Fondi Fineco: Cosa sono? Convengono davvero?
Vale la pena di investire in Fondi Fineco?
Quando si parla di investimenti in Italia e di conseguenza di intermediari, non si può citare un’istituzione come FinecoBank. Fineco nasce nel 1982 con la denominazione di GI-FIN S.r.l., diventando qualche mese più tardi una società per azioni. Nel 1999 viene ribattezzata Fin-Eco Banca ICQ S.p.A., parte del gruppo Bipop Carire e apre il servizio retail di trading online in Italia.
Alla fine dello stesso anno Fineco diventa una vera banca e lancia il primo conto corrente remunerato in Italia e nei mesi successivi vengono aggiunti i servizi di conto corrente e il servizio si trasforma da conto di deposito a conto completo.
Nel 2018 nasce Fineco Asset Management (FAM), società irlandese con il compito di gestire fondi di fondi.
Dopo un breve passaggio nel gruppo Unicredit è tornata ad essere una banca indipendente.
Tutt’oggi leader e punto di riferimento nel settore dell’offerta di servizi d’investimento.
Con l’articolo di oggi andremo a scoprire qual è l’offerta di questo istituto e quali sono i dettagli a cui prestare attenzione durante la valutazione dei prodotti di Fineco Bank.
Fondi Fineco: quali sono i migliori
Fineco Asset Management, meglio conosciuta con la sigla FAM, è una controllata di FinecoBank con il compito specifico di creare prodotti per la gestione della massa raccolta dagli investitori, retail e non, che affidano loro il capitale a questa società.
Tra le proposte di Fineco troviamo diverse linee di investimento in fondi a gestione attiva con differenti strategie ed obiettivi.
Tra le più importanti troviamo i “Core Series” ed i fondi della serie “FAM” declinati nelle diverse sottocategorie come Evolution, Target, Megatrends ed altri ancora.
Cos’è Core Series?
Il fondo d’investimento di diritto lussemburghese “Core Series” offre la possibilità di investire diversificando grazie alla presenza di diversi comparti.
L’obiettivo generale del Fondo è fornire agli investitori un’ampia partecipazione alle principali classi di attivi in ciascuno dei principali mercati di capitali del mondo attraverso una gamma di comparti dalle differenti peculiarità.
Scorrendo il Prospetto Core Series redatto da Fineco scopriamo che “Il Fondo si configura quindi come un “umbrella fund”.
Ossia che offre ai Partecipanti la possibilità di scegliere tra uno o più obiettivi di investimento investendo nei diversi Comparti”.
Sostanzialmente è possibile scegliere una linea d’investimento che si ritiene più adatta alle proprie esigenze ed al proprio profilo di rischio.
Cosa sono i Fondi FAM?
Un’altra opzione messa a disposizione da Fineco per gli investimenti è quella dei fondi che riprendono il nome dell’asset management. A loro volta in realtà è possibile investire in diversi prodotti della serie FAM che hanno diverse strategie d’investimento sulle quali puntare, andiamo a vederne qualcuna.
- Megatrends: com’è facilmente intuibile dal titolo questa serie di fondi investe in macro trend che in ottica futura potrebbero avere un impatto rilevante sulla vita quotidiana delle persone, andandone a modificare degli aspetti in maniera permanente.
Questi temi sono di carattere socio-economico, ambientale e tecnologico.
In particolare l’offerta di Fineco Asset Management prevede la possibilità di investire su macro temi come la demografia, con i relativi sotto temi dell’invecchiamento della popolazione globale.
La sostenibilità è un tema attuale più che mai, quando la lotta al cambiamento climatico ed al riscaldamento globale sono in cima alle priorità dell’intero mondo sviluppato.
Questo tema tratta della possibilità di convertire le tecnologie attualmente in uso in qualcosa di maggiormente in linea con le necessità del pianeta.
Abbiamo poi l’urbanistica, che si collega sicuramente al tema precedente ma anche al progetto delle smart city.
Ossia una città che gestisce le risorse in modo intelligente, mira a diventare economicamente sostenibile ed energeticamente autosufficiente, ed è attenta alla qualità della vita e ai bisogni dei propri cittadini.
Infine come ultimo, ma ovviamente non ultimo, macro trend è quello legato a Tecnologia & Innovazione.
In questa categoria ritroviamo sicuramente il concetto di smart city ma più in generale di tutte le tecnologie in grado di modificare per il meglio la vita umana.
- Global Defence: riprendendo quanto riportato nella brochure questa tipologia d’investimento è consigliata ad investitori avversi al rischio che desiderano preservare il capitale e ricevere al contempo un flusso cedolare.
Importante leggere la postilla che in questo caso specifica come questa non sia una garanzia di restituzione del capitale investito e siano presenti dei rischi legati, tra le altre cose, alla solvibilità degli emittenti.
- Target: il prodotto denominato Target Funds viene descritto come “Il primo prodotto che applica tutti i principi di finanza comportamentale, totalmente automatizzato”.
L’idea di fondo è quella di eliminare tutti quei bias di finanza comportamentale che nel lungo periodo distruggono le performance degli investitori, adattando la strategia ad un orizzonte temporale prestabilito.
Se vuoi approfondire l’aspetto comportamentale ed emotivo negli investimenti se
Esistono altre versioni della serie FAM, che impiegano sempre prodotti dell’asset management di Fineco per andare ad implementare altre strategie.
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A cosa prestare attenzione?
Adesso che abbiamo una panoramica dell’offerta di fondi comuni d’investimento di Fineco e della sua casa di gestione andiamo a vedere quali sono alcune delle informazioni a cui prestare attenzione.
Fondi Fineco: commissioni di sottoscrizione & Classe di Quote
I fondi sono spesso declinati in differenti “Classi” di azioni.
Esse investono nello stesso portafoglio e sono amministrate dallo stesso gestore; inoltre, hanno gli stessi obiettivi e la stessa politica.
La differenza consiste nelle diverse spese e nelle commissioni che ogni classe richiede.
Per questo motivo bisogna avere le idee chiare su che cosa stiamo acquistando e quali differenze sussistono.
Perché queste differenze possono avere un grande impatto sul risultato finale per l’investitore.
La differenza di costi non si applica solamente alle commissioni di sottoscrizione, ma spesso è presente anche nelle commissioni di gestione annuali.
Per queste commissioni però non è possibile redigere una tabella comparativa completa, in quanto variano da fondo a fondo.
Da sottolineare che alcune di queste classi non sono accessibili a qualsiasi tipologia di investitore.
Infatti i gestori spesso creano delle classi dedicate a della clientela particolare, come gli investitori istituzionali.
Commissioni di Gestione
Altra voce fondamentale da controllare prima di decidere di sottoscrivere un investimento di questa tipologia sono i costi di gestione, ossia quel costo che annualmente il gestore trattiene per il servizio prestato di gestione del capitale.
Sempre da un estratto del prospetto informativo si può leggere che:
“La Società di Gestione ha diritto di ricevere dal Fondo una commissione di gestione calcolata quale percentuale sul Valore Patrimoniale Netto delle Quote della relativa Classe del relativo Comparto (…).
La commissione di gestione è calcolata e imputata ogni Giorno di Valutazione, ed è pagabile mensilmente in via posticipata e in base al Valore Patrimoniale Netto giornaliero medio della relativa Classe del relativo Comparto(…).
Le commissioni di gestione massime degli OICR o OICVM in cui il Comparto potrà investire non dovranno eccedere il 3% degli attivi del Comparto”.
In questo trafiletto viene spiegato il meccanismo di retribuzione dell’asset manager per il lavoro svolto, e risulta chiaro come sia una commissione ricorrente, calcolata ogni giorno e prelevata tramite una riduzione delle quote in possesso dell’investitore in periodi ben definiti.
Ci viene inoltre specificato che la percentuale massima trattenuta è del 3%, ma per sapere con esattezza l’ammontare delle commissioni di gestione di ogni specifico fondo proposto è possibile consultare la relativa “carta d’identità”, il cosiddetto KIID (Key Investor Information Document).
Altre commissioni
Oltre alle più importanti commissioni di sottoscrizione e quelle di gestione annue esistono altre tipologie.
Tipologie che è bene conoscere e prendere in considerazione durante la valutazione di un investimento. Vediamone alcune:
- Commissione di performance: “La Società di Gestione può percepire una commissione di performance per alcune Classi di Quote di alcuni Comparti quando il Valore Patrimoniale Netto per Quota di una Classe supera in rendimento il relativo benchmark o la performance minima durante un Periodo di Performance”. Questa commissione non è presente per tutti i fondi messi a disposizione da Fineco, ma nel caso vi fosse è bene prestare attenzione al meccanismo col quale viene calcolata la performance e quale riferimento viene preso in considerazione per calcolarla.
- Commissione di distribuzione: La Società di Gestione, in veste di Distributore, potrà ricevere una commissione di distribuzione. Sostanzialmente è la commissione annuale utilizzata per remunerare il distributore o l’intermediario per l’attività svolta.
- Costi e commissioni relativi all’utilizzo di strumenti finanziari derivati: Esistono dei costi legati all’utilizzo di strumenti finanziari derivati che ogni fondo potrebbe incorporare all’interno della propria strategia. Questi costi sono prevalentemente di tipo variabile, motivo per cui difficilmente sono riportati nel prospetto informativo della proposta d’investimento.
Sono invece ben rendicontati nella relazione annuale dei costi sostenuti dall’utente. Questo rendiconto, che si inserisce nel quadro normativo introdotto con la MIFID II.
Il report di “Raccomandazione sulle modalità di rendicontazione ex post dei costi e degli oneri connessi alla prestazione di servizi di investimento e accessori” dev’essere fornito con cadenza annuale così come disposto dalla CONSOB.
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Fondo Pensione Fineco
Fineco, in aggiunta ai servizi d’investimento più tradizionali, affianca la possibilità di occuparsi del tema previdenziale attraverso il fondo “Core Pension” in collaborazione con Amundi, la società di asset management controllata da Crédit Agricole.
Il prodotto si colloca come FPA, sigla per fondo pensione aperto, finalizzato all’erogazione di una pensione complementare.
Noi di IoInvesto SCF rimarchiamo da sempre come questo tema stia assumendo sempre più rilevanza nella pianificazione finanziaria di un individuo.
E anche per i più giovani sia ormai una delle prime esigenze da risolvere ancor prima di entrare nel mondo del lavoro!
Se vuoi approfondire l’argomento, capire nel dettaglio cosa significa fondo pensione aperto, e conoscere tutti i dettagli delle diverse possibilità a disposizione leggi questo articolo dove troverai tutte le informazioni necessarie!
Tornando a noi, abbiamo detto che il prodotto messo a disposizione da Fineco si colloca nel ramo dei FPA, possiamo dunque porci una domanda.
Quali sono le caratteristiche di un Fondo Pensione Fineco?
In primo luogo è bene notare che il fondo propone una costante politica d’investimento in fattore di sostenibilità. All’interno di quest’area la proposta viene ripartita in 5 comparti con differenti percentuali di allocazione del capitale, adatte a diversi archi temporali. Questi comparti oltre a presentare diverse offerte d’investimento comportano anche un differente costo di gestione, principale costo annuale del prodotto.
Essendo quello dei costi un aspetto estremamente importante, per poter comparare velocemente i diversi prodotti a disposizione la COVIP ha disposto l’inserimento all’interno della nota informativa di un Indice Sintetico dei Costi, o ISC, sia in forma tabellare che di grafico comparativo.
Il prodotto “Core Pension” si attesta leggermente sotto la media dei FPA per tutti i comportati proposti.
Questo fattore, unitamente alla varietà dei comparti proposti, lo rende un prodotto interessante per alcune tipologie di lavoratori.
Tutte queste informazioni (e molte più), utili per effettuare i confronti necessari con altri strumenti previdenziali, si possono trovare nella Nota Informativa messa a disposizione secondo le normative e la supervisione della COVIP.
Ossia la Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione, sul cui sito sono riportati tutti gli strumenti legati al tema della previdenza con le relative informazioni.
Considerazioni sparse sui fondi Fineco
L’offerta di prodotti a scopo d’investimento, e non solo, offerta da FinecoBank e dalla sua casa Fineco Asset Management, è molto variegata e cerca di rispondere alla maggior parte delle esigenze degli investitori retail.
L’offerta è così vasta da rendere difficile per l’investitore riuscire ad orientarsi tra le diverse tipologie di prodotto e capire quale effettivamente possa fare al caso suo.
Per aiutare nel confronto tra i diversi prodotti e capire quali risultano essere validi e quali meno, voglio in questa sede focalizzare l’attenzione su alcune delle caratteristiche da controllare SEMPRE.
In questo caso per comprendere come effettivamente si colloca il dato fondo nel mare delle possibili scelte e soprattutto in confronto al mercato di riferimento.
Presenza di benchmark
Un primo fattore estremamente importante è quello di controllare sempre la presenza di un metro di paragone attendibile e confrontabile, il cosiddetto Benchmark.
Questo è importante perché, così come da piccolini ci viene insegnato che non si possono confrontare mele con pere, è altrettanto vero che nei mercati finanziari non è possibile confrontare mercati differenti come l’azionario europeo con quello americano.
Nella maggior parte dei casi i prospetti redatti da Fineco offrono dei parametri di confronto veritieri.
Parametri che rendono bene l’idea di come si comporta il fondo a gestione attiva rispetto al mercato che cerca di sovraperformare.
Da tenere bene a mente, come viene specificato anche all’interno dei documenti, che i rendimenti passati non sono indice affidabile dei rendimenti futuri.
Ma con serie storiche di lungo corso (10 anni e più) è possibile farsi un’idea di come effettivamente si è comportata la gestione fino a quel momento e dei risultati ottenuti.
Rendimenti
Per riprendere quanto detto alla fine del punto precedente andiamo a toccare un tema che sta estremamente a cuore ad ogni investitore, i Rendimenti.
Lo diciamo da sempre, e non finiremo mai di ripeterlo.
Nessuno ha la sfera di cristallo per prevedere il futuro, e come già citato i rendimenti passati non sono predittivi dei rendimenti futuri.
Quindi è tutto da buttare? Non si possono fare analisi di sorta?
Non esattamente.
Essendo le serie storiche gli unici dati a nostra disposizione possiamo elaborare delle analisi in grado di fornirci una visione parziale dell’operato dell’asset management.
Tenendo sempre a mente però che questo non ci fornisce alcuna certezza per quello che verrà domani.
Possiamo ad esempio controllare se le salite ed i drawdown dello strumento sono più “violente” del riferimento.
In questo caso potremmo ragionevolmente supporre che il fondi si espone a strumenti tendenzialmente più rischiosi del benchmark.
O in alternativa utilizza strumenti derivati (se specificato nel KIID) per cercare la performance.
A proposito delle performance passate è estremamente interessante citare una ricerca dell’agenzia di rating indipendente Standard & Poor’s che prende il nome di SPIVA.
In questa ricerca viene riportata la percentuale dei fondi d’investimento che, in diversi archi temporali, hanno battuto il proprio benchmark di riferimento.
A seconda del mercato preso in esame e allungando l’orizzonte temporale prescelto, si può vedere come questa percentuale diminuisca sensibilmente.
Fino a diventare alle volte minore di 1 su 10!
Questa statistica inoltre non tiene conto di tutti quei fondi che nel suddetto arco temporale sono stati “chiusi” o ribrandizzati.
I fondi di Fineco rientrano nella statistica mostrata e redatta da Standard & Poor’s.
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Quali sono i costi dei fondi comuni d’investimento?
Sì è vero, abbiamo già parlato delle possibili commissioni presenti all’interno dei fondi comuni d’investimento a gestione attiva.
Voglio però rimarcare come ogni singola voce di costo sia estremamente importante ai fini delle performance finali dell’investitore.
Certo è intuitivo, ogni soldo che vi esce di tasca è un soldo che non vi appartiene, ma c’è ben più di questo.
Il grossissimo problema legato alle alte commissioni è la tirannia dei costi composti.
La nemesi di quella che Einstein pare abbia definito l’ottava meraviglia del mondo, ossia l’interesse composto.
Fate davvero attenzione a questo aspetto, e presto mi ringrazierete!
Modalità e tempi disinvestimento
Per disinvestire è solitamente sufficiente accedere all’home banking di Fineco e nella sezione dedicata al portafoglio procedere alla vendita delle quote degli strumenti in proprio possesso.
In alternativa è possibile rivolgersi al consulente che ci ha proposto l’investimento per aiutarci nell’operazione.
Da notare che se si dispone di servizi accessori, come il servizio di advisoring Fineco Plus non è possibile disinvestire in autonomia.
Ma è necessario passare per l’approvazione del proprio consulente di riferimento.
Riguardo la tempistica per rientrare in possesso dei propri soldi è un periodo variabile.
Tutti i fondi comuni d’investimento a gestione attiva richiedono un periodo di “preavviso” prima dell’effettivo disinvestimento.
Questo periodo è variabile da casa di gestione a casa di gestione e dall’intermediario incaricato di comunicare l’operazione.
Si passa da uno/due giorni lavorativi fino, nei casi peggiori, a un paio di settimane per disinvestire le suddette quote dei fondi Fineco.
Fineco, specialmente nella forma dei fondi della propria casa di gestione, risulta relativamente rapida.
Nella mia esperienza viene richiesta al massimo una settimana lavorativa, ma nella maggior parte dei casi si parla di pochi giorni.
Fineco si posiziona anche con un buon broker da considerare. Ma per approfondire l’argomento ti segnaliamo la visione di questo popolare video sull’argomento.
Conclusioni: conviene comprare fondi Fineco?
Di certo FinecoBank si propone come leader, nel panorama italiano, per storia e assortimento delle proposte di fondi comuni d’investimento che mette a disposizione dei suoi clienti.
Anche le proposte relative al conto ed ai costi di transazione per eseguito risultano competitivi.
Ma è bene prendere in considerazione tutti gli aspetti relativi e le diverse possibilità che offre il mercato per poter effettuare una scelta oculata e consapevole.
Se hai uno o più di questi prodotti in portafoglio, ma non sei sicuro di come analizzarli per capire se fanno effettivamente al caso tuo o meno, richiedi un’analisi gratuita del portafoglio!
Verrai contattato da un nostro consulente che potrà spiegarti nel dettaglio il funzionamento di ogni strumento in tuo possesso.
E finalmente potrai diventare consapevole di alcuni aspetti che potrebbero non essere stati troppo chiari al momento della sottoscrizione dei prodotti presentati.
Ti aspettiamo!
Glossario:
- MiFID: La MiFID (acronimo di Markets in Financial Instruments Directive) è una direttiva europea che impone agli intermediari e ai consulenti finanziari di fornire informazioni ai propri clienti prima di effettuare operazioni di investimento,
- CONSOB: La Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (meglio nota con l’acronimo CONSOB) è un’autorità amministrativa indipendente dotata di autonoma personalità giuridica e piena autonomia operativa; istituita con la legge 7 giugno 1974, n. 216, divenne operativa dal luglio dell’anno successivo.
- COVIP: La COVIP (Commissione di vigilanza sui fondi pensione) è stata istituita nel 1993 (Decreto lgs. 124/1993), quale Autorità preposta alla vigilanza delle forme pensionistiche complementari.
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