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Per la pensione: fondo pensione o PAC?

Fondo pensione o PAC?

Oggigiorno siamo sempre più consapevoli della necessità di una previdenza complementare che vada ad integrare una pensione pubblica non più adeguata a garantire il tenore di vita pre-pensionamento.

L’invecchiamento medio della popolazione italiana si va ad aggiungere ad una situazione economica tutt’altro che rosea.

Si intravede già in futuro l’impossibilità da parte degli enti pubblici di garantire un adeguato assegno pensionistico.

Intervenire sin da subito con le giuste contromisure, al fine di assicurarci una vecchiaia decorosa, è diventata una priorità specialmente per le persone nate dagli anni ‘70 in poi.

Il PAC ed il Fondo Pensione rappresentano due strategie che, se applicate insieme ad una corretta gestione finanziaria, possono sicuramente venire in aiuto del nostro futuro.

Ma quale scegliere per la nostra specifica situazione?

Cosa è un fondo pensione?

Il fondo pensione è un fondo di investimento caratterizzato da particolari regole di gestione.

Il suo ultimo obiettivo è la creazione di una pensione integrativa agli aderenti.

Il capitale versato periodicamente nel Fondo viene investito dalla società di gestione sul mercato finanziario in azioni, obbligazioni e titoli di stato, generando un interesse.

Al raggiungimento della pensione pubblica l’aderente al fondo pensione potrà scegliere se ricevere il 100% del capitale maturato sotto forma di una rendita mensile vitalizia (la cosiddetta pensione integrativa) oppure il 50% sotto forma di rendita ed il rimanente 50% sotto forma di capitale.

Vantaggi del fondo pensione

Tra i vantaggi c’è sicuramente la deducibilità in fase di dichiarazione dei redditi dei versamenti fatti al fondo pensione, fino ad un massimo di 5.164 € all’anno.

Questo ovviamente si traduce in un risparmio fiscale quantificabile nella propria soglia IRPEF di tassazione.

Un altro grosso vantaggio è la possibilità per i lavoratori dipendenti di destinare il proprio TFR al fondo pensione.

In questo modo il dipendente si garantisce un versamento periodico al fondo, al quale può decidere a discrezione di aggiungere un ulteriore contributo volontario preso dalla propria busta paga.

Anche il contributo volontario del lavoratore gode della deducibilità fino a 5.164 € all’anno.

Inoltre, in base al proprio contratto collettivo, questo obbliga il datore di lavoro al versamento di un ulteriore contributo all’interno del fondo pensione.

Un ulteriore vantaggio è la tassazione agevolata che un fondo pensione garantisce se portato a compimento.

La tassazione della rendita infatti parte dal 15% e può decrescere fino al 9% all’aumentare degli anni di adesione a fondi di previdenza complementare.

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Svantaggi del fondo pensione

Il maggiore svantaggio del fondo pensione è la “difficoltà” nel ritirare in anticipo i soldi versati, prima dell’effettivo raggiungimento della data di pensionamento.

Solo in rari casi infatti è possibile richiedere anticipazioni o il riscatto anticipato (es.: acquisto prima casa, gravi motivi di salute, perdita del lavoro).

D’altronde il fondo pensione nasce come uno strumento per la creazione di una rendita aggiuntiva alla previdenza pubblica.

Uno strumento “disinvestibile” a proprio piacimento sarebbe una tentazione troppo grande per qualunque investitore una volta raggiunta una somma considerevole, e quindi rischierebbe di non raggiungere lo scopo prefissato.

Cosa è il PAC?

Il Piano di Accumulo (PAC) è una strategia di investimento che consiste nell’acquisto di uno strumento finanziario con cadenza periodica, indipendentemente dal prezzo.

Vantaggi del PAC

Tra i vantaggi del PAC c’è l’incredibile versatilità della strategia, in quanto puo’ essere:

  • adattata alla propria capacità di risparmio
  • sospesa e ripresa in qualunque momento
  • associata al raggiungimento di un capitale per soddisfare obiettivi specifici (università privata per i figli, acquisto di una nuova auto, una vacanza, ecc.) 

Inoltre il PAC elimina ogni tipo di emotività nell’investimento, non curandosi del prezzo dello strumento al momento dell’acquisto.

Ovviamente non tutti gli strumenti sono adatti a questo tipo di strategia.

È bene selezionare strumenti su cui si ha una elevata confidenza di crescita di valore nel tempo.

A tal proposito, tra i migliori strumenti su cui applicare questa strategia ci sono ovviamente gli ETF.

In particolare quelli replicanti indici globali o del mercato americano, per i quali la storia ci insegna che il trend è sempre crescente considerando un orizzonte temporale abbastanza lungo.

Infine i PAC sugli ETF possono essere rimborsati parzialmente o totalmente in qualunque momento di mercato aperto, rendendoli molto più flessibili dei fondi pensione.

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Svantaggi del PAC

Trattandosi di fatto di un investimento, il PAC viene trattato come tale a livello fiscale.

Al contrario del fondo pensione quindi, il PAC non gode di particolari benefici fiscali.

Nel caso degli ETF si paga quindi il 26% sulla plusvalenza realizzata al momento del disinvestimento.

Vediamo qualche esempio

Ipotizziamo una ragazza che inizia ad investire presto nella propria previdenza complementare.

Immaginiamo quindi che versi con costanza 200€/mese per 40 anni in un fondo pensione (rendimento medio: 4% all’anno).

Proviamo poi a confrontare il capitale finale con 3 diversi PAC, caratterizzati da rendimenti del 4%, 5% e 6% rispettivamente.

Ricordiamo che il fondo pensione gode di enormi vantaggi fiscali quali la deducibilità dei versamenti ed una tassazione agevolata.

società di consulenza finanziaria

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Risulta evidente sin da subito di come un investimento di lungo termine porti a dei benefici incredibili.

In tutti gli scenari, a fronte di un capitale versato di 96.000 €, si ottiene un montante finale di almeno 200.000 €.

I vantaggi fiscali di cui gode il fondo pensione poi lo rendono molto competitivo rispetto al PAC.

Dai risultati dell’analisi si evince come un fondo pensione con rendimento al 4% renda come un PAC con rendimento al 5%.

Per rendimenti del PAC più alti (> 6%/anno) l’interesse composto comincia a farsi sentire sottolineando, semmai ci fosse ancora bisogno, la sua incredibile efficacia.

Ovviamente questo è un calcolo semplificato che difficilmente rappresenta una situazione di vita reale.

Quindi cosa fare?

Non esiste una risposta univoca perché le variabili in gioco sono tantissime.

La propria situazione lavorativa, i possibili sviluppi di carriera, le esigenze personali e familiari, le variabili macroeconomiche.

Queste sono solo alcune delle variabili che possono influenzare la nostra pensione.

Inoltre, durante i lunghi 40 anni di attività lavorativa, varieranno continuamente.

È quindi fondamentale rivolgersi ad un consulente finanziario per per un’analisi previdenziale.

Questo per valutare diversi scenari e selezionare il più adatto alla propria situazione attuale.

Abbiamo visto prima l’importanza dell’interesse composto.

Il momento di iniziare a pensare alla propria pensione e ad una consulenza previdenziale è ADESSO.

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