La tassazione dei fondi pensione
Oggi parleremo di come funziona la tassazione dei fondi pensione.
È ormai assodato: si andrà in pensione sempre più tardi e con sempre meno soldi.
Perlomeno per quanto riguarda la pensione pubblica.
Per questo è di fondamentale importanza pensare di costruirsi nel tempo una pensione integrativa, aggiuntiva rispetto a quella pubblica.
Tra gli strumenti più efficaci allo scopo troviamo i fondi pensione, soprattutto grazie alla tassazione agevolata di cui godono.
Vediamo subito le principali regole sulla tassazione dei fondi pensione, nelle varie fasi di utilizzo di tali strumenti.
La tassazione durante la fase di accumulo sul fondo pensione
Tutte le diverse forme di fondi pensione sono soggette alla stessa legislazione, e ciò vale anche per le regole sulla tassazione.
Quindi, che si abbia un fondo pensione negoziale, un fondo pensione aperto o un PIP (Piano Individuale Pensionistico), le tasse verranno conteggiate con gli stessi meccanismi.
Una volta aperto un fondo pensione, per crearsi un capitale che servirà una volta in pensione, è necessario effettuare dei versamenti sul fondo.
Questa è la fase di accumulo.
I capitali che entrano nel fondo sono investiti sui mercati finanziari, quindi possono generare dei rendimenti.
La legislazione fiscale sui fondo pensione prevede una tassazione sui rendimenti maturati: essi sono soggetti all’imposta del 20%.
Questa imposta è prelevata in automatico dal fondo pensione ogni anno.
Nel caso in cui, invece, si siano maturate delle perdite, allora queste andranno conteggiate nel proprio zainetto fiscale per generare dei crediti d’imposta a valere sui rendimenti futuri.
L’imposta del 20% sui rendimenti del fondo pensione è più favorevole rispetto al 26% che si applica alla maggior parte delle forme di risparmio finanziario.
Inoltre, sulla quota del rendimento che deriva dal possesso di titoli di Stato o obbligazioni emesse dai Paesi che rientrano nella White List, la tassazione è fissata al 12,5%.
La tassazione finale sui versamenti
I fondi pensione prevedono anche una tassa sui versamenti effettuati, che sarà prelevata principalmente al momento del pensionamento quando si andrà a decidere il tipo di prestazione erogata dal fondo.
Questa tassazione sui versamenti ha un’aliquota massima del 15%, che può diminuire fino al 9% qualora si mantenga la propria posizione aperta nel fondo per più di 35 anni.
Il meccanismo di discesa di questa aliquota prevede uno sconto dello 0,3% annuo a partire dal sedicesimo anno di adesione.
Un altro importante vantaggio fiscale durante la fase di accumulo, che va a controbilanciare la tassazione sui versamenti, è dato dalla deducibilità fiscale di alcuni versamenti sul fondo pensione.
Durante la fase in cui si versano contributi nel fondo è possibile ogni anno dedurre dal reddito annuo lordo (RAL) fino a 5.164,57 € del:
- tuo versamento volontario e
- dell’eventuale contributo del tuo datore di lavoro (non sempre questo è possibile).
Rimane invece escluso dalla deduzione il versamento della quota relativa al TFR.
L’aderente a un fondo pensione ha anche la possibilità di iscrivere i propri figli a carico e di effettuare dei versamenti per loro.
La deducibilità fiscale è ammessa anche su questi versamenti per i figli, sempre però con il tetto massimo di 5.164,57€.
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La tassazione durante il trasferimento del fondo pensione
Nel corso della vita è possibile trasferire quanto accantonato e rivalutato in un fondo pensione verso un altro fondo pensione (con il vincolo di permanenza in ciascuno per almeno due anni).
Questo se, per esempio, si decide di cambiare fondo pensione per pagare meno costi o per perdita dei requisiti di appartenenza a causa di un cambio di lavoro.
Tale trasferimento è esente da ogni onere fiscale. Quindi, nessuna tassazione per i trasferimenti.
Ci sarà solo l’applicazione da parte del fondo di provenienza di spese fisse, di solito poche decine di euro.
Sono spese correlate alla copertura dei relativi oneri amministrativi, come stabilito dalle regole specifiche del fondo stesso.
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La tassazione sugli anticipi del fondo pensione
I fondi pensione hanno come primo fine quello di costruire una pensione integrativa, e i capitali risultano vincolati al pensionamento.
È però possibile, qualora se ne avesse la necessità, richiedere una o più erogazioni anticipate di parte delle somme accumulate sul fondo pensione, con il limite del 75% del capitale.
Queste anticipazioni sono concesse per:
- spese sanitarie in seguito a gravissime situazioni relative a sé, al coniuge e ai figli, in qualsiasi momento e fino al 75% del capitale;
- acquisto e ristrutturazione della prima casa propria e dei figli fino al 75% del capitale e solo dopo 8 anni di iscrizione;
- ulteriori esigenze, dopo 8 anni e in misura massima del 30% del capitale maturato.
Nel primo caso (spese sanitarie) quanto richiesto è assoggettato ad una ritenuta a titolo d’imposta del 15%.
Tale percentuale si riduce in funzione dell’anzianità di partecipazione al sistema della previdenza complementare come visto in precedenza.
Se questa è superiore a quindici anni, l’aliquota diminuisce dello 0,30% per ogni anno di successiva partecipazione, fino al limite massimo di riduzione pari a 6 punti percentuali;
Quindi oltre 35 anni di partecipazione l’aliquota scende al 9%.
Nel secondo e terzo caso, invece, l’aliquota di tassazione sull’anticipo è pari al 23%.
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La tassazione sui riscatti dal fondo pensione
Da un fondo pensione è possibile ottenere il riscatto, totale o parziale, del capitale maturato solo in determinate situazioni, quali:
- invalidità permanente che comporta la riduzione delle capacità di lavoro a meno di un terzo. È possibile richiedere il riscatto totale della propria posizione;
- cessazione dell’attività lavorativa che comporta l’inoccupazione per un periodo di tempo non inferiore ai 12 mesi e non superiore ai 48 mesi. Il riscatto è concesso in maniera parziale, fino al 50% del capitale;
- cessazione dell’attività lavorativa che comporti l’inoccupazione per un periodo di tempo superiore ai 48 mesi. Il riscatto può essere totale.;
- in caso di ricorso da parte del datore di lavoro a procedure di mobilità, si può ottenere un riscatto parziale;
- in caso di cassa integrazione guadagni ordinaria o straordinaria il riscatto è parziale;
- in caso di morte dell’aderente prima della maturazione del diritto alla prestazione pensionistica si può richiedere il riscatto totale da parte del soggetto designato o, in alternativa, dagli eredi;
- nei casi di adesione in forma collettiva, ovvero per i fondi pensione legati all’azienda in cui lavori, il riscatto può essere totale se vi è la perdita dei requisiti di partecipazione al fondo (ad es. per aver cambiato lavoro).
Solo in quest’ultimo caso il riscatto totale del capitale maturato nel fondo pensione è soggetto ad una tassazione del 23%.
In tutti gli altri casi la tassazione è agevolata dal 15% al 9% in base agli anni di permanenza nel sistema della previdenza complementare.
Lo so, non è facile gestire tutte queste possibilità.
Perciò, se non sai da dove partire per scegliere il fondo pensione giusto e gestirlo al meglio, richiedi subito una consulenza previdenziale online e inizia oggi a progettare per bene il tuo futuro!
La tassazione durante la fase di erogazione della rendita integrativa complementare
Il diritto a richiedere la prestazione pensionistica integrativa data dai fondi pensione si acquisisce al raggiungimento di due requisiti.
Il primo è il momento della maturazione dei requisiti di accesso alla pensione pubblica.
Il secondo è l’avere almeno 5 anni di partecipazione a tali forme pensionistiche complementari.
Questo diritto si tramuta in due possibili modalità di erogazione della pensione integrativa ovvero:
- in rendita, cioè la trasformazione del montante finale in una data somma mensile/annuale corrisposta “a vita” o
- in forma di capitale, ritirando tutto o in parte il capitale maturato nel fondo pensione.
È possibile anche una erogazione mista delle due forme, rendita e capitale.
In entrambi i casi la tassazione sulla rendita o sul capitale del fondo pensione sarà quella agevolata dal 15% al 9%, a seconda degli anni di permanenza nel sistema della previdenza complementare, con lo stesso sistema visto prima.
Un esempio dei vantaggi della tassazione dei fondi pensione
Spesso ci si chiede se investire in un fondo pensione sia vantaggioso. E se sia meglio spostare il proprio TFR su un fondo pensione oppure lasciarlo in azienda.
In questo esempio andiamo a confrontare i due investimenti dal punto di vista fiscale, per mostrare le differenze di tassazione.
Riporto di seguito i risultati in formato grafico; la colonna in blu rappresenta il TFR complessivamente versato, la colonna in verde il montante finale del capitale maturato e quella in rosso l’esborso netto (quanto effettivamente versato meno quanto restituito grazie alla deduzione fiscale).
I 5 casi riportati da sinistra a destra sono i seguenti:
- TFR lasciato in azienda (Azienda);
- TFR versato in un fondo pensione (Fondo Pensione);
- TFR lasciato in azienda e quota volontaria versata in un fondo pensione (Azienda + Volontario);
- TFR e quota volontaria versati in un fondo pensione (Fondo Pensione + Volontario);
- TFR, quota volontaria e quota del datore di lavoro versati in un fondo pensione (Fondo Pensione + Volontario + Datore).
Il TFR lasciato in azienda viene tassato secondo la propria aliquota irpef, mentre nel fondo pensione la tassazione parte dal 15%, a scendere, fino a un minimo del 9%. Molto di meno!
Il vantaggio fiscale
Ti faccio notare che nell’ultimo caso si ottiene un montante finale più elevato nonostante l’esborso netto sia inferiore a quello dei due casi precedenti.
Questo per effetto della deduzione dei versamenti del datore di lavoro, grande vantaggio dato dalla struttura di tassazione dei fondi pensione.
Vorrei, infine, sottolineare che ogni persona ha una propria situazione lavorativa, anagrafica e patrimoniale particolare, diversa dalle altre.
La situazione di ognuno va quindi analizzata da un esperto previdenziale, in modo oggettivo e senza conflitti d’interesse, al fine di trovare la soluzione economicamente più vantaggiosa per migliorare la propria pensione, anche attraverso un fondo pensione.
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