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Il momento ideale per entrare nei mercati finanziari? Consigli utili per iniziare a investire con il piede giusto

Settembre è il mese in cui molti risparmiatori decidono di mettere ordine alle loro finanze e iniziare ad investire.

Ma esiste un momento ideale per entrare nei mercati finanziari? O uno strumento migliore rispetto ad altri? Inoltre come possiamo procedere se non abbiamo le giuste conoscenze?

Nella lettura di questo articolo troverai alcuni consigli utili per iniziare a investire con il piede giusto.

Siamo al termine dell’estate e l’arrivo di settembre porta con sé i soliti buoni propositi.

Primo tra tutti il concetto di “riordinare”; si riparte con il lavoro, gli impegni, l’attività fisica, la dieta (tanto per citarne alcuni).

Se, come molti, state pensando di dare una sistemata alle vostre finanze, di seguito trovate una lista di consigli utili su come iniziare a investire i propri soldi con maggiore consapevolezza.

Come iniziare ad investire: l’importo

Quando si parla di investimenti, inevitabilmente, si è portati a ragionare sempre su grandi cifre.

Gli “investitori”, nell’ideale collettivo, sono spesso persone benestanti e con grandi disponibilità economiche.

Sfatiamo subito questo mito: non è necessario avere a disposizione un grande ammontare di denaro per iniziare ad approcciare il mondo della finanza e degli investimenti.

È proprio dall’accantonamento di piccole cifre mese dopo mese, che si creano le opportunità maggiori.

La pianificazione finanziaria, quindi, deve essere calcolata e studiata certamente su importi significativi, ma anche e soprattutto su piccole cifre. È da questi ragionamenti che si arriverà, con costanza, al raggiungimento di cifre sostanziose su cui progettare il proprio futuro.

Fluttuazione dei mercati: opportunità o svantaggio?

Pensiamo ai mercati finanziari come a delle montagne russe: la giostra sale, scende, risale nuovamente, scende ancora.

Il valore delle azioni e delle obbligazioni è simile, a seconda di agenti esterni di varia natura (economici, politici, sociali, ambientali ecc.) cresce o diminuisce giornalmente.

Ad un primo impatto, quindi, verrebbe da pensare che questo possa essere uno svantaggio.

A livello di tempistiche scegliere il momento migliore, con i livelli di prezzo più bassi, sembra infatti l’unico obiettivo importante per meglio posizionarsi e ottenere risultati.

Questo non è affatto corretto, ma approfondiamo per quale motivo.

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L’orizzonte temporale

Il prezzo delle obbligazioni, ma soprattutto delle azioni, dipende dall’economia fisica, concreta. 

Anche se finanza ed economia reale spesso ci sembrano due concetti differenti, la prima non esisterebbe senza la seconda.

Quando si decide di investire in azioni di una società, se ne entra a far parte e, di conseguenza, si è legati dall’andamento che avrà quella stessa società nell’economia reale.

Se il sistema produttivo, su cui si basa anche quella stessa azienda, non cresce e aumenta di valore, quell’azienda verrà penalizzata, così come la struttura economica generale.

È quindi importante sottolineare che investire negli strumenti finanziari significa, in primo luogo, investire nel futuro e nella crescita dell’economia.

Futuro e crescita sono due concetti che hanno necessità di tempo per espandersi e svilupparsi.

Ecco perché il fattore più importante da tenere in considerazione quando si decide di investire non è “quando” iniziare, ma “per quanto tempo” proseguire.

L’orizzonte temporale diventa essenziale per la corretta pianificazione finanziaria.

Se investiamo per ottenere utili in pochi mesi, pensando così di pianificare i nostri risparmi, stiamo sbagliando tutto: questa si chiama speculazioneLa speculazione diventa una scommessa in cui si può vincere ma, soprattutto perdere.

La pianificazione finanziaria, con il giusto orizzonte temporale, porta invece quasi sempre ad una vittoria certa.

In un’ottica di accantonamento mensile, inoltre, selezionare il corretto momento di mercato diventa del tutto inutile: si acquisterà inevitabilmente ad un prezzo diverso ogni mese. 

Le fluttuazioni di mercato, in questa operazione, diventano anzi un grande alleato, permettendo di acquistare a diversi prezzi (sia più bassi che alti) e di fare, di volta in volta, una media dei costi di acquisto.

Abbiamo introdotto due concetti importanti fino ad ora: l’importo e l’orizzonte temporale.

Resta un terzo concetto, forse quello più fondamentale, che si focalizza su quale strumento scegliere di investire.

Quale strumento scegliere per iniziare ad investire?

È superfluo indicare che non basterebbe un solo articolo per elencare e dare una descrizione a tutti gli strumenti finanziari presenti sul mercato. Resta fondamentale sottolineare che per ogni esigenza finanziaria, corrisponde un diverso strumento, da utilizzare o pesare in differenti percentuali.

Prima di individuare, però, quale potrebbe essere lo strumento in cui impiegare denaro, è importante svolgere la più fondamentale delle azioni: informarsi adeguatamente.

L’educazione finanziaria

L’educazione finanziaria è, purtroppo, un tema su cui il popolo italiano risulta particolarmente inadeguato.

Secondo l’ultima rilevazione di Banca d’Italia, eseguita nel 2021, l’Italia si trova in coda alla classifica stilata dall’OCSE, dove su 26 paesi presi in considerazione ricade come 25esima.


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Questo dato riflette l’atteggiamento principale degli italiani, che procedono spesso senza informarsi o ottenere seconde opinioni, affidandosi nella maggior parte dei casi al proprio consulente bancario presso cui si ha il conto corrente e con cui, spesso, si intrattengono rapporti già da tempo per altri scopi.

Il ruolo della consulenza finanziaria

La conseguenza principale dei dati sopra riportati è la disomogeneità di conoscenze tra interlocutori.

Questa situazione si concretizza nel rapporto tra un cliente, che non ha informazioni finanziarie adeguate, e il consulente in agenzia che viene remunerato dalla banca.

Inevitabilmente accadrà che il consumatore, non avendo abbastanza informazioni per valutare la proposta del consulente bancario, procederà all’accettazione di una proposta che non corrisponde alle sue esigenze o ai suoi bisogni.

I prodotti sottoscritti in banca o attraverso intermediari assicurativi, risultano infatti molto più orientati al guadagno del consulente stesso o dall’istituto/azienda per cui lavora, piuttosto che formulati sulle necessità del cliente che richiede tale consulenza.

Ecco che quindi prima di individuare lo strumento in cui investire, è necessario esaminare diversi pareri e selezionare professionisti in grado di garantire indipendenza e trasparenza nell’erogazione della loro consulenza, senza conflitto d’interessi.

Gli strumenti finanziari per iniziare ad investire

Se state cominciando ad approcciare il mondo degli investimenti, sicuramente una buona regola su cui ragionare prima di investire è quella di selezionare strumenti atti alla diversificazione.

Diversificare significa infatti diminuire il più possibile i rischi, cercando di ridurre le perdite nei momenti di mercato più negativi.

Se, infatti, si seleziona una sola azienda e si acquistano azioni od obbligazioni solo in quel comparto, il rendimento ma anche le eventuali perdite potrebbero diventare rilevanti.

Se, invece, si sceglie di investire in un paniere diversificato di aziende, il crollo o il fallimento di una di esse non pregiudicherà che di pochi punti percentuali l’investimento totale.

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Gli ETF

Come è possibile, però, investire in più aziende contemporaneamente?

Ecco che interviene uno degli strumenti più diffusi per diversificare i propri investimenti: l’ETF.

Gli Exchange Traded Funds possono essere paragonati a dei contenitori al cui interno si trovano diverse azioni, obbligazioni o un mix di entrambi gli strumenti.

Ognuno è quotato e regolamentato sui principali mercati, seguendo precise regole: replicare un indice di mercato (qualsiasi) in modo passivo.

Per fare un semplice esempio, prendiamo il principale indice americano: lo S&P 500.

Questo indice seleziona le 500 aziende a più alta capitalizzazione, che hanno la loro sede nello stato americano. Si può sintetizzare indicando che l’economia degli Stati Uniti è legata inevitabilmente a quella di queste aziende, per cui investendo denaro in esse, si può assumere di investire nell’economia americana.

Utilizzando, quindi, un ETF che replica passivamente l’andamento di questo indice, si avrà come conseguenza l’investimento in 500 aziende e, soprattutto, un’importante diversificazione sul mercato statunitense.

Il fatto, inoltre, che la replica sia passiva (senza quindi la necessità che si intervenga attivamente su tale strumento) permette di avere un basso costo, a fronte dell’ottenimento di una grande efficienza finanziaria.

Conclusioni

Possiamo quindi definire di seguito gli step principali di come iniziare ad investire un certo capitale:

  • Selezione dell’importo
  • Individuazione dell’orizzonte temporale
  • Informazione finanziaria
  • Selezione di una consulenza adeguata
  • Scelta dello strumento più adatto

Consigliamo sempre di chiedere consiglio ad un consulente finanziario indipendente, se ci si approccia a questo campo per la prima volta, soprattutto per orientarsi al meglio e migliorare la propria conoscenza sull’argomento.

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