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La guida completa per investire con gli etf e gli etc

Fortunatamente più il tempo passa e più si sente parlare di investire con gli ETF e gli ETC.

Nel mondo degli investimenti infatti gli ETF stanno prendendo sempre più quote di mercato a discapito dei fondi comuni di investimento a gestione attiva e anche in Italia questo strumento è più spesso presente nei portafogli. 

Per questo motivo ho voluto redigere la guida completa per investire con gli ETF e gli ETC.

Mi raccomando non dimenticarti di prendere appunti!

Cosa sono gli ETF?

Gli ETF (Exchange Traded Funds) sono dei fondi di investimento scambiati in borsa e proprio come i classici fondi comuni anche l’investimento in ETF rappresenta un acquisto di un paniere di titoli.

La grande differenza però sta nel fatto che se si decide di investire in ETF si utilizza un metodo di investimento passivo.

Questi strumenti infatti hanno l’obiettivo di replicare un indice di borsa.

Se per esempio compriamo un Etf sul FTSE MIB, indice composto dalle 40 aziende italiane a più grande capitalizzazione, i rendimenti che otterremo saranno uguali a quelli dell’indice italiano.

Questo perché il nostro capitale sarà esposto a tutte e le 40 aziende.

Cosa diversa rispetto ai fondi attivi dove dei gestori ne scelgono un sottoinsieme.

Conviene investire in etf?

Se questi strumenti si stanno diffondendo sempre più un motivo ci sarà: investire in ETF conviene.

Se confrontiamo infatti i rendimenti storici dei fondi comuni di investimento a gestione attiva che vengono consigliati in banca, fondi che hanno lo scopo di sovraperformare l’indice di riferimento selezionando un sottoinsieme di titoli, con i rendimenti del relativo indice di borsa noteremo una cosa molto curiosa.

In un orizzonte di 10 anni il 90/95% di questi fondi ottiene performance peggiori.

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Fonte: Morningstar

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Questo per due cause principali

  1. Costi di gestione: Costi che diminuiscono i rendimenti di un fondo. In Italia mediamente siamo attorno al 2%, questo vuol dire che se un fondo in un anno rende il 7% il cliente finale vede un rendimento pari a 5% (=7% – 2%)
  2. Cattiva gestione: prevedere il mercato è impossibile e spesso capita di fare errori che diminuiscono i rendimenti rispetto al mercato.

Investire in ETF conviene in quanto i costi di gestione sono veramente bassi, attorno allo 0,2% contro il 2% dei fondi.

Da una parte quindi abbiamo i fondi attivi che nel 90/95% dei casi fanno peggio dell’indice, dall’altra gli ETF che invece lo replicano esattamente.

Con questi ultimi non otterremo mai un rendimento superiore, ma nel 95% dei casi faremo meglio di qualsiasi altro strumento.

Ecco perché conviene investire in etf!

Un altro vantaggio è sicuramente quello della trasparenza, infatti quando si sceglie un ETF si sa esattamente dove va investito il capitale.

Come si investe in etf?

Abbiamo visto brevemente cosa sono gli ETF e perché investire in ETF conviene, andiamo ora a capire cosa dobbiamo guardare per fare degli investimenti in ETF.

Queste sono le principali caratteristiche da considerare

Per gli investimenti in ETF dobbiamo considerare le seguenti caratteristiche

  • DIMENSIONE: Questo rappresenta quanti capitali lo strumento ha in gestione. Solitamente è ideale avere una dimensione di almeno 200 milioni;
  • STRATEGIA DI REPLICA:, fisica o sintetica: con la replica fisica l’etf va a comprare direttamente le azioni o obbligazioni che fanno parte dell’indice. Con la replica sintetica (utilizzata maggiormente su mercati di nicchia o esotici) il gestore fa un accordo con un altro gestore per scambiarsi dei flussi di rendimenti (non si comprano quindi fisicamente i titoli sottostanti);
  • UTILIZZO DEI PROVENTI: le cedole ei dividendi che staccano i titoli dentro gli etf possono essere accumulati o distribuiti. Nel primo caso la società di gestione reinveste i proventi nell’etf, nel secondo caso invece questi mi vengono staccati arrivando sul conto. L’accumulo ha il vantaggio di essere fiscalmente più efficiente in quanto reinvestendo il capitale questo mi viene tassato solo alla vendita e nel mentre può continuare a generare rendimenti. Nella maggior parte dei casi è meglio prediligere l’accumulo;
  • COSTI: prediligere gli etf che costano meno, attenzione però comunque a parità delle altre caratteristiche (non è lo 0,02% che cambia);
  • COPERTURA VALUTARIA: se per esempio andiamo ad investire nel mercato azionario americano saremo esposti al rischio di cambio tra euro e dollaro. Gli ETF con la dicitura hedged eliminano il rischio cambio grazie a dei derivati, copertura che però ha un costo. La parte azionaria non è tendenzialmente mai da coprire, può avere senso invece coprire il cambio di alcuni strumenti obbligazionari in particolari momenti.

In quali etf investire?

Gli ETF ci permettono di investire in tutti quegli asset utili per la costruzione del portafoglio di investimento perfetto.

Possiamo infatti investire in Etf azionari, obbligazioni, materie prime (tramite ETC).

Quando scegliamo di investire in etf azionari possiamo scegliere:

Area geografica (Cina, Italia, Usa…)

Settore / tema (Tecnologico, energie rinnovabili, salute…)

Strategia di investimento (aziende grandi/piccole, selezionare solo le aziende che distribuiscono dividendi…)

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Qui puoi vedere un esempio di ETF per investire nel NASDAQ 100, il più grande indice tecnologico al mondo.

Lo stesso vale anche per il mercato obbligazionario, dove possiamo in aggiunta scegliere la scadenza dello strumento, se obbligazioni di governi o aziende ed il rating.

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Conviene Investire in ETF obbligazionari?

Con il rialzo tassi a cui stiamo assistendo nel 2022/2023 che ha portato le obbligazioni ad avere rendimenti molto interessanti che non si vedevano da anni, sempre più persone si chiedono se in questo momento conviene investire in ETF obbligazionari?

La risposta è ovviamente dipende, in quanto siamo tutti diversi e con diversi obiettivi e propensione al rischio

Sicuramente però oggi è un buon momento in cui andare a sovrappesare la parte obbligazionaria del portafoglio.

Se non vuoi commettere errori e vuoi costruire un portafoglio fatto su misura in base alla tua situazione, richiedi una consulenza finanziaria online.

Investire in ETF: i rischi

Gli ETF, proprio come i fondi comuni d’investimento a gestione attiva, sono strumenti regolamentati sotto la stessa categoria e quindi hanno i medesimi rischi.

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Investendo in questi strumenti ci esponiamo ai seguenti rischi:

  • VOLATILITA’: questa rappresenta le fluttuazioni del prezzo dell’ETF, che dipende dalla tipologia di etf che andiamo ad acquistare. Uno strumento azionario sarà più volatile di uno obbligazionario
  • RISCHIO DI MERCATO: l’andamento dipende dalle condizioni generali del mercato. Quindi se siamo in un momento di crisi i prezzi scenderanno, al contrario in fase di espansione economica. Il vantaggio di investire in tanti titoli è quello di eliminare il rischio specifico legato ad una singola azienda.
  • RISCHIO CONCENTRAZIONE: etf il cui andamento è legato a poche aziende o settori molto specifici
  • Replica sintetica: se la controparte che deve garantire il rendimento fallisce possono esserci dei problemi. Dopo il 2008 sono stati normati molto di più questi aspetti, quindi anche con una replica sintetica è difficile perdere il capitale.

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Cosa succede se fallisce la società che gestisce un ETF?

Nel caso del fallimento di una società che gestisce i nostri etf non dobbiamo preoccuparci in quanto il capitale degli investitori è separato da quelli del gestore quindi non rientra nella procedura fallimentare.

Questo vuol dire che noi comunque rimaniamo titolari delle azioni o obbligazioni all’interno dell’ETF.

In questo caso possono succedere principalmente due cose: o ci viene liquidato il capitale o, cosa più plausibile, l’ETF viene fuso da un’altra casa di gestione.

Quanto investire in etf?

Per sapere quanto investire in ETF bisogna fare un’attenta pianificazione patrimoniale, per capire di tutto il patrimonio che una persona ha quanto dedicarlo a liquidità, fondi di emergenza, assicurazioni, previdenza.

Messe a posto queste aree è bene andare ad investire tutto il capitale che non serve a breve dovrebbe essere investito con l’obiettivo minimo di proteggere il potere d’acquisto nel tempo.

Essendo gli ETF strumenti molto diversificati si può costruire il portafoglio anche solo con questi strumenti.

La domanda successiva è quanto investire in Etf azionari, quanto in obbligazionari e quanto in materie prime.

Come accennato prima questo dipende dalla singola persona e se vuoi fare il tuo abito su misura richiedi una consulenza finanziaria online.

Come fare per investire in etf?

Abbiamo visto molte cose sull’investimento in ETF, cosa sono, come sceglierli, i vantaggi ed i rischi, andiamo a vedere ora come investire in ETF. La domanda che ricevo più spesso è: Dove investire in ETF?

Per comprare questi strumenti dobbiamo appoggiarci ad un intermediario finanziario (entità che funge appunto da intermediario tra due parti in una transazione finanziaria) che può essere una banca, una SIM o un broker online.

Alcuni esempi possono essere Unicredit, Intesa San Paolo, Directa, Degiro, Etoro…

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Gli step da seguire sono i seguenti:

  • Aprire un portafoglio titoli presso un intermediario
  • Depositare il capitale che vogliamo investire
  • Selezionare lo strumento che vogliamo comprare
  • Procedere con l’acquisto

In banca possiamo acquistare direttamente recandoci in filiale o possiamo investire in ETF online tramite l’home banking, con i broker invece la soluzione è solo online.

Teoricamente il dove investire in ETF cambia poco, perché in qualsiasi alternativa vista raggiungeremo il nostro scopo e lato sicurezza è il medesimo.

nvestire in ETF online però è molto meno costoso, (ogni intermediario infatti carica una commissione ad ogni operazione di compravendita), questo in quanto specializzato in questa tipologia di operatività e hanno meno costi fissi.

Come investire in ETF in Italia?

In Italia se provi a chiedere al tuo consulente bancario come investire in etf, molto spesso ti dirà che non può aiutarti.

Questo a causa del conflitto d’interesse che ha nel proporti strumenti più costosi e di casa dove lui e la banca ci guadagnano di più.

Quando ci facciamo la domanda “Come investire in ETF in Italia?” valgono le stesse risposte e procedure di prima, ma bisogna però stare attenti alla fiscalità.

Infatti se ci appoggeremo ad un intermediario italiano, questo farà da sostituto d’imposta, quindi andrà a pagare le tasse e dichiarerà gli investimenti al nostro posto.

Se invece ci appoggiamo ad un broker estero dovremo farlo in autonomia rivolgendoci ad un commercialista.

Conclusioni: La guida completa per investire con gli etf e gli etc

In questo articolo abbiamo visto tantissime informazioni utili per approcciare il mondo degli ETF. Ovviamente ogni singola voce andrebbe approfondita.

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