
Benchmark
Un benchmark è un parametro di riferimento che permette di fornire una valutazione comparativa del rendimento di un determinato strumento finanziario.
Grazie all’utilizzo del benchmark, gli investitori possono avere una prima immediata valutazione dell’efficienza del proprio portafoglio di investimento.
I diversi tipi di benchmark
A seconda del tipo di investimento effettuato, si possono avere diversi tipi di benchmark.
Per quello che riguarda i titoli azionari, alcuni dei benchmark più utilizzati sono l’indice S&P 500®, che replica i 500 titoli azionari statunitensi a maggiore capitalizzazione, l’indice Russell 2000®, che replica 2000 titoli azionari statunitensi a bassa capitalizzazione e l’indice Nasdaq 100®, che replica una selezione di 100 titoli azionari scelti tra i titoli non finanziari quotati sulla borsa NASDAQ.
A livello globale, un parametro molto utilizzato è l’indice MSCI World, che replica i titoli azionari di 23 paesi sviluppati di tutto il mondo.
Per i titoli a reddito fisso, alcuni esempi di parametri molto diffusi sono il Bloomberg Global Aggregate 500, che replica i titoli obbligazionari con rating elevato emessi da imprese e Stati sui mercati emergenti e sviluppati, oppure il FTSE World Government Bond – Developed Markets, che replica obbligazioni governative con rating elevato emesse da nazioni sviluppate.
Esistono anche benchmark per l’investimento in materie prime, come ad esempio il Bloomberg Commodity Index.
Utilizzi del benchmark
Lo scopo dichiarato dei fondi a gestione attiva è quello di riuscire a “battere il benchmark”, ossia di ottenere un rendimento più alto rispetto a quello del mercato di riferimento grazie all’utilizzo di sofisticate tecniche di selezione degli investimenti.
Tanto la teoria economica dei mercati efficienti, quanto l’evidenza empirica, mostrano come in effetti riuscire a battere il mercato non sia un obiettivo raggiungibile, nella quasi totalità dei casi.
Non a caso, negli ultimi anni si sono sempre più diffusi strumenti a replica passiva il cui scopo non è quello di battere il benchmark, ma quello di replicarlo, garantendo così all’investitore un rendimento perfettamente allineato a quello medio del mercato di riferimento.
Nel lungo periodo, questo tipo di strumenti sono molto più efficienti e meno costosi rispetto ai tradizionali fondi a gestione attiva.
- AAA: elevata capacità di ripagare il debito.
- AA: alta capacità di pagare il debito.
- A: solida capacità di ripagare il debito, che potrebbe essere influenzata da circostanze avverse.
- BBB: adeguata capacità di rimborso, che nel futuro potrebbe peggiorare.
- BB, B: debito prevalentemente speculativo.
- CCC, CC: debito altamente speculativo.
- D: società insolvente.
- Aaa: livello minimo di rischio, debito di ottima qualità.
- Aa: basso livello di rischio, qualità del debito molto buona.
- A: debito di buona qualità, potrebbe essere soggetto a rischio futuro.
- Baa: debito di media qualità ma soggetto a rischio futuro.
- Ba: debito con un certo rischio speculativo.
- B: debito con alto rischio speculativo.
- Caa, Ca: investimento ad alto rischio.
- C: pericolo di insolvenza molto alto.
- AAA: la massima solvibilità creditizia.
- AA: alta solvibilità creditizia.
- A: solvibilità creditizia superiore alla media.
- BBB: solvibilità creditizia media.
- BB: bassa solvibilità creditizia.
- B: solvibilità creditizia molto bassa.
- CCC: solvibilità creditizia estremamente bassa.
- CC: solvibilità creditizia altamente speculativa.
- C: solvibilità creditizia altamente speculativa e default imminente.
- D: default.
- L’asset allocation strategica considera gli investimenti secondo un orizzonte temporale di medio e lungo periodo. Il fattore timing non è determinante per il risultato di lungo periodo.
- L’asset allocation tattica si basa su un orizzonte di breve termine e sulla visione di un mercato contingente rispetto a quella strategica. Spesso questa asset allocation si utilizza per adattare l’allocazione strategica ai trend momentanei del mercato. In genere, far coesistere asset allocation strategica e tattica permette anche di evitare errori nella gestione del portafoglio.
- Infine, l’asset allocation dinamica rappresenta un’allocazione degli investimenti ancor più orientata ad una lettura del mercato dil breve termine. Spesso si fa riferimento all’asset allocation dinamica per spiegare rapidi adattamenti del portafoglio a brusche variazioni di mercato; in questo caso va considerato che il fattore tempo (timing) è un elemento molto importante per l’asset allocation.
- liquidità (conto corrente, conto deposito, BOT);
- azioni (tra cui quotate, non quotate, nazionali ed estere), titoli collegati al capitale della società emittente;
- obbligazioni, titoli di debito collocati sul mercato dall’emittente (si distinguono tra governative e societarie oppure investment grade e high-yeld);
- materie prime (per esempio metalli preziosi e pesanti, materie prime agricole ed energia);
- risorse naturali (petrolio, gas);
- derivati (tra cui swap, opzioni e futures);
- beni immobiliari;
- beni di lusso o oggetti da collezione, tra cui opere d’arte, gioielli, vini e francobolli.
- percezione dei dividendi, se distribuiti dalla società;
- possibilità di esprimere il proprio voto nelle assemblee;
- possibilità di consultare i libri sociali;
- possibilità di impugnare le delibere assembleari invalide.
- definire ed attuare la politica monetaria per l'area euro,
- svolgere operazioni sui cambi,
- detenere e gestire le riserve dei paesi dell'area euro,
- promuovere il regolare funzionamento dei sistemi di pagamento.
- fissazione dei tassi d'interesse (su operazioni di finanziamento, su operazioni di finanziamento marginale e su depositi overnight);
- operazioni di mercato aperto;
- gestione giornaliera della liquidità;
- modifiche del coefficiente di riserva obbligatorio delle banche.
- vigilare sul corretto svolgimento delle operazioni di borsa;
- definire dei requisiti e delle procedure di ammissione e permanenza sul mercato per le società emittenti;
- definire dei requisiti e delle procedure di ammissione per gli intermediari che operano sui mercati;
- gestire l'informativa sulle società quotate.
- MTA (Mercato Telematico Azionario)
- AIM Italia
- MIV (Mercato degli Investments Veichles)
- Borsa Italiana Equity MTF
- IDEM (Italian Derivatives Market)
- IDEX (Italian Derivatives Energy Exchange)
- AGREX (Agricultural Derivatives Exchange)
- ETFPlus
- MOT (Mercato Telematico delle obbligazioni e dei Titoli di Stato)
- ExtraMOT
- ExtraMOT PRO
- SeDeX
- L’assenza di costi di sottoscrizione
- Sono garantiti dallo stato italiano
- La possibilità di chiedere il capitale investito in qualsiasi momento. Da precisare che se ritiriamo i buoni prima dei tempi concordati potremmo perdere in tutto o in parte gli interessi maturati.
- Non sono soggetti alle imposte di natura successoria
- Facilità di calcolo buoni fruttiferi postali
- La stessa garanzia posta dallo stato italiano, potrebbe rivelarsi un grosso rischio nel momento in cui l’Italia dovesse andare in default.
- Il livello di rating attuale dell’Italia è BBB (rating medio-basso).
- Un ulteriore declassamento da parte delle agenzie di rating, potrebbe essere davvero pericoloso per i detentori di buoni fruttiferi.
- I bassi rendimenti dei buoni fruttiferi. I BFP infatti sono strumenti d’investimento molto basici, che quindi non offrono un grosso rendimento a lungo termine ed in molti casi non permettono neppure di stare al passo con l’inflazione.
- Prodotti a capitale garantito 100%: Hanno un rischio inferiore a quello di un investimento diretto e garantiscono a scadenza il 100% del capitale investito.
- Prodotti a capitale protetto o parzialmente garantito:A scadenza permettono di ottenere o una protezione del capitale investito, o la garanzia di riavere una consistente parte del capitale investito.la protezione è data dalla barriera che, se non violata alle date previste, garantisce almeno il capitale sottoscritto.Fanno parte della seconda categoria i certificati che a scadenza prevedono la garanzia di una percentuale prefissata di capitale investito indipendentemente dall’andamento del sottostante
- Prodotti a capitale non protetto: consentono di investire in azioni o sugli indici rappresentativi delle borse o di altri strumenti finanziari, senza protezione del capitale.
- Prodotti a leva: Permettono di esporsi sul mercato con un controvalore maggiore rispetto al pagamento iniziale, amplificando guadagni e perdite
- Mifid del 2004.
- Mifid di secondo livello nel 2006.
- 2015, legge n. 208, direttiva Consob n. 20704: viene ufficializzata l’istituzione dell’Albo Unico dei consulenti finanziari e dell’OCF.
- 1° dicembre 2018 finalmente viene concretizzato il tutto e la consulenza finanziaria indipendente inizia a prendere piede anche in Italia.
- Professionalità
- Onorabilità
- Indipendenza
- Patrimoniali
- Analisi iniziale del portafoglio
- Presentazione di soluzioni alternative e ottimizzazione del portafoglio finanziario
- Pianificazione finanziaria personalizzata su esigenze specifiche del cliente
- Protezione del patrimonio da potenziali fonti di rischio
- Pianificazione previdenziale personalizzata
- Ottimizzazione successoria
- Ottimizzazione fiscale degli investimenti e gestione delle minusvalenze
- Costruzione del portafoglio e monitoraggio personalizzato sulla posizione finanziaria
- Monitoraggio con possibile ribilanciamento del portafoglio
- Reportistica del portafoglio
- Parcella spot: ha un prezzo personalizzato in base alla situazione da risolvere e viene pagata una tantum (molto comune nella consulenza successoria o previdenziale).
- Parcella in % al patrimonio in consulenza: solitamente si aggira intorno all’1% del patrimonio in consulenza e viene pagata ogni anno in sede di rinnovo del contratto.
- I conti deposito vincolati, che prevedono che il capitale possa essere prelevato solo al termine di un certo periodo, che può essere di 3, 6, 12, 18 o 60 mesi, in base alle condizioni contrattuali.
- I conti deposito non vincolati non prevedono vincoli di sorta, e quindi le somme depositate possono essere ritirate in qualsiasi momento senza incorrere in penali.
- la scadenza del titolo: un titolo a breve scadenza ha una duration più bassa rispetto a un titolo a lunga scadenza;
- la frequenza e l’importo dei flussi cedolari: titoli che hanno flussi cedolari più frequenti e di maggiore importo hanno una duration più bassa rispetto a titoli che pagano cedole minori e con minore frequenza.
- Fondo Azionario per Paese/Area geografica
- Italia,
- Europa,
- America,
- Paesi Emergenti, ecc.
- Fondo Azionario per settore
- Beni di Consumo,
- Salute,
- Finanza,
- Energia, ecc.
- Fondi pensione, Mobiliari, Immobiliari;
- Fondi a distribuzione se distribuiscono gli utili (cedole, dividendi, ecc.) o ad accumulazione se reinvestono gli utili fondo stesso;
- Fondi armonizzati possono essere venduti in ogni paese dell'Unione Europea o non armonizzati che devono richiedere l’autorizzazione all’organismo di vigilanza di ogni stato membro dell’UE.
- se una impresa italiana ha stipulato un contratto di acquisto con un fornitore statunitense che prevede il pagamento tra 90 giorni di 100.000 dollari, esiste il rischio che in questi 90 giorni il dollaro possa aumentare di valore rispetto all’euro, determinando quindi un onere maggiore; l’impresa italiana potrebbe quindi acquistare futures sul dollaro per coprirsi in tutto o in parte da questo rischio di cambio;
- l’utilizzo dei futures con finalità di speculazione si ha ad esempio quando un soggetto è convinto che un determinato asset finanziario, che al momento attuale ha un prezzo pari a 20 euro, possa in futuro aumentare di valore fino a raggiungere il prezzo di 25 dollari. L’investitore potrebbe allora comprare futures al prezzo di 22 euro su quel sottostante. Se le sue previsioni dovessero rivelarsi corrette, otterrebbe infatti un profitto di 3 euro su ogni unità di sottostante comprata;
- l’utilizzo a fini di arbitraggio cerca di approfittare di eventuali errori nell’allineamento tra il prezzo attuale (o prezzo spot) e il prezzo futuro del sottostante. La caratteristica fondamentale dei future è infatti data dalla convergenza tra questi due prezzi, mano a mano che ci si avvicina alla data di scadenza del future.
- Macro Funds: Sono fondi che sfruttano le varie asset class in base alle previsioni sulle tendenze macroeconomiche per ottenere un rendimento assoluto elevato.
- Arbitrage Fund: Sono fondi che cercano di trarre profitto dalle inefficienze del mercato sfruttando le differenze di prezzo tra diversi mercati attraverso l'utilizzo di tecniche di arbitraggio.
- Equity Hedge: Sono fondi che acquistano titoli azionari che ritengono possano salire e allo stesso tempo vendono allo scoperto (short selling) titoli azionari che ritengono possano scendere.
- Event Driven: Sono fondi che investono in concomitanza di eventi che potrebbero influenzare il prezzo delle azioni, come fusioni e acquisizioni, ristrutturazioni societarie e fallimenti.
Come viene calcolato il PMI?
L'indice PMI è calcolato attraverso un sondaggio mensile inviato ad un campione rappresentativo di responsabili degli acquisti delle aziende manifatturiere di un determinato paese o regione. Il risultato sarà un valore che varia da 0.0 a 100.0 che viene calcolato utilizzando una formula ponderata, che tiene conto della percentuale di risposte positive o negative ai diversi quesiti dell'indagine. L’indice si basa su diverse aree di indagine come tra cui il livello dei nuovi ordini, le consegne dei fornitori, il livello degli inventari, l'occupazione, i prezzi e la produzione.In che modo viene utilizzato il PMI?
L’indice PMI viene utilizzato come indicatore sullo stato di salute dell’economia, per questo viene utilizzato da manager e produttori per prendere decisioni sulla produzione e sui prezzi di materie prime e componenti. Un valore pari a 50 indica una stabilità dell’attività manifatturiera rispetto al mese precedente. Un valore superiore a 50 indica un'espansione dell'attività manifatturiera rispetto al mese precedente, mentre un valore inferiore a 50 indica una contrazione dell'attività.- eccesso di domanda di beni e servizi rispetto all’offerta;
- aumento dei salari medi;
- maggiore emissione di moneta da parte della banca centrale;
- aumento dei costi alla produzione.
- Dati identificativi del fondo di investimento (nome e ISIN)
- Obiettivi e politica di investimento
- Profilo di rischio del fondo di investimento
- Spese (correnti, di ingresso, di uscita, di performance)
- Risultati ottenuti in passato (non sono garanzia dei risultati futuri)
- Informazioni Pratiche
- Investitori: sono coloro che acquistano o vendono strumenti finanziari, per ottenere un guadagno finanziario.
- Emittenti: sono coloro che emettono strumenti finanziari, come ad esempio azioni o obbligazioni, o il Tesoro italiano che emette titoli di Stato, per finanziarsi.
- Intermediari finanziari: sono soggetti che operano nel mercato finanziario come intermediari tra investitori ed emittenti. Essi comprendono banche, società d'investimento, broker, agenti di cambio e altri professionisti del settore finanziario.
- Clienti retail: sono i clienti che non hanno l'esperienza e le conoscenze necessarie per valutare in modo adeguato i rischi legati agli investimenti
- Clienti professionali: sono i clienti che hanno un'esperienza e una conoscenza del mercato finanziario tali da consentirgli di valutare i rischi e le opportunità degli investimenti.
- Controparti qualificate: sono i soggetti che operano abitualmente nei mercati finanziari e che, pertanto, sono considerati in grado di comprendere e gestire i rischi degli investimenti.
- nel DomesticMOT vengono scambiati Titoli di Stato Italiani e altri titoli di debito, che vengono liquidati attraverso il sistema di liquidazione nazionale, il Monte Titoli;
- nell’EuroMOT vengono scambiati Eurobonds, titoli di stato esteri e sovranazionali che vengono liquidati attraverso I sistemi internazionali.
- sotto la pari, il prezzo è inferiore a 100 euro;
- alla pari, il prezzo è uguale a 100 euro;
- sopra alla pari se il prezzo è sopra a 100 euro.
- Le caratteristiche dello strumento di investimento, come il tipo di strumento, le modalità di funzionamento, la valuta di denominazione, le scadenze, le modalità di negoziazione, e altre informazioni tecniche;
- I rischi associati allo strumento di investimento, come il rischio di perdita del capitale investito, il rischio di mercato, il rischio di cambio, il rischio di credito, e altri rischi specifici dello strumento di investimento in questione;
- Le commissioni e i costi associati allo strumento di investimento, come i costi di acquisto e di vendita, le commissioni di gestione, le spese amministrative, e altri costi;
- Le informazioni sul rendimento passato e le prospettive di rendimento futuro, compreso il potenziale rendimento e le previsioni di mercato;
- Le informazioni sul profilo dell'emittente, come la sua reputazione, la sua stabilità finanziaria, e altre informazioni utili per valutare il rischio di credito.
- Il valore nominale, vale a dire l’ammontare complessivo del capitale sottoscritto (in pratica, la somma totale che si presta al soggetto che emette l’obbligazione e che dovrà essere restituita a scadenza).
- La cedola, che esprime il valore dell’interesse che viene periodicamente pagato dal soggetto che emette l’obbligazione.
- La scadenza, che indica la data entro cui il capitale sottoscritto deve essere restituito, e che quindi corrisponde alla durata del prestito.
- La modalità di rimborso del capitale, che può essere corrisposto in un'unica soluzione oppure prevedere pagamenti dilazionati a scadenze prefissate. Alcune obbligazioni danno anche all’emittente la facoltà di effettuare un rimborso anticipato rispetto alla scadenza.
- Gli offerenti comunicano alla Consob il documento di offerta.
- Trasmissione del documento di offerta anche all’emittente dello strumento oggetto.
- Pubblicazione del documento di offerta.
- Periodo che intercorre tra la pubblicazione e il pagamento del corrispettivo stabilito.
- Diffusione del comunicato dell’emittente che valuta l’offerta.
- Periodo di adesione.
- Eventuali modifiche e lancio di offerte concorrenti.
- Chiusura dell’offerta.
- Raccolta delle adesioni.
- Offerta totalitaria.
- Offerta residuale.
- il premio, ossia la somma che deve essere pagata per acquisire il diritto di opzione;
- la data di scadenza, ossia il momento entro il quale il diritto di opzione può essere esercitato;
- lo strike price o prezzo di esercizio, che è il livello di prezzo prefissato al quale il diritto di opzione può essere esercitato.
- il Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio dei Ministri, i Ministri, Viceministri e Sottosegretari, i Presidenti di Regione, gli assessori regionali, i Sindaci di capoluoghi di provincia o di città metropolitane, i Sindaci di comuni con popolazione non inferiore a 15.000 abitanti, nonché cariche analoghe in Stati esteri;
- i deputati, senatori, parlamentari europei, consiglieri regionali nonché cariche analoghe in Stati esteri;
- i membri degli organi direttivi centrali di partiti politici;
- i giudici della Corte Costituzionale, i magistrati della Corte di Cassazione o della Corte dei conti, i consiglieri di Stato e altri componenti del Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione siciliana nonché cariche analoghe in Stati esteri;
- i membri degli organi direttivi delle banche centrali e delle autorità indipendenti;
- gli ambasciatori, gli incaricati d'affari ovvero cariche equivalenti in Stati esteri, gli ufficiali di grado apicale delle forze armate ovvero cariche analoghe in Stati esteri;
- i componenti degli organi di amministrazione, direzione o controllo delle imprese controllate, anche indirettamente, dallo Stato italiano o da uno Stato estero ovvero partecipate, in misura prevalente o totalitaria, dalle Regioni, da comuni capoluoghi di provincia e città metropolitane e da comuni con popolazione complessivamente non inferiore a 15.000 abitanti;
- i direttori generali di ASL e di azienda ospedaliera, di azienda ospedaliera universitaria e degli altri enti del servizio sanitario nazionale;
- i direttori, vice direttori e membri dell'organo di gestione, o i soggetti svolgenti funzioni equivalenti in organizzazioni internazionali.
- Rischio di tasso di interesse: è il rischio legato alla variazione dei tassi d’interesse, che causa oscillazione di titoli legati ad essa, come i titoli obbligazionari che variano il loro prezzo al variare dei tassi. Il rischio di tasso d’interesse, è direttamente proporzionale alla lunghezza dell’investimento (più è lungo il tempo, più il rischio aumenta).
- Rischio di cambio: è il rischio legato alla variazione del rapporto tra due valute, e incide sul valore di un bene straniero alla conversione della valuta.
- Rischio Azionario: è il rischio dovuto alla variabilità delle azioni e degli indici, il cui andamento fluttua di continuo. Maggiore volatilità vuol dire maggiore rischio, ma non sempre è negativo, infatti può voler dire anche maggiori guadagni.
- Rischio di Commodity: è il rischio di perdita derivante da movimenti avversi nel prezzo delle materie prime o beni agricoli.
- Gestione collettiva del risparmio:
- Gestione Patrimoniale:
- Gestione dei fondi pensione:
- Al portatore: Indipendentemente dalle azioni, si avrà diritto ad un solo voto;
- Nominative: Ogni azione equivale ad un voto.
- adozione della forma della Società Per Azioni;
- sede legale e direzione generale situate nel territorio della Repubblica Italiana;
- capitale sociale di ammontare non inferiore a quello stabilito dalla Banca D’Italia;
- possesso, da parte degli esponenti aziendali, dei requisiti di onorabilità e professionalità.
- negoziazione per conto proprio;
- esecuzione di ordini per conto dei clienti;
- assunzione a fermo e/o collocamento sulla base di un impegno irrevocabile nei confronti dell'emittente;
- collocamento senza impegno irrevocabile nei confronti dell'emittente;
- gestione di portafogli;
- ricezione e trasmissione di ordini;
- consulenza in materia di investimenti;
- gestione di sistemi multilaterali di negoziazione.
- l'inflazione,
- i tassi di interesse e la politica monetaria,
- il debito pubblico,
- la bilancia commerciale,
- la stabilità politica e la performance economica.
- La commissione di gestione: Ovvero la percentuale fissa che la società preleva ogni anno per gestire il fondo.
- La commissione di deposito: Ovvero la commissione che l’intermediario riceve per la custodia degli averi del fondo.
- Commissione di Performance: Ovvero la commissione applicata sull’extra rendimento rispetto all’indice di riferimento.
- Costi amministrativi: Ovvero oneri legati alla gestione del fondo, tra cui la pubblicazione del kiid (prospetto informativo) e altri adempimenti previsti.
- Qualsiasi persona giuridica o fisica statunitense che alternativamente ha la nazionalità statunitense (nazionalità unica, doppia o plurima);
- Ha lo statuto di residente estero negli Stati Uniti;
- È contribuente statunitense;
- È il beneficiario effettivo degli averi depositati, ai sensi della legge fiscale statunitense.
- Controvalore della posizione
- Variabilità dei fattori di rischio che sottostanno alla posizione e le loro correlazioni
- Forma della distribuzione di probabilità dei fattori di rischio
- Intervallo di confidenza desiderato (di solito tra il 95% e il 99%)
- Orizzonte temporale sul quale effettuare la valutazione