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Fondo Pensione Poste: i costi nascosti

Fondo Pensione Poste scopriamo insieme tutto quello che dovete sapere:

Quando si parla di fondi pensione il tema è delicatissimo perché c’è in gioco la nostra pensione.

Tutti noi sappiamo quanto è importante la nostra pensione, lavoriamo una vita intera facendo tantissimi sacrifici con l’obiettivo poi di godercela.

Ma molte volte quando arriva il momento della pensione scopriamo tante brutte sorprese.

Per evitare spiacevoli situazioni in futuro è giusto e doveroso fare un’accurata analisi di quello che stiamo facendo oggi.

Ecco allora che sapere dove stiamo mettendo i nostri soldi, in quale fondo pensione li stiamo mettendo, che cosa fa il fondo pensione postale e quanto ci costa ogni anno è davvero molto importante.

Pensione integrativa Poste conviene?

Il fondo pensionistico di Poste Italiane è uno dei più comuni e dei più conosciuti, ma il discorso che faremo vale anche per tutti gli altri fondi pensione.

Andando sul sito delle Poste nella voce “Previdenza” troverete il campo Previdenza Piano Individuale Pensionistico (PIP poste)

Questo è tra virgolette il piano pensionistico Poste Italiane per il fondo pensione posta.

I piani individuali pensionistici vengono spesso identificati con l’acronimo PIP, e normalmente già quando sentite parlare di PIP drizzate le antenne perché di solito sono pieni zeppi di costi.

Sotto vi spiega invece le caratteristiche principali del prodotto e come al solito puntano sulla garanzia.

Guarda caso, non puntano su altre cose, ma proprio sulla garanzia, e quindi dice che c’è “la garanzia del capitale investito” attenzione “al netto dei costi”.

Quindi se io verso 10.000€ ma spendo 2000€ di costi ho garantito 8.000€ non 10.000€.

Attenzione perché non c’è neanche alcun rendimento garantito, c’è soltanto il capitale investito al netto dei costi che è garantito.

Già qui voglio aprire una prima parentesi.

Se io investo in un fondo pensione o in un PIP in questo caso e lo faccio per la mia pensione tra 35 anni, a me che il capitale sia garantito non interessa perché se tra 35 anni mi ridai lo stesso capitale che ho investito oggi ho perso solo un mucchio di soldi.

Come? Con l’inflazione! Perché con 10.000€ tra 35 anni ci compro a malapena un cartone di latte.

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Che cos’è un fondo pensione?

Un fondo pensione non è nient’altro che una scatola all’interno della quale vengono inseriti strumenti finanziari che possono essere titoli di stato, obbligazioni, azioni, fondi o quello che volete.

Quindi il funzionamento è molto semplice: voi date i soldi a Poste o a qualsiasi altro fondo pensione, loro li prendono, vanno sul mercato e ci comprano i titoli di stato o altri strumenti finanziari e li mettono dentro a questa scatola gigantesca.

Il valore di questi strumenti finanziari poi oscilla nel tempo e questo genera il rendimento o le perdite del nostro investimento.

Quindi la prima domanda che dovete porvi è: dove investe i vostri soldi Poste, e cioè in che scatola?

Dove investe il fondo pensioni poste italiane?

Il 99,5% del capitale della scatola di Posta Previdenza viene investita in titoli di stato, per cui quello che state facendo sostanzialmente è comprare titoli di stato.

Voi date i soldi a Poste e  Poste compra titoli di stato e vi ridà il loro rendimento.

Niente di più e niente di meno.

Oltre 5 miliardi di euro finiscono in titoli di stato.

Poi c’è una restante parte di capitale, praticamente ininfluente, che viene investita in fondi e altri titoli di capitale che saranno presumibilmente azioni.

Ma la nostra analisi non finisce qui, adesso arriva il bello.

Posta Previdenza valore opinioni: I costi del fondo pensione delle Poste

Dobbiamo andare ad approfondire.

Infatti guarda caso la voce “costi” nella descrizione non appare,

Bisogna prima selezionare il prodotto, scendere in ultima pagina, trovare la sezione costi ed infine scaricare la scheda in pdf.

Il 2,5% di ogni versamento – fatta eccezione per alcuni tipi di versamento come ad esempio il TFR – va a finire a Poste sotto la voce costi.

fondo pensione poste

Quindi se io in un anno verso 10.000€ nel fondo pensione, 250 euro finiscono in costi.

Questo vuol dire che io ti do 10.000€, ma Poste se ne prende 250 e me ne investe 9750.

Quindi, pronti via, ho perso il 2,5%.

Ne posso avere investiti cento, mille, diecimila o un milione, sempre il 2,5% si prende.

Già questo vi assicuro che è tantissimo: ma andiamo avanti perché i costi non finiscono qui.

Infatti, scendendo ancora più giù, possiamo vedere che c’è un’altra voce di costo questa volta legata alla gestione della scatola.

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La gestione separata

La scatola si chiama “Gestione Separata” e in pratica è la scatola dove vengono comprati e venduti i titoli di stato e altri strumenti finanziari.

Ha un costo  che parte da un 2,72% annuo, in caso di permanenza breve, fino all’1,57% annuo in caso di permanenza prolungata >10 anni,

fondo pensione poste

Detto ciò capiamo subito che se io verso 10,000€, 250€ vanno via a Poste subito perché ti ho dato i soldi. Cioè io ti do i soldi e tu ti prendi subito 250€.

Poi ogni anno (se mi manca molto alla pensione) solo per gestirli si prendono l’107% annuo quindi io il primo anno ho subito pronti via una perdita del 3,57% poi tutti gli anni l’1,07% o più.

Chiaramente poi quando avete un fondo pensione non è che investite solo il primo anno ma continuate a versare anche negli anni successivi.

Bene, ogni volta che versate si prendono i 2,5%.

Costi versamento

Ritornando al nostro esempio questo significa che i miei 9.750€ iniziali devono già rendere il 2,5% per tornare a 0 al netto dell’1,07% che si prende il fondo.

Quindi insomma il primo hanno parto già sotto di un 3,57% e qui arriva il bello.

Dato che la Gestione Separata investe in titoli di stato, ci dobbiamo rifare ai rendimenti dei titoli di stato.

Ovvero non mi posso aspettare che la gestione separata faccia il 7% l’anno.

In media nel lungo termine il rendimento netto dei titoli di stato è sempre quello, parliamo di un 1,7-1,10%.

fondo pensione poste

Per alcuni titoli di stato addirittura i rendimenti stanno sotto lo zero.

Come investono i tuoi soldi in Poste?

Per cui quando io do i soldi a Poste loro li prendono e comprano i titoli di stato, ma vanno sul mercato attuale per cui li possono prendere ai prezzi attuali, non è che possono spuntare condizioni migliori di chiunque altro.

E oggi se vanno sul mercato a comprare i Titoli di stato non è che prendono rendimenti stratosferici possono prendere lo 0, 0,5, 1, 1,5,  al massimo.

Quindi la domanda è: per quale motivo io ti devo dare il 3,57% il primo anno più l’1,07% per i prossimi 35 anni quando tu non fai altro che andare sul mercato e comprare titoli di stato?

Allora me li prendo da solo i Titoli di stato.

Vado sul mercato compro i Titoli di stato e mi risparmio il 3,57% il primo anno e l’1,07% da qui alla pensione.

Ma andiamo a vedere i rendimenti della gestione separata perché poi questi fanno grande leva psicologica.

I rendimenti della gestione separata

Come potete vedere effettivamente i rendimenti della gestione separata negli ultimi anni sono stati superiori a quelli del mercato di riferimento.

fondo pensione poste

Attenzione: i rendimenti sono lordi, e non comprendono tassazione e costi.

Inoltre si legge “mercato di riferimento indicato da Poste” e qui mi piacerebbe vedere qual è il loro mercato di riferimento, perché altrimenti questo paragone non ha senso di esistere.

Voglio sapere contro chi ti sei misurato nel dettaglio. Non so se è questo il caso ma in tanti ci marciano.

Se arriva l’impiegato che vi dice guarda come rende di più il nostro fondo pensione: attenzione!

Le gestioni separate infatti, per la metodologia con cui calcolano i rendimenti, che non sto qui ad approfondire perché è un tema complesso e un po’ dettagliato, producono dei rendimenti superiori quando i tassi d’interesse scendono.

Mentre invece quando i tassi d’interesse salgono producono dei rendimenti inferiori.

Perché i rendimenti sono più alti?

Allora vi dico semplicemente questo: i rendimenti sono più alti perché da quando parte il conteggio i tassi d’interesse sono stati in discesa e quindi è normale che abbia avuto dei rendimenti superiori.

Ma visto che adesso i tassi di interesse stavano a a zero fino a poco fa, non ci vuole Nostradamus per capire che i tassi stanno salendo e questa cosa sarà dolorosa per questi tipi di investimento.

Le Gestioni Separate potrebbero far fatica o comunque dare dei rendimenti più bassi rispetto a quelli del mercato.

Non è che ce l’ho contro le Gestioni Separate: se oggi avessimo avuto i tassi d’interesse al 10, 12% e fossimo stati magari negli anni ’90 ci avrei messo la firma, ma purtroppo oggi siamo in una condizione dove i tassi interesse sono vicini allo zero e possono solo che salire.

Per cui gestioni separate: no

Non ci troviamo neanche in una situazione intermedia dove si potrebbe dire “secondo me salgono, secondo me scendono”, i tassi tanno salendo e presto il rendimento di queste gestioni scenderà sotto i tacchi.

Adesso voi potreste dire: ma insomma tutti questi costi, minori rendimenti, ma sono tanti o è normale?

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Vale per tutti o c’è qualcosa di meglio?

Come sempre nel mercato ci sono tante soluzioni diverse, per cui ce ne sono delle migliori e ce ne sono delle peggiori.

Per confrontarlo ho dovuto per forza prendere un altro fondo pensione.

Ne ho dovuto scegliere per forza uno io, non ci guadagno niente nel segnalarlo, e si tratta del fondo di categoria dei chimici.

Se sei un chimico lo puoi fare, se non sei chimico non lo puoi fare. Mi serve però per farvi capire la differenza.

Ecco questo fondo ha tre comparti diversi.

  1. Ha un comparto più aggressivo che investe prevalentemente in azionario.
  2. Un comparto un po’ più difensivo che investe prevalentemente in obbligazionario.
  3. Un comparto garantito che investe il grosso soltanto in titoli di stato quindi lo stesso del fondo delle Poste.

Chiaramente per fare un confronto ho preso questo comparto garantito, che garantisce il capitale investito al netto dei costi e che investe prevalentemente in Titoli di stato.

Confrontarlo controllo il comparto azionario o obbligazionario non avrebbe avuto senso.

Un confronto tra pesi leggeri

Andando a vedere subito la voce dei costi vediamo che non ci sono numeri in percentuali ma ci sono 4€ all’adesione e appena 24€ l’anno che sono 2€ al mese.

Questi sono i costi del fondo per i versamenti contro il 2,5% del fondo pensione delle Poste e le commissioni di gestione.

Per quanto riguarda le commissioni di gestione abbiamo un costo di appena lo 0,20% annuo contro l’1% annuo di Poste.

In più hanno un 5% sulle performance ma solo se il fondo batte il benchmark

fondo pensione

Quindi se battono il mercato, se fanno meglio dell’indice di riferimento si prendono un 5% su quello che hanno guadagnato in più rispetto al mercato.

Infine andiamo a vedere quanto pesano i costi sull’orizzonte temporale di 35 anni.

Prendendo l’indice sintetico di costo che viene utilizzato per confrontare i costi dei fondi pensione, per quanto riguarda il fondo dei chimici il costo è dello 0,27% medio annuo, se prendiamo invece il fondo di poste è l’1,07% annuo per 35 anni.

Ci passa praticamente lo 0,8% annuo per 35 anni, che non è poco.

Non sottovalutate uno 0,8 perché uno 0,8 per 35 anni fa tutta la differenza di questo mondo.

Per cui nella scelta del fondo pensione dovrete stare attenti anche alle virgole, e soprattutto alle virgole.

Ed infine voglio concludere con la scelta del comparto in cui andiamo ad investire i soldi.

La scelta del comparto in cui investire

Nel caso di Poste abbiamo soltanto poche scelte, tra cui quella della gestione separata che investe in titoli di stato, una soluzione garantita.

Mentre invece tantissimi altri fondi pensione ti mettono sempre di fronte a diverse scelte.

Di solito ci sono sempre tre comparti: uno garantito, uno intermedio e uno più aggressivo, fatto di azionario.

Qui il discorso è davvero molto semplice e può fare una differenza pazzesca.

L’importanza dell’orizzonte temporale

Se voi avete un orizzonte temporale di 35 anni con il comparto garantito non ci fate assolutamente niente anzi, rischiate di perderci anche contro l’inflazione.

Il comparto garantito serve soltanto negli ultimi 5, 10 anni per bloccare i rendimenti avuti ed evitare di ritrovarci con delle brutte sorprese negli ultimi anni precedenti alla pensione.

Faccio un esempio: se il prossimo anno devo andare in pensione e crolla il mercato azionario allora lì potrei avere delle brutte sorprese.

Quindi quando mancano gli ultimi 5 anni ad esempio per arrivare alla pensione di solito si fa il cambio sul comparto garantito per bloccare i rendimenti ottenuti nei 30 anni precedenti.

Ma nei trent’anni precedenti dovete investire.

Chiaramente se si ha un orizzonte temporale a 30 anni, 35 anni, 40 anni non si può fare a meno che investire nel comparto più aggressivo perché come si vede in questo grafico il comparto più aggressivo è quello che nel lungo termine produce dei rendimenti molto superiori.

fondo poste

Tanti rischi, vero, ma il mercato azionario, soprattutto quello americano e globale, su orizzonti temporali lunghi superiori a vent’anni non ha mai prodotto rendimenti negativi

Ed in più se vuoi versate ogni mese, ogni anno, facendo quindi un accumulo costante, riducete ancora di più il rischio e le fluttuazioni di tutto il vostro capitale.

Riassumendo: se avete iniziato a lavorare oggi, se avete 35 o 40 anni di orizzonte temporale non potete pensare di fare un comparto garantito.

Perdereste soltanto un mucchio di soldi.

La differenza è assolutamente imbarazzante e nel lungo termine non premia.

Viceversa se vi mancano cinque anni alla pensione allora lì l’azionario non va bene, quello intermedio neanche e la soluzione migliore potrebbe essere bloccare i rendimenti ottenuti passando ad un garantito.

E i fondi pensione di categoria?

Ma chiaramente se entriamo dentro le Poste e chiediamo quale fondo pensione posso fare, le Poste chiaramente vi diranno: eccolo il nostro fondo pensione, che è soltanto garantito!

Non ti diranno mai “versa su un fondo pensione che ha un comparto azionario” perché loro non ce l’hanno.

Quindi attenzione quando andate in banca o alle Poste.

I consigli che vi danno non sono disinteressati ma sono finalizzati alla vendita dei loro prodotti.

Questi conti dovete farveli da soli, poi decidete e alla fine andate in banca o alle Poste a scegliere il fondo che avete deciso voi.

Dovete sapere inoltre che le categorie di lavoratori hanno anche dei fondi di categoria che molto spesso sono anche condizioni migliori dei fondi che vi appioppano i privati.

Quindi se avete un fondo di categoria prima informatevi su quello, analizzatelo bene e poi eventualmente pensate a un fondo esterno privato come ad esempio quello delle Poste.

Fondi pensionistici poste e pensione integrativa poste italiane: Informatevi prima!

Morale della favola quindi: prima di entrare in banca o alle poste dovete fare i compiti a casa.

Dovete arrivarci preparati, dovete prima studiare, confrontare le alternative che ci sono sul mercato e fare voi la vostra scelta

perché altrimenti ognuno vi proporrà i propri prodotti che non necessariamente combaciano con i vostri interessi.

Anzi, molte volte possono essere pieni zeppi di costi e quindi non fare i vostri interessi e soprattutto sul tema pensione la scelta sbagliata del fondo

può fare veramente la differenza in 35 anni e se non ve ne accorgete subito ne pagate le conseguenze.

Allora guardate dove state mettendo i vostri soldi, fate le vostre analisi, trovate i prodotti alternativi che ci sono, semmai ci dovessero essere e poi agite.

Agite oggi, possibilmente.

Voi che cosa ne pensate dei fondi pensione? In quale fondo pensione state investendo?

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