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Il cigno nero in finanza: difendere i propri investimenti

Il cigno nero, in finanza quanto nel vivere quotidiano, è uno di quei nemici invisibile e spesso non considerati capaci di distruggere i nostri patrimoni in poche ore.

Utilizzato con successo dal matematico Nassim Nicholas Taleb nel suo libro omonimo, la teoria del “cigno nero” è diventata negli anni l’emblema delle grandi catastrofi mondiali.

Ma qual è il significato di questo termine e che impatto ha sui nostri investimenti e risparmi?

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Il cigno nero: definizione e caratteristiche

Con il termine cigno nero si identifica un evento imprevedibile, inaspettato e dal forte impatto nella realtà quotidiana.

Qualcosa che non ci aspettiamo, né possiamo ragionevolmente ritenere di aspettarci, che sconvolge il mondo con la sua dirompenza.

La storia è piena di cigni neri.

Alcuni lontani, come ad esempio:

  • l’invenzione della ruota;
  • la scoperta dell’America;
  • il crollo della borsa nel ’29.

Altri invece piuttosto vicini:

  • crollo delle Torri Gemelle;
  • il Covid-19;
  • la guerra Russia-Ucraina.

Questi eventi che oggi consideriamo (erroneamente) prevedibili rappresentavano (all’epoca della loro comparsa) possibilità infinitesimali, a tal punto che nessuno le prendeva in considerazione prima che si verificassero.

Analizziamo, per esempio, l’attentato delle Torri Gemelle.

Prima dell’11 settembre 2001 i controlli agli imbarchi aerei erano meno rigidi di quanto siano oggi.

E l’evenienza di un dirottamento aereo non era che una possibilità talmente remota che non si mettevano in atto strategie di prevenzione efficaci e sistematiche.

Solo dopo il disastro si corse ai ripari, modificando i protocolli e integrando nuovi standard di sicurezza.

Questo perché l’evento prima imprevedibile e non frequente era divenuto una realtà da tenere fortemente in considerazione.

Con il senno di poi, risulta chiaro a tutti il pericolo rappresentato da un ammasso di metallo lanciato a velocità di poco inferiori ai 1000 Km/h, capace con la sua caduta di creare gravi danni tanto in termine di vite umane quanto in termine di distruzione materiale.

Verrebbe quindi naturale pensare che con un po’ di buon senso e ragionamento, sarebbe stato possibile comprendere il pericolo e attuare, negli anni precedenti, interventi volti a scongiurarlo.

Tuttavia, questo ultimo spunto è per sua natura fallace: come abbiamo detto, i Cigni Neri sono eventi inaspettati e imprevedibili.

Proprio per queste loro caratteristiche, non possono essere spiegati a posteriori, cosa che spesso il genere umano tende a fare.

La verità è molto più semplice: non prendiamo in considerazione l’eventualità di un cigno nero fino a quando, ormai troppo tardi, questo impatta sulle nostre vite.

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Crollo e imprevedibilità dei mercati: il cigno nero in finanza

Andiamo ora a vedere come il cigno nero possa trovar posto nei mercati, nel loro crollo e, congiuntamente, nella loro imprevedibilità.

Come l’avvistamento di un solo cigno nero basta a confutare l’assoluto “tutti i cigni sono bianchi”, così l’avvento del primo crollo di mercato bastò a confutare, in passato, chi sosteneva che la borsa fosse destinata solamente a salire.

Infatti la borsa si muove in modo imprevedibile (chi dice di riuscire a prevederla possiede solo molta fortuna) e i crolli, o i boom economici, sono eventualità da considerare attentamente.

Di contro, le persone tendono spesso a sottovalutare l’eventualità di questi eventi inaspettati e a non tenerla nella dovuta considerazione, con il rischio di rimanere scottati quando vi si trovano di fronte.

La pratica quotidiana è colma di esempi:

  • azionisti rovinati dal fallimento dell’azienda di turno;
  • Paesi che vanno in default con tanto di gente che mormora “si sapeva sarebbe finita così”.
  • crisi finanziarie che nessun analista aveva previsto.

Tante parole per darsi un tono nei confronti di quello che è stato un evento che nessuno poteva prevedere.

Infatti, in caso contrario, il mondo intero si sarebbe comportato diversamente, cercando di approfittarne.

Purtroppo (o per fortuna) nessuno può prevedere i mercati finanziari, né intuire come si comporterà l’azione di turno, né sapere se l’NFT appena acquistato guadagnerà valore o meno.

D’altronde basta ragionare: se i mercati potessero essere previsti, tutti non farebbero altro che guadagnare.

Per questo motivo, il cigno nero, in finanza, è diventato l’emblema dell’imprevedibile: un evento capace di rovinare gli investitori e le loro famiglie tanto quanto di arricchire qualcun altro che, per pur caso, ha fatto una scelta diversa (di cui si arrogherà il merito giustificando una sua presunta previsione).

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Gli errori comuni

Analizzando l’avvento e gli effetti di un cigno nero spesso ci troviamo a commettere, inconsciamente, una serie di errori.

Questi sbagli, pur venendo compiuti in assoluta buona fede e, spesso, con intenti nobili, possono esitare in ragionamenti privi di valore.

Vediamo alcuni dei pensieri fallaci in cui tende ad incorrere chi cerca una giustificazione ad un cigno nero.

Guardare al passato cercando e costruendo spiegazioni per ciò che è avvenuto

E’ impossibile ricostruire il cubetto di ghiaccio di ieri che ha originato la pozza d’acqua che osserviamo oggi.

Si tratta di un processo fallace per sua stessa natura, poiché non conosciamo il punto da cui si è partiti.

Allo stesso modo, studiando le cause che hanno portato ad un evento, non possiamo definirlo “prevedibile”: parliamo solo con il senno del poi e non sappiamo come e quanto le cause abbiano impattato e portato all’effettivo problema.

Potenzialmente, quelle che reputiamo cause potrebbero non aver avuto peso nella creazione del problema.

Cercare di costruire qualcosa partendo da ciò che osserviamo non fa che fuorviarci dall’unico punto fondamentale: l’evento che è accaduto.

Pensare che le cose andranno come sono andate in passato, traendone delle false regole

il passato non è garanzia del futuro.

L’azienda che è sempre cresciuta può fallire nel corso di una notte.

Lo Stato florido può cadere in bancarotta in pochi mesi.

Le criptovalute potrebbero non tornare mai ai loro massimi. Insomma, non c’è garanzia che ciò che è successo si ripeta, nonostante ci piaccia pensarlo.

Sopravvalutare ciò che sappiamo: la verità, triste, è che molti di noi sanno poco di ciò che ha scatenato un cigno nero.

Si tira ad indovinare, si cerca di costruire supposizioni realistiche e modelli mentali per giustificare uno o più accadimenti.

Ma ci manca il quadro completo e, anche avendolo, non è detto che esso ci fornisca le informazioni che cerchiamo.

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Come proteggersi dal cigno nero?

Abbiamo visto come, per sua stessa natura, il cigno nero in finanza e in generale non possa essere previsto.

Un po’ come impossibile è prevedere i crolli di mercato.

Sorge quindi la domanda: è possibile proteggersi da qualcosa di imprevedibile e tutelare i nostri investimenti?

La risposta è si.

Esistono tecniche per mitigare il rischio, permettendo di esporci in maniera minore a questi eventi.

Dobbiamo tuttavia ricordare che, essendo il cigno nero per sua stessa natura imprevedibile, non possiamo ragionevolmente ipotizzare come si presenterà e, pertanto, le nostre prevenzioni potrebbero risultare inutili.

Diversificazione

La diversificazione è necessaria ad abbassare il rischio che assumiamo nei confronti di un particolare cigno nero (il crollo azionario, il crollo delle commodities, il crollo dei rendimenti dei titoli di stato etc.).

Questo ci consente di “risentire meno” di quel dato cigno nero.

Immaginando un crollo azionario del 70%, sarebbe ben diverso avere un portafoglio investito nella sola componente azionaria rispetto ad uno correttamente diversificato con “solo” il 60% investito nel mercato azionario: nel primo caso vedremo una volatilità del 70%, mentre nel secondo caso assisteremo ad una volatilità del 42%.

Insomma, una buona diversificazione può fare la differenza.

Gestire il rischio

Questo è il secondo metodo che dobbiamo padroneggiare per affrontare eventi avversi.

Soprattutto per chi si espone a rischio specifico (singole azioni, criptovalute e via dicendo) la gestione del rischio è essenziale per limitare le perdite e proteggere il nostro patrimonio.

Dopotutto, non possiamo prevedere se tra un mese la società di tecnologia più capitalizzata al mondo fallirà; possiamo tuttavia decidere in anticipo come comportarsi in condizioni sfavorevoli.

Questo status mentale ci fornirà un paracadute nel caso in cui le cose si dovessero mettere male.

No ai guru

Non affidarsi a santoni o guru che vantano di possedere la strategia infallibile: come abbiamo visto non esiste strategia che ci consenta di prevedere i mercati e guadagnarne.

Spesso queste persone millantano grandiosi guadagni, magari reali ma frutto di puro caso più che delle loro capacità predittive.

Affidarsi a queste persone equivale a scommettere che la fortuna di qualcun altro arriverà dove non è arrivata la nostra, quando la strada più corretta sarebbe di usare raziocinio e prudenza, seguendo i due consigli precedenti.

Considerare i propri obiettivi di vita

A parità di capitale investito, due persone potrebbero avere obiettivi di vita completamente differenti.

Ragionare sui nostri obiettivi e attenerci alla strategia pensata per raggiungere quegli obiettivi ci permette di sapere come comportarci anche nel caso in cui ci dovessimo imbattere in un cigno nero.

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Cigno nero e mercati: le conclusioni

Che si sia investitori di grande esperienza o neofiti al primo approccio con i mercati, sapere come comportarsi di fronte ad un cigno nero può far la differenza tra una grande opportunità e una grande perdita.

L’importante è non farsi influenzare dalle emozioni, spesso foriere di cattivi consigli.

Per questo motivo, se non si è sicuri di avere il sangue freddo necessario a prendere decisioni (anche drastiche) è utile affidarsi ad un professionista finanziario che possa assisterci.

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