Investire in banca, conviene?
Investire i propri soldi in banca. Sei sicuri che sia la scelta giusta?
Quando uno comincia a mettere da parte i soldi grazie al suo lavoro, investirli in banca potrebbe sembrare la soluzione più giusta, ma non è sempre così.
Sempre più persone cercano di chiudere i loro conti per il fatto che i depositi non protetti da sistemi di garanzia rischiano di essere vittime del sistema bancario che cerca di rifarsi su di essi in caso di crisi economica.
In teoria è possibile affidarsi alle banche per investire in borsa, ma al giorno d’oggi non sembra minimamente conveniente.
Oggi ad essere a rischio sono direttamente anche i conti correnti delle persone che tengono i soldi in banca.
Figuriamoci se è possibile affermare che conviene fare investimenti con gli istituti bancari.
Per fortuna esistono altri modi per investire in borsa. Scoprili anche attraverso la consulenza finanziaria online!
Come investono gli italiani e su che cosa? Lo rivela la Consob.
Il 40% degli investitori italiani partecipa ai mercati finanziari da più di 10 anni, mentre il 23% dichiara di essere un “nuovo investitore”, ossia ha acquistato un’attività finanziaria per la prima volta nel triennio 2020-2022.
Ma “cosa” hanno comprato gli italiani. Ecco le scelte di investimento più diffuse in Italia nel 2022:
- Certificati di deposito e buoni fruttiferi postali: 50% degli investitori
- Fondi comuni di investimento: 29%
- Titoli di Stato italiani: 18%
- Gestioni patrimoniali: 16%
- Prodotti assicurativi a contenuto finanziario: 15%
- Azioni quotate: 13%
- Obbligazioni bancarie: 11%
- Titoli esteri: 8%
Inoltre, la preferenza per il conto corrente è scesa dal 18 al 12%.
Nel 45% dei casi (in forte aumento rispetto al 2021) l’investimento avviene con una consulenza informale (amici, parenti, colleghi), nel 26% con una consulenza vera e propria e nel restante 24% autonomamente.
Se non sei sicuro dei tuoi investimenti in banca: richiedi l’analisi gratuita dei tuoi investimenti e scopri tutta la verità.
Come investire soldi in banca
Molti pensano che il percorso da seguire quando vogliamo investire i soldi in banca sia il seguente:
– prendo i miei risparmi, lasciando una piccola liquidità per spese impreviste
– prendo appuntamento con il consulente finanziario della banca
– il consulente mi elenca le varie opzioni per investire i miei risparmi
Ma purtroppo questo non è il giusto percorso da seguire.
Andiamo a vedere come funzionano gli investimenti in banca.
In pratica quello che devi fare è recarti in banca dove hai già aperto un conto corrente e chiedere ad un consulente quali sono le soluzioni migliori al momento per piazzare i tuoi soldi e cercare di ottenere un utile in un determinato periodo di tempo.
In genere quando ti viene offerto qualcosa che prevede grandi guadagni in tempi brevissimi significa che il consulente sta spingendo per titoli molto rischiosi, mentre se ti viene proposto qualcosa a lungo termine significa che l’investimento è meno rischioso, ma è molto probabile che sia anche meno conveniente dal punto di vista economico.
Come avrai capito investire in borsa tramite banca non è una pratica vincente, nel migliore dei casi vedrai restituiti i tuoi soldi senza ricavare nulla perché la tua attività viene gestita da persone che sono in conflitto d’interesse.
Questo significa che è spinto a proporti prodotti finanziari su cui lui o la mandante (la banca) hanno un maggiore guadagno, trascurando prodotti della concorrenza che per il risparmiatore, ma non per lui, potrebbero essere più fruttuosi.
Come investire i soldi in banca senza rischi
Un conto corrente è il modo più semplice per investire i soldi in banca.
Depositate sopra una certa quantità di denaro, e la banca vi pagherà gli interessi su tale importo. Ma i tassi di interesse pagati sui conti correnti sono bassi.
Inoltre la scelta di lasciare i tuoi risparmi sul conto corrente comporta un duplice costo per la tua ricchezza finanziaria.
Il primo è un costo diretto ed è legato agli effetti che produce l’inflazione sul potere d’acquisto dei tuoi risparmi.
Il secondo è da intendersi come un costo-opportunità non direttamente osservabile. Esso identifica il mancato guadagno derivante una scelta alternativa, e cioè quella di investire i risparmi.
Ci sono anche alcuni elementi che bisogna tenere in considerazione:
- il pagamento dei costi di gestione (stimati in circa 145 € per una famiglia con un c/c tradizionale e in 25 € per quelli con un conto online)
- 20 € per l’imposta di bollo per i conti con più di 5 mila €
- le modifiche subite dal potere d’acquisto
Passiamo a vedere un altro strumento che è possibile avere in banca: il fondo comune di investimento. Esso è usato per investire i propri risparmi, sebbene più rischioso rispetto ai precedenti.
Ma presenta molte criticità. Una criticità rilevante è la presenza di costi di ingresso o di gestione che influiscono negativamente sul rendimento del portafoglio.
Il grafico mostra la linea rossa ➡ indica la crescita del mercato o benchmark di riferimento mentre la linea blu ➡ indica la crescita del fondo comune di investimento.
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Investire in banca non conviene: i costi eccessivi
Come mai il fondo comune di investimento, nel lungo periodo sottoperforma l’indice di riferimento ?
Questo a causa della gestione attiva e delle elevate commissioni.
Quindi facendo un riassunto: quando il mercato sale guadagno di meno, e quando il mercato scende perdo di più.
ESEMPIO:
- Scenario di crescita di mercato ➡ +15%
- Scenario di crescita del fondo ➡ 15% – 2% (i fondi comuni di investimento hanno costi variabili compresi tra l’1,5% e il 2,5%) = 13%
- Scenario di perdita di mercato ➡ -15%
- Scenario di perdita del fondo ➡ -15% – 2% = -17%
La storia passata ci insegna come, anche le più prestigiose banche nazionali, abbiano offerto a piccoli e medi risparmiatori italiani, prodotti dalla bassa redditività ed alto rating di rischio (esempio i Bonds della Parmalat).
Certo oggi le cose sono cambiate, ma è pur sempre pericoloso rivolgersi ad una banca per porre in essere un investimento finanziario, specie se a breve termine.
Conviene investire nel mattone o in banca?
Ipotizziamo di avere 700.000 euro e decidiamo di acquistare un immobile di 400mq per poi affittarlo.
Possiamo affittarlo a 4.800 euro/mese (considerando 12 euro/mq) quindi 57.600 euro/anno.
Aggiungiamo la tassazione del 38%, otteniamo 35.712 euro, quindi un rendimento netto annuo del 5,1%.
Ma poi bisogna considerare altri problemi come la liquidità dell’immobile, perché per avere quel tasso di rendimento bisogna avere la casa sempre occupata.
Poi ci sono le ristrutturazioni ordinarie e straordinarie che nel lungo termine queste devono essere fatte.
Infine abbiamo il rischio specifico. Compro casa che oggi si trova in un posto bellissimo ma domani può non esserlo più.
Pensi valga ancora la pena di buttarsi sugli investimenti immobiliari?
Ora ipotizziamo di avere i nostri 700.000 euro e di investirli nei mercati finanziari può, realisticamente, portare un beneficio nel lungo termine del 5/7% annuo.
Inoltre non ci sono problemi di liquidità perché ogni giorno posso andare sul mercato e vendere al prezzo di mercato e ottenere i miei soldi.
In più ho un’ampia diversificazione perché con un click sto investendo in tutto il mondo.
E’ evidente come l’investimento in immobili debba essere ben ponderato, e soprattutto valutato rispetto ad altre soluzioni più comode e immediate.
Come abbiamo visto è più conveniente investire in strumenti finanziari, ma bisogna fare un’ulteriore distinzione.
Per avere questi rendimenti gli strumenti devono essere efficienti e nei prodotti bancari non abbiamo il tipo di efficienza che dovremmo avere.
Il Processo di investimento corretto
Un patrimonio o un investimento finanziario devono aiutarti a realizzare i tuoi progetti, sostenere la tua famiglia e permetterti di trasmettere i tuoi valori.
Un consulente finanziario indipendente e non un promotore, ti aiuta ad individuare i progetti e i tuoi obiettivi.
In questo modo riesce a comprendere le caratteristiche quali:
– la propensione al rischiosi
– l’orizzonte temporale
– le aspettative di rendimento
Il principio del goal based investing, spiega proprio questo processo vincente, che parte dalla definizione degli obiettivi dell’investitore e non dallo strumento più conveniente a mercato in questo momento.
La piramide finanziaria è uno degli strumenti più utili per stabilire come gestire le proprie finanze.
La piramide sarà composta partendo dalle esigenze di più breve periodo salendo via via sulle esigenze più distanti nel tempo.
Andiamo a vedere la piramide insieme:
La piramide si sviluppa su sei livelli crescenti:
- Protezione: tutelare da rischi ed imprevisti le persone e i beni fondamentali.
- Liquidità: gestire la propria disponibilità di cassa per le spese quotidiane.
- Riserva: risparmiare per creare una riserva di liquidità per affrontare spese impreviste.
- Previdenza: allocare risparmi per mantenere un certo tenore di vita futuro.
- Investimento: proteggere e far crescere i propri capitali sul medio/lungo periodo in coerenza con i propri obiettivi di vita (e/o familiari)
- Extra-rendimento: allocare una parte residuale del patrimonio disponibile, da investire in strumenti finanziari a maggior rendimento, tendenzialmente sul lungo periodo.
Come si può notare l’investimento si trova al 5° posto, perché prima abbiamo una serie di elementi da valutare prima di prendere una decisione di investimento.
E quindi? Investire in banca conviene?
Arrivati a questo punto possiamo affermare che anche i soldi fermi sul conto corrente siano una forma di investimento. Una perdita certa pari e di segno opposto all’inflazione.
L’unica liquidità da tenere nei conti correnti, oltre ai soldi che abbiamo bisogno per le spese di tutti i giorni, sono la liquidità strategica e quella tattica.
Affidandoci ad un consulente finanziario indipendente, che ha analizzato già la nostra situazione iniziale, saremo in grado di mantenere il giusto equilibrio tra queste due componenti.
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