimo di 100 miliardi di XRP e sono distribuiti soltanto da OneCoin in modo centralizzato e non non sono minabili.
I problemi principali di questo sistema sono:
- Inefficienza: ha una enorme spreco di tempo e di risorse in quanto una transazione prima di arrivare a destinazione potrebbe passare per svariate banche.
- Lacunoso: non sempre si garantisce la totale tracciabilità e trasparenza degli scambi.
Ripple e la relativa coin XRP si pongono come sostituti al sistema SWIFT.
In pratica se una banca deve inviare una certa somma ad una banca B, basterebbe convertire la quantità di denaro in XRP 8coin di ripple), passare per la relativa block chain e, una volta a destinazione, la banca B potrà decidere se convertire XRP in valuta originale.
Tutto ciò garantirebbe:
- riduzione dei costi di commissione
- rapidità
- tracciabilità proprio grazie al passaggio sulla blockchain.
Ad oggi XRP è cosi suddivisa nel mondo:
- 5,6 miliardi di XRP sono detenuti da Ripple.
- 45,7 miliardi di esemplari sono invece depositati a garanzia.
- I restanti 48,7 miliardi di coin sono in circolazione.
Tra gli svantaggi principali si denota la centralizzazione cioè, differentemente dalle altre blockchain, i validatori sono pochi e alcuni legati alla società stessa.
Le previsioni di XRP? Sebbene scalabile essendo open source, ad oggi il mercato offre block chain più rapide.
La coin è acquistabile sui principali exchange, quali Binance, Kraken e FTX.
Quest’ultimo ormai fallito… per questo è importate sempre affidarsi ad esperti di consulenza finanziaria che possano consigliarti la migliore strategia d’investimento in funzione dei tuoi obiettivi.
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