Dove destinare il TFR
Se anche voi vi siete chiesti cos’è il TFR, come usarlo e dove destinare il TFR se lasciare TFR in azienda o fondo pensione, ecco i consigli sul TFR.
Tutto quello che non avete mai osato chiedere su dove destinare il TFR.
Iniziamo prima di tutto col dire che cos’è il TFR o trattamento di fine rapporto.
Che cos’è il TFR
Prima di capire dove destinare il TFR, ripassiamo cos’è il TFR.
Esso è semplicemente una parte dello stipendio.
Per essere precisi è il 7,41% della retribuzione lorda, al quale va sottratto una quota fissa pari allo 0,5% che serve ad alimentare il fondo di garanzia dell’INPS.
Quindi, in poche parole, la quota del TFR è pari al 6,91% della retribuzione lorda.
In genere tutto il TFR accantonato in azienda verrà pagato al lavoratore sotto forma di liquidazione nel momento in cui si conclude il rapporto di lavoro.
Sia che si venga licenziati o che ci si licenzi, oppure nel momento in cui il lavoratore va in pensione.
Quando iniziamo a lavorare ci si presenta, però, di fronte la scelta di dove mettere TFR.
Quanti di voi alla ricerca di consigli sul TFR si sono però trovati più confusi di prima?
Ecco allora le risposte e le giuste nozioni da apprendere per capire dove destinare il TFR, a chi destinare il TFR, dove conviene metterlo e quando e se lasciare il TFR in azienda.
Al lavoratore sono infatti concesse due possibilità dove versare il TFR che destano sempre molti dubbi:
- lasciare il TFR in azienda
- destinare il TFR a un fondo pensione.
Se anche tu come tutti soprattutto al primo impiego ti sei chiesto dove lasciare il TFR in azienda o se metterlo nel fondo pensione ecco i nostri consigli sul TFR.
Scopriamo dove e a chi destinare il TFR con dati ed esempi, anche perché per esempio nel primo caso, lasciare il TFR in azienda dipende dal numero dei dipendenti dell’azienda.
Dove lasciare il TFR in azienda, come funziona
Con la legge finanziaria del 2007 si consente a ciascun lavoratore dipendente di poter scegliere dove destinare il TFR aziendale.
Si può lasciare in azienda oppure versare su un fondo complementare, ma la scelta in questo caso è comunque sempre guidata dal caso in cui si lavori per un’azienda con meno di 50 dipendenti o più di 50 dipendenti.
In molti spesso (e purtroppo) sono vincolati da tale soglia e così neanche si pone la scelta di dove versare il TFR in azienda o fondo pensione.
La scelta di lasciare il TFR in azienda dipende anche molto dalla dimensione della propria azienda:
- quando un’azienda ha meno di 50 dipendenti il TFR resta effettivamente presso l’impresa e non cambia nulla rispetto alla legge del 2007;
- se l’azienda ha più di 50 dipendenti, se non lo versi in un fondo pensione il tuo TFR verrà versato presso il Fondo di Tesoreria INPS.
Negli ultimi anni però con l’acutizzarsi del problema pensionistico, le cose sono un po’ cambiate e capire a chi destinare il TFR e dove conviene metterlo diventa un problema ancora più stringente.
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Dove versare il TFR: no azienda, sì fondo pensione
Infatti se fino a qualche anno fa era normale avere il TFR aziendale e lasciare il TFR in azienda era la norma, oggi è facoltà del lavoratore poter scegliere di versare il TFR nel fondo pensione.
Esso avrà l’obiettivo principale di costruire un montante, quindi un capitale che aiuti al momento della pensione.
Decidere dove versare il TFR in azienda o fondo pensione diventa strategico al fine di ottenere una rendita integrativa vitalizia da aggiungere alla propria pensione pubblica.
Pensione pubblica che, con ogni probabilità, non sarà sufficiente ad avere una vita dignitosa nella fase pensionistica.
Ma cosa è più conveniente e a chi conviene versare il TFR all’azienda o al proprio fondo pensione?
I miei consigli di dove destinare il TFR non sono poi molti, ma come vedrete, dati alla mano, possono fare la differenza, la vostra differenza tra una pensione dignitosa e una misera.
Dopo una vita di lavoro non ve la meritate dignitosa, o no?
Ascolta quindi i miei consigli sul TFR!
A chi destinare il TFR
Il primo e più importante dei miei consigli sul TFR, e lo dico fermamente, è decidere di versare il TFR in un fondo pensione.
Oggi è la scelta ottimale da fare rispetto a dove versare TFR in azienda o fondo pensione.
Molte sono di solito le critiche a questa scelta: c’è ancora chi pensa che lasciare il TFR in azienda sia la scelta giusta, ma considerata la fiscalità e l’economia italiana lasciare il TFR in azienda è controproducente.
Versare il TFR su un fondo pensione è ad oggi quello tra i consigli su TFR più valido.
Questa scelta sulla destinazione del TFR, infatti, è favorita da un importante agevolazione fiscale che lo Stato offre al lavoratore, ma anche all’azienda!
Proprio in virtù del fatto che il TFR venga utilizzato per integrare la propria pensione, invece che come liquidazione finale, in genere utilizzata per qualche spesa accessoria.
Tutto al fine di evitare o diminuire un futuro problema sociale che sarà tuo e dello Stato.
Per questo motivo il consiglio sul TFR che ti do è quello di destinare il tuo TFR a un fondo pensione.
Inoltre potrai ottimizzare la tua pianificazione previdenziale ottenendo dei rendimenti superiori nel lungo periodo rispetto al rendimento sul TFR lasciato in azienda.
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Dove destinare il TFR azienda e fondo: l’azienda è sicura?
Infine, versando il TFR su un fondo non avrai più alcun rischio legato all’affidabilità dell’azienda nella quale lavori.
Solo per le aziende con più di 50 dipendenti il TFR va versato automaticamente presso l’INPS.
Mentre nelle aziende con meno di 50 dipendenti il TFR rimane in azienda, la quale può utilizzarlo come fonte di finanziamento.
Nulla di male, finché l’azienda non inizia a navigare in cattive acque.
In quel caso, ahimè, potresti avere serie difficoltà ad ottenere la tua liquidazione e contro l’azienda potresti ben poco.
Non è solo se rischi di non vedere mai il TFR.
Ma i miei consigli sul TFR riguardano anche i rendimenti diversi che si possono avere scegliendo a chi destinare il TFR, in azienda o fondo pensione.
TFR dove conviene metterlo: parliamo di rendimenti
I miei consigli sul TFR non sono dati a caso.
Io guardo ai rendimenti e ora ti voglio mostrare come destinare il TFR in azienda o al fondo pensione può farti perdere o guadagnare anche molti soldi.
Il TFR accantonato in azienda viene rivalutato ad un tasso pari all’1,5% fisso più il 75% del tasso di inflazione.
Facciamo un esempio per chiarirci le idee su dove destinare il TFR.
Se l’inflazione è al 1% dovremmo calcolare il 75% del 1% d’inflazione che è pari a un tasso dello 0,75% al quale dovremmo sommare l’aliquota fissa del 1,5% per avere una rivalutazione totale, in questo caso pari al 2,25%.
Di conseguenza capite bene che se vi chiedete il TFR dove conviene metterlo, la risposta viene automatica.
Ma è così conveniente? Parliamo di tassazione per capire dove versare il TFR.
Dove destinare TFR: l’importante ruolo della tassazione
Nella valutazione di dove lasciare il TFR è bene prendere in considerazione anche alcune valutazioni fiscali.
Al momento della liquidazione del TFR il montante, ovvero il totale del TFR accantonato più gli interessi dati dalla rivalutazione, viene tassato circa di un’aliquota pari a quella media IRPEF del lavoratore che va dal 23% al 43%.
A quanto ammontano le agevolazioni fiscali?
Ma ora voglio approfondire e analizzare nel concreto quali sono e a quanto ammontano le agevolazioni fiscali delle quali ti ho accennato per capire meglio dove destinare il TFR e se state facendo la giusta scelta con il vostro TFR aziendale.
Quindi iniziamo a vedere qualche altro numero che poi sono questi che fanno la differenza su dove mettere il TFR.
Le agevolazioni fiscali riguardano la tassazione sul montante finale.
Infatti, come abbiamo già visto, il TFR in azienda viene tassato con un’aliquota media IRPEF che varia dal 25 al 35% in base al proprio reddito.
Mentre il TFR nel fondo pensione ha una tassazione che varia dal 15%, e scende dello 0,3% all’anno dal quindicesimo anno di adesione fino ad arrivare a un minimo del 9%.
Il TFR è pari a circa uno stipendio lordo mensile, per esempio €2.000.
Calcoliamo 40 anni medi di lavoro, il capitale accantonato può arrivare facilmente a €80.000 di TFR accantonato, senza tener conto delle rivalutazioni.
Ecco che pagare un‘aliquota del 9% rispetto a un ipotetico 30% su 80.000€ ci farebbe risparmiare circa €16.800 senza dover investire €1 in più.
Quindi solo con una firma avrete una grande differenza.
E con un fondo pensione di categoria i risultati possono essere ancora migliori!
L’importanza di ottimizzare con una pianificazione previdenziale
I vantaggi però non sono finiti qui: si potrebbe infatti ottenere di più anche dal punto di vista del rendimento.
Ottimizzare una pianificazione previdenziale sfruttando il versamento del TFR in un fondo pensione ci permetterebbe di ottenere dei rendimenti derivanti dai mercati finanziari.
E sappiamo tutti che questi sono mediamente molto più alti nel lungo periodo rispetto al rendimento del TFR in azienda.
Questo perché, quando si parla del tema pensionistico, è implicito parlare di lungo periodo.
Ed è proprio nel lungo periodo che l’investimento azionario può dare i suoi migliori frutti andando a sfruttare anche il miracolo capitalizzazione composta.
Adesso voglio riassumervi in sintesi brevemente tutti i benefici che abbiamo visto che derivano da versare il TFR nel fondo pensione, piuttosto che lasciarlo in azienda.
Tutti i benefici del versare il TFR nel fondo pensione
Il fatto di non lasciare il TFR in azienda e i consigli sul TFR su dove conviene metterlo non sono scontati.
Se non siete ancora convinti sul TFR dove lasciarlo e della validità di destinare il TFR a un fondo pensione, ecco due riflessioni a cui rivolgere la vostra attenzione.
Prima di tutto il beneficio fiscale che ci permette di avere una tassazione del TFR che va da un massimo del 15% fino a un minimo del 9%.
L’agevolazione fiscale vale anche per la tassazione dei rendimenti che è fissa al 20%.
Destinare il TFR: una scelta che premi la sicurezza
Altro vantaggio di dove destinare il TFR ad un fondo deriva dalla sicurezza del fondo pensione.
Destinare il TFR a un fondo è dettato dal fatto che il fondo investe in strumenti finanziari diversificati tra loro.
Possibilità non concessa dalla singola azienda, soprattutto se i dipendenti di quest’ultima sono meno di 50.
In questo caso il TFR non viene girato all’INPS, ma rimane al datore di lavoro.
Infine, vi do questi consigli su TFR perché vi offre il vantaggio di ottimizzare la propria posizione previdenziale ottenendo un rendimento medio superiore a quello che si otterrebbe a lasciare il TFR in azienda.
Le uniche cose che cambiano concernono le anticipazioni e i riscatti, soprattutto nel caso di perdita del lavoro.
In questo caso infatti, se il TFR lasciato in azienda può essere preso come liquidazione, ma non è lo stesso per il fondo.
Quello nel fondo pensione può essere riscattato dopo 12 mesi di inoccupazione nella misura del 50%.
Il restante 50% dopo ulteriori 36 mesi di inoccupazione.
A scadenza, se il montante maturato nel fondo pensione supera una certa soglia, saremo obbligati a percepire almeno il 50% in forma di rendita vitalizia.
Infatti se il 70% del montante finale tramutato in rendita supera il 50% dell’assegno sociale, sarà possibile prendere al massimo il 50% del montante sotto forma di capitale.
Questo perché ovviamente lo Stato sa che avremo bisogno di una pensione integrativa privata.
Quindi vedrete che una rendita vitalizia ci servirà, e il TFR nel fondo pensione può essere un primo ottimo passo per costruircela senza fare fatica.
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Un esempio per aiutarvi a decidere dove destinare il TFR
Nella scelta su dove destinare il TFR e dove accantonarlo, penso che un esempio per aiutarvi sia utile.
I consigli su TFR non sono mai troppi, ma cerchiamo di decidere a chi destinare il TFR basandoci sui numeri.
Vediamo l’esempio che ho preparato per voi per capire meglio a chi destinare il TFR.
Ipotizziamo un lavoratore con un reddito lordo di €30.000 annui.
Quindi con un TFR di €2.073 annui.
Ipotizziamo anche una crescita del reddito del 2% annuo.
Andiamo a vedere il beneficio che deriva dal valutare dove destinare il TFR e come cambia se viene versato nel fondo pensione o in azienda.
Dove versare il TFR, azienda o fondo pensione?
Ipotizziamo anche che il numero di anni lavorativi sia pari a 40, con un inflazione annua dell’1,5%.
Ciò coincide con un rendimento del TFR lasciato in azienda pari al 2,625%.
Tenete bene a mente questo numero perché sarà importante per la scelta sul TFR.
TFR, lasciarlo azienda o nel fondo pensione: chi vince?
Ora ipotizziamo il caso di versare il TFR nel fondo pensione.
Poniamo di avere un rendimento del fondo pensione leggermente più alto pari al 3,70% (media dei fondi pensione derivante da COVIP nel periodo che va dal 2008 al 2017).
Date queste ipotesi, la tassazione IRPEF del TFR in azienda sarà pari al 25,73%, al contrario della tassazione del 9% se il TFR aziendale fosse stato versato nel fondo pensione.
In caso di TFR lasciato in azienda la tassazione pari a €53.534.
Il risultato finale sarà quindi che, a parità di TFR versato (€125.213), il montante finale netto del TFR lasciato in azienda sarà pari a €154.499, mentre il montante finale del TFR versato nel fondo pensione sarà di €211.884.
Quindi a parità di TFR, la differenza di montante netto sarà di ben 57.385€!
Non male direi.
La scelta non è facile, ma avere conferma dai numeri di dove lasciare il TFR in azienda o fondo pensione è la miglior cosa.
Consigli su TFR: guida alla scelta di dove mettere il TFR
Versare il proprio TFR in un fondo pensione può portare dei benefici incredibili, se avete dei dubbi vi consiglio di leggere anche con calma i consigli su TFR e gli esempi che vi ho appena fatto.
Ora però potreste aver deciso dove mettere il TFR accantonando in un Fondo pensione, ma il vostro dubbio ora sono certo sia su quale fondo e dove conviene metterlo.
Tutti i benefici di destinare il TFR nel fondo pensione
Come abbiamo già visto, versare il TFR in un fondo pensione può portare davvero tantissimi benefici.
Dalle agevolazioni fiscali, ai rendimenti superiori nel lungo periodo, fino alla riduzione del gap previdenziale.
Ma la domanda complicata è: quale fondo pensione scegliere per destinare il TFR?
Esistono diversi tipi di fondo pensione dove versare il TFR.
I fondi pensione aperti, i fondi pensione chiusi e i Piani Individuali Pensionistici.
Andiamo allora a vederli uno per uno per capire quale sia la scelta giusta da fare.
Fondi pensione chiusi dove destinare TFR
Valutati e accettati i consigli su TFR appena esposti, iniziamo a capire a chi destinare il TFR e partiamo dai fondi pensione chiusi o di categoria.
Questo tipo di fondi pensione, chiamati appunto anche fondi di categoria, sono destinati solo ed esclusivamente ai lavoratori appartenenti a quella specifica categoria.
Per farvi un esempio il Fondo Cometa è il fondo pensione riservato a chi lavora nel settore metalmeccanico e solo a loro.
Così come il fondo Fonchim è il fondo pensione di categoria riservato a chi lavora in un’azienda chimica.
Se fate un altro tipo di mestiere non potrete proprio accedervi.
Questo tipo di fondo pensione ha dei costi molto bassi e rendimenti buoni o quantomeno discreti.
Ma hanno un vantaggio ENORME, che non riguarda il TFR, ma che vi spiegherò meglio tra poco.
Fondi pensione aperti, dove destinare il TFR
I fondi pensione aperti sono creati direttamente da banche, società di intermediazione, assicurazioni o società di gestione del risparmio.
Questo tipo di fondi pensione sono aperti a tutti: lavoratori dipendenti e lavoratori autonomi, ragazzi o persone che non lavorano.
Hanno costi medi e rendimenti variabili.
Possono aderire a questo tipo di fondo pensione anche i familiari a carico dei lavoratori.
Attenzione però a quale scegliete per dove mettere il TFR.
Di fondi pensione aperti ce ne sono davvero tanti in giro, molto buoni e interessanti, ma alcuni anche con rendimenti molto negativi e costi inguardabili.
Prima di fare qualsiasi cosa, quindi, come sempre informatevi bene perché anche questo dovete valutare di fronte al dubbio del dove mettere il TFR.
PIP: Piani Individuali Pensionistici, dove destinare il TFR
Tra i fondi dove lasciare il TFR abbiamo i Piani Individuali Pensionistici conosciuti anche con il nome di PIP.
I Pip sono un prodotto assicurativo, poco efficiente e pieno zeppo di costi.
Il mio consiglio è quello di evitarli come la peste, anche per destinare il TFR non vanno bene.
Se avete sottoscritto un PIP fatelo analizzare mediante la consulenza previdenziale online e rivedete la vostra posizione previdenziale.
Solo così potrete capire dove e come il versare TFR, ma anche fare il giusto versamento per la vostra pensione.
Ricordate sempre che in ballo c’è la vostra pensione futura e quindi il vostro benessere per quando sarete fuori dal mondo del lavoro!
Quale fondo scegliere per destinare il TFR?
Innanzitutto vi ricordo che la scelta di versare o meno il vostro TFR in azienda o fondo pensione dovete farla entro 6 mesi dall’assunzione e se optate per il fondo pensione, tale scelta è irreversibile.
Se invece decidete di tenere il TFR in azienda, potete cambiare idea e aderire ad un fondo pensione in qualsiasi momento.
Attenzione perché se non esprimete un parere sulla destinazione del TFR, vale “l’assenso tacito” per cui verrete automaticamente iscritti al fondo di categoria.
Se volete evitare questo, dovete fare una scelta direttamente voi di dove versare il TFR.
Capito allora che i PIP sono assolutamente da evitare, ci restano il fondo pensione chiuso e quello aperto.
L’enorme vantaggio del fondo pensione chiuso dove versare il TFR
Come vi dicevo prima, il fondo pensione chiuso ha un enorme vantaggio in più rispetto a quello aperto e lo dimostra anche quando si deve scegliere dove mettere il TFR..
Se scegliamo il fondo di categoria, e se è previsto dal contratto collettivo nazionale del lavoro, infatti, oltre al nostro TFR sarà versata una quota anche dal datore di lavoro.
Sono letteralmente soldi in più e gratis che vengono versati sulla vostra pensione, ma che non dovete mettere voi.
È come fosse un aumento di stipendio che vado a dedurre dal mio reddito, e sul quale guadagno interessi tramite la capitalizzazione composta.
Per poter accedere a questo enorme vantaggio in genere è necessario versare un contributo aggiuntivo minimo, oltre al TFR.
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A chi destinare il TFR: meglio fondo pensione aperto vs fondo pensione chiuso
Ma non perdiamoci in tecnicismi e facciamo un esempio pratico in modo da capire dove mettere il TFR, in azienda o fondo pensione?
Mettiamo a confronto un TFR versato in fondo pensione aperto, quindi senza l’aggiunta della quota del datore di lavoro, e uno chiuso.
Riprendiamo allora il nostro amico ventenne con un reddito annuo lordo di 30,000€ che presumibilmente andrà in pensione nel 2073 e con una crescita del reddito pari al 2%.
Ovviamente questo vantaggio è maggiore per chi inizia a interessarsi prima di queste cose e per questo io vi esorto sempre su questo tema, non solo di dove destinare il TFR, ma proprio di non rimandare a pianificare le risorse necessarie per la vostra pensione.
Nel primo caso il nostro giovane amico ha deciso di versare il suo TFR in un fondo aperto, quindi non di categoria, che ha un rendimento medio del 3,7% a cui aggiunge il suo versamento volontario del 2%.
Nel secondo caso, invece, il nostro giovane amico ha scelto di versare il suo TFR nel fondo di categoria a cui si aggiunge il versamento del datore di lavoro.
Le differenze incredibili per la scelta di dove destinare il TFR
A parità di TFR, il versamento volontario diventa di 8.125€ invece che di 22.166, grazie alla deducibilità del versamento del datore di lavoro.
Inoltre abbiamo un aumento del montante finale superiore a 50.000€!
Il vantaggio totale è quindi la somma delle due differenze: più di 65.000€.
Ovvero quasi 15.000€ di versamenti netti in meno durante l’attività lavorativa, più i 50.000€ del montante finale, capite perché destinare il TFR è importante?
Un vantaggio enorme per il TFR: grazie alla deducibilità dei contributi del datore di lavoro e dagli interessi maturati grazie al versamento del datore di lavoro, si guadagna tantissimo e senza sforzo.
E voi, dove pensate di versare il TFR?
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