Miglior Fondo Pensione: Tutto quello che devi sapere
Scegliere il miglior fondo pensione: sai perché è così importante?
Crea il tuo patrimonio partendo da piccoli passi.
Sicuramente non ci hai mai pensato o non hai mai voluto pensarci, relegando le pensioni a un tema noioso, da trascurare.
Ma è proprio così facendo che ti stai rovinando.
Ma procediamo con calma: voglio infatti farti capire perché è così importante pensare alla propria pensione e scegliere il miglior fondo pensione.
Perché scegliere il miglior fondo pensione
Pensare alla pensione è sicuramente una delle attività più rimandate nel tempo.
E anche quando andiamo a definire gli obiettivi di investimento, quasi nessuno ci pensa e molti rimangono recalcitranti quando il consulente indipendente ce ne parla.
Eppure come potete vedere la pianificazione finanziaria rimane uno dei primi tasselli per una consulenza finanziaria completa.
Ciò che però la rende difficile è che ognuno di noi ha una particolare situazione lavorativa passata, presente e anche futura.
Molti hanno trovato lavoro subito dopo l’università, c’è chi invece ha lavorato all’estero, o chi è un professionista iscritto, ad esempio, ad una cassa professionale.
E chi ancora svolge due lavori ma in futuro vuole mettersi in proprio.
Tutti però sottovalutano l’importanza di pensare alla pensione da subito.
Eppure come potete vedere nell’immagine successiva questo è il terzo gradino per una buona consulenza finanziaria.
Definite le spese e il nostro tenore di vita, ecco che pensare al momento di maggiore fragilità, quando non avremo più risorse fisiche e gli acciacchi dell’età saranno inevitabili, diventa fondamentale.
Perché non avremo più risorse e voglia di lavorare (sì forse già da ora) ma avremo meno opportunità per avere un reddito adeguato.
La pensione pubblica sarà mai abbastanza?
Sicuramente dopo alcune simulazioni avrai capito come la pensione pubblica sarà insufficiente, e come pensare fin da ora a scegliere il miglior fondo pensione, diventa strategico.
La stampa specialistica effettua simulazioni e fornisce i risultati delle novità pensionistiche sulle coorti di età, ma spesso poi il singolo non è in grado di sciogliere i propri dubbi dalla semplice lettura della stampa, né conosce tutti i riferimenti normativi cui eventualmente è sottoposto.
Il singolo ha invece bisogno di comprendere gli impatti delle novità sulla propria situazione individuale.
Puoi vedere di seguito un caso reale di un ragazzo con una laurea in ingegneria e ora dipendente.
Nota come la sua pensione prevista sarà poco più della metà rispetto al suo ultimo reddito.
Una riduzione davvero sostanziosa, che impatterà drasticamente il suo tenore di vita.
Come nei peggiori incubi: appena le cose cominciano a funzionare, avete iniziato finalmente a guadagnare ed ecco che tutto finisce e vi ritrovate a vivere con metà stipendio fino alla morte.
Estremo? Sì, ma realistico.
C’è una soluzione?
Si, investire e scegliere il miglior fondo pensione, la famosa previdenza complementare.
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La differenza di scegliere il miglior fondo pensione
Bene, il nostro caro ingegnere persuaso da quanto ha appena letto ha deciso di integrare la sua pensione pubblica con una pensione integrativa.
Scegliendo il miglior fondo pensione adatto a lui, complice il tempo e un versamento non eccessivo, potrà arrivare a coprire più del 90% di quel gap.
Insomma, già solo scegliendo il miglior fondo pensione ha potuto sistemare la sua pensione.
Nel suo caso si ritiene soddisfatto e non appena avrà sistemato un po’ le cose in casa continuerà ad integrare, complice anche il fatto che molto probabilmente otterrà una bella promozione e quindi il suo gap crescerà ancora di più.
Ognuno di noi ha obiettivi diversi, e possono verificarsi situazioni completamente diverse come anticipazioni, deduzioni o una pensione pubblica elevata.
In ogni caso è sempre bene avere il quadro completo della propria situazione previdenziale, per compiere le scelte migliori ed evitare di trovarsi in difficoltà quando ormai è troppo tardi.
Ma tutti i fondi sono uguali?
Purtroppo o per fortuna ogni giorno ho tantissimi utenti che mi contattano per chiedermi informazioni sul proprio fondo pensione.
Incredibilmente i fondi pensione che vedo maggiormente sottoscritti sono proprio quelli peggiori
- fondi previdenziali con rendimenti bassi
- un grado di rischio non appropriato all’orizzonte temporale personale
- costi spropositati
Attenzione a chi vi propone il fondo pensione
Nel mondo di oggi purtroppo gli unici che hanno interesse a parlarvi dei fondi pensionistici privati sono assicuratori e bancari.
Insomma tutti coloro che hanno la possibilità di piazzare fondi pensione con i costi maggiori.
Avete mai sentito qualcuno che non lavora in assicurazione o in banca parlarvi di fondi pensione?
A questi soggetti non interessa andare a risolvere un problema previdenziale, non gli interessa l’efficienza finanziaria dello strumento che propongono.
Il fondo pensione più adatto a voi è l’ultimo dei loro pensieri.
La cosa che li spinge, più di tutte, a vendere quei prodotti sono i budget commerciali della loro azienda.
E naturalmente i loro introiti personali, derivanti dalle commissioni che ricevono per la vendita del prodotto.
Fortunatamente in Italia ci sono molti professionisti che svolgono la professione in maniera competente e professionale.
Ma purtroppo, conti alla mano, sono una piccola minoranza.
Quindi le probabilità di incappare in qualcuno che non fa i vostri interessi è molto alta.
Perché non vi danno i consigli migliori?
Questo perché i prodotti più efficienti riconoscono in genere delle commissioni molto basse, e sarebbe difficile per loro farsi pagare per il servizio svolto.
E anche molte compagnie online, sempre di più, vi offrono una consulenza gratuita per portarvi esattamente al fondo che vogliono loro e non al miglior fondo pensione per voi.
Scelgono loro quali sono i migliori fondi pensione, e sicuramente sono i fondi pensione migliori per costi (alti).
Fidatevi ma verificate, sempre!
Ecco quindi spiegato come mai la maggior parte delle persone che hanno sottoscritto un fondo pensione privato si trovano con un prodotto pieno di costi e non adeguato alle loro aspettative.
Così eviterete di versare i vostri risparmi in un secchio della spazzatura per i prossimi 40 anni.
Non siete convinti?
Lo vedremo più avanti nello speciale tool che vi metto a disposizione nel corso il miglior fondo pensione e che penso sia davvero un super bonus che pochi hanno.
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Scegliere il miglior fondo pensione per te o per i tuoi figli
Per quanto riguarda la scelta del miglior fondo pensione, bisogna passare anche dallo scegliere il giusto comparto.
Ad esempio i rendimenti è bene analizzarli tra comparti simili.
Quindi azionario con azionario, obbligazionario con obbligazionario, etc.
Infatti ogni fondo pensione ha diversi comparti, dal più prudente al più dinamico.
Anche scegliere il giusto comparto diventa determinante nel costruire la propria rendita.
Va misurato in base all’età, e anche se cercate i rendimenti bisogna seguire le regole: come il codice stradale che ci consente di evitare di cadere in un burrone proprio quando siamo vicini alla meta.
So che può sembrare banale ma guardate bene quale differenza può fare:
E questo semplicemente versando 1.000€ su un comparto per 30 anni.
Ma non per tutti la scelta giusta è scegliere un comparto più dinamico come in questo caso, perché se capita un crollo di mercato o un altro imprevisto potrebbe metterci nella condizione che di non riuscire più a recuperare le perdite.
La pensione complementare in Italia
Ma se è così tanto importante la pensione integrativa, in Italia come siamo messi?
Gli italiani che già hanno una forma pensionistica integrativa ad oggi sono poco più di 8 milioni, il che vuol dire che solo un italiano attivo su 3 possiede una misura integrativa per la propria pensione.
Per fortuna il trend è in crescita, e il numero degli aderenti continua ad aumentare.
Eppure le criticità sono diverse poiché non tutti gli iscritti contribuiscono al proprio fondo pensione.
Sono detti silenti coloro che hanno smesso di accantonare e sono un quarto degli aderenti, 2 milioni di italiani.
Di conseguenza 3 italiani su 4 non stanno pensando alla propria pensione, ma il quarto?
Sicuramente investe nel prodotto o sbagliato o nel modo sbagliato.
Lo strumento più diffuso in Italia sono i PIP- Piani individuali Pensionistici.
I prodotti collocati tipicamente dai promotori o dalle banche, con costi altissimi e nella stragrande maggioranza non efficaci al contrario di come si potrebbe pensare.
Per questo ho strutturato il corso per il miglior fondo in modo che potrai sempre sapere su quale fondo indirizzarti e come sfruttarlo al meglio.
E chi aderisce alle forme pensionistiche?
La maggior parte degli iscritti sono uomini, e solo una piccola parte ha tra i 15 e i 24 anni, mentre l’età media degli iscritti è vicina ai 50, a riprova del fatto che il problema viene valutato spesso troppo tardi.
Le giustificazioni sono le più svariate: dalla ritrosia, alla carenza di risorse alla definizione delle priorità.
Prima ci si sistema, poi si comincia a ragionare alla pensione e non il contrario.
Invece pensare da subito alla pensione consente di poter prendere il resto delle decisioni in maniera più agevole senza dover intaccare il tenore di vita.
Iniziando fin da giovani e sfruttando la capitalizzazione composta si può evitare di dover fare gli straordinari, e costruirsi una rendita vitalizia di tutto rispetto.
Se dunque anche tu volessi affrontare il problema quando ti sarai sistemato, sappi che ti capisco ma staresti facendo un grave errore in termini di pianificazione.
Mentre invece scegliere il miglior fondo potrebbe metterti al riparo senza sforzi da subito.
Scegliere il miglior fondo pensione: alcune stime attuali
Le seguenti sono delle stime sulle date di pensionamento e l’importo della pensione basati sui redditi medi di diversi soggetti.
Abbiamo così le stime dell’età e dell’importo della pensione pubblica di chi ha oggi 60-50-40-30 anni, ripartito poi per genere.
Cosa possiamo vedere?
Prima di tutto un’età alla pensione sempre più alta e poi una pensione netta sempre più bassa.
Queste sono stime valide per quest’anno, ma è altamente probabile che al variare della situazione economica e legislativa nel tempo siano soggette a modifiche.
Questa tabella appena presentata serve per dimostrare come invece la pensione integrativa, e la scelta del miglior fondo pensione rimane un’opzione prioritaria e fiscalmente efficiente per molti, e possa fare la differenza.
Tanto più considerando che questi dati tengono in considerazione la posizione di un lavoratore dipendente, nel caso di autonomo le cose variano sensibilmente.
Il potere di scegliere il miglior fondo pensione
Guardate invece la seguente tabella.
Cosa accadrebbe se ognuno di loro versasse su un fondo pensione, nelle modalità indicate dalla COVIP per ciascuna fascia di età?
La tabella ci indica che versando nel fondo si potrà arrivare ad una media di rendita integrativa netta mensile di 300€ per tutta la vita in età pensionabile, con punte di anche 700€ per chi, come ormai ho detto fino allo sfinimento ormai, inizia a versare e contribuire fin da giovane.
In questo modo come possiamo vedere, rimanendo fissi sui valori medi, da una pensione pubblica mensile di 1.337€ riusciamo ad arrivare anche a 1.708€ di entrata mensile.
Passiamo però ora a vedere un’altra importante variabile da non trascurare per scegliere il tuo miglior fondo pensione.
Metodologia PAC
I soldi che investiamo in un fondo pensione non li investiamo tutti nello stesso momento ma mettiamo in realtà in atto un PAC, ovvero un piano di accumulo.
Questo vuol dire che andremo a versare il TFR, più il versamento volontario mensilmente o annualmente.
Cosa cambia in soldoni?
Significa che anche se ci ritroveremo nel bel mezzo di una crisi, con i soldi che noi andremo a versare ogni mese o ogni anno, il nostro fondo pensione avrà un prezzo medio di acquisto sempre più basso.
A questo punto basterà che il mercato risalga un po’ per andare in guadagno.
Per il momento vi faccio vedere in questa immagine i vantaggi che si possono ottenere attraverso un piano di accumulo nei vari scenari possibili.
Come potete vedere dagli esempi anche con uno scenario volatile o molto sfavorevole, il mercato in un orizzonte temporale lungo ha tutto il tempo di fare il suo corso e portare risultati positivi.
In particolare, in uno scenario sfavorevole con mercato laterale con rendimento zero, il PAC è in grado di realizzare comunque il 5,29%.
Nel caso invece di uno scenario volatile non cambia molto il risultato, mentre nel caso di uno scenario favorevole il guadagno è decisamente importante.
Quindi scegliere il fondo pensione azionario, con la metodologia a PAC, ci aiuta ad attenuare il rischio di discese del mercato.
Il miglior fondo pensione passa anche dai costi
Non tutti i fondi sono uguali.
L’unica certezza che abbiamo per il futuro sono solo i costi alti, invece sul rendimento invece non potremo avere nessuna garanzia.
I rendimenti storici potrebbero essere semplicemente pura casualità.
Anzi, molto spesso, quelli che sono stati i fondi pensione migliori in passato non riescono a fare le stesse belle performance anche in futuro.
Ma ciò non è appunto detto.
Inoltre nel corso finalmente capirai la differenza esistente tra fondo negoziale, fondo aperto e i PIP.
PIP che? Fondo negoziale che?
Ecco appunto hai un assoluto bisogno di una consulenza previdenziale online!
Non scegliere il miglior fondo pensione può costarti veramente caro
Non sei convinto di questa affermazione?
Certo sicuramente il tuo fondo privato è il top di gamma, pago di più ma che rendimenti…
Forse potresti avere ragione ma il mercato finanziario non è sempre in positivo.
Ha un andamento tendenziale in crescita, ma risente anche di contrazioni e crisi.
Per questo anche il miglior fondo pensione, quello più performante può risentirne e se i rendimenti non sono certi, ecco che i costi invece lo sono e non scegliere il miglior fondo pensione può davvero costarti caro.
Ecco la differenza che può fare continuare a versare nel fondo sbagliato:
Come possiamo vedere dal confronto tra i due fondi, semplicemente versando 3.000€ per 30 anni e scegliendo il miglior fondo pensione si è risparmiato ben 82.000€ di costi.
Come potete vedere i costi hanno pesato fortemente nel tempo di accumulo e sullo stesso versamento: infatti a volte i costi vengono applicati direttamente sul versamento facendoti trovare in perdita fin dall’inizio.
Scegliendo e confrontando bene il fondo pensione in cui sei o per te disponibile, ne avrai un ritorno economico che mai avresti pensato.
In questo caso il risparmio è stato di oltre 50.000€, come quasi due anni di stipendio, e nel tuo caso quanto potrebbe essere?
Quindi, prima di fare qualsiasi cosa, informatevi bene sul vostro fondo e valutate quali sono i migliori fondi pensione, e come scegliere il vostro miglior fondo pensione complementare alla pensione pubblica.
Preparate una bella lente d’ingrandimento per analizzare i costi oppure rivolgetevi ad un consulente terzo.
L’importanza di pensare al proprio fondo pensione
Capiamoci…
Già il fatto di aver sottoscritto un fondo pensione integrativo o meno, è in assoluto una cosa positiva: ma ormai scegliere il miglior fondo pensione complementare alla pensione pubblica, è una necessità.
Le pensioni pubbliche tra bassa crescita, debito pubblico, cali demografici e riforme future del settore, arriveranno sempre più tardi e saranno sempre più basse.
Ma scegliere il miglior fondo pensione complementare non è comunque facile.
Quello che in genere manca è tutto un lavoro di pianificazione, che dovrebbe essere alla base prima della sottoscrizione del VOSTRO miglior fondo pensione complementare alla VOSTRA futura pensione.
Il rischio è di versare una cifra troppo bassa e quindi rendere vani i versamenti fatti all’interno del fondo pensione.
O addirittura di versare una cifra troppo alta e quindi vincolare più capitale del necessario ai fini pensionistici, privandotene così durante tutta la vita lavorativa, periodo nel quale probabilmente qualche soldo in più fa sempre comodo.
Bene, il consiglio che ti voglio regalare oggi è quello di trovare un metodo per ottimizzare il tuo versamento nel fondo pensione, sia esso dato dal TFR, dal versamento del datore di lavoro o anche solo dal tuo versamento volontario.
Come vanno le cose nel resto del mondo?
A quanto pare anche nel resto del mondo sempre più aumenta la contribuzione in forme di previdenza integrativa attraverso diverse strategie, modi di contribuzione e supporto differenti e peculiari per ciascuno stato.
Ne emerge così uno scenario geografico variegato anche in termini di previdenza complementare.
Come spesso accade ci sono Paesi più virtuosi di altri.
Solitamente, quelli in cui la spesa pubblica è più bassa e c’è una maggiore informazione su questi temi, la pensione integrativa è la norma.
In Inghilterra, come riporta l’OECD, ad esempio, il valore dei fondi pensione supera il PIL nazionale mentre in Danimarca è pari addirittura al 200% del PIL.
O ancora in USA vi sono interi siti dedicati, oltre che una vasta letteratura e possibilità di scelta solo riguardo il fondo pensione che è a tutti gli effetti, e diremmo per fortuna, riconosciuto come un investimento finanziario.
Vi lascio una mappa molto interessante che rappresenta, con il colore più scuro, le nazioni con una quantità maggiore di asset investiti in piani pensionistici rapportati al PIL.
In alcuni paesi, essenzialmente gli scandinavi e quelli di stampo anglosassone, l’adesione a forme di pensione complementare oscilla tra l’80-93%.
Niente a che vedere con la nostra situazione, dove pensare alle pensioni e di conseguenza al miglior fondo pensione complementare è ancora un bel tabù.
In Italia ancora poco si conosce sui fondi pensione e sui loro vantaggi.
Come abbiamo visto finora, aderire al miglior fondo pensione e non sbagliare può portare vantaggi in termini sia di montante finale che di ritorno economico, ma anche di vero e proprio risparmio sulle spese.
Ecco perché nel corso ti spiego come darti questo grande vantaggio che resterà tuo per sempre, e potrai sfruttare in ogni momento scegliendo sempre il miglior fondo pensione per te.
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I fondi pensione e le tasse
Nel nostro Paese anche la normativa sui fondi pensione viene molto trascurata: approfondiamo meglio uno dei vantaggi spesso sottovalutati dei fondi pensione, per poi approfondire tutto più in dettaglio nel corso.
Un fondo pensione può rendere fino al 45%.
Ebbene sì, questa aliquota è sicura ed ecco perché scegliere ed avere dalla propria il miglior fondo pensione può essere fondamentale anche a livello fiscale, con ritorni che di nuovo, non avresti immaginato.
Tale percentuale si riesce ad ottenere sfruttando il meccanismo della deducibilità.
Si tratta di una grande potenzialità fruibile anche da chi è prossimo alla pensione o addirittura da chi ci è già.
Chi sta per raggiungerla e può contare su un futuro assegno pensionistico può aprire un proprio fondo previdenziale complementare, e godere così di una rendita integrativa in più nel futuro da pensionato, vicino o lontano che sia.
Addirittura può versare quel tanto che basta in modo che, nei pochi anni che mancano, non raggiunga il limite del montante contributivo e prenderli così tutti come capitale.
Cosa dice la legge al riguardo
A prevedere questa possibilità è la legge che regola i fondi pensione, in particolare è il decreto legislativo 252 del 2005.
Sono in particolare 2 gli articoli che ci interessano: il numero 8 e il numero 11.
Il primo, l’articolo 8, ci dice che chi va in pensione può continuare a versare sul proprio fondo previdenziale complementare anche dopo che ha raggiunto questo fatidico traguardo.
In questo caso la legge è molto comprensiva e garantisce a tutti una possibilità di provvedere, anche se in ritardo.
Si può quindi sottoscrivere un fondo previdenziale complementare anche per tutti quelli che sono già in età abbastanza avanzata.
Unico vincolo è che poi dobbiamo tenerlo per almeno 5 anni.
Cinque anni volano, soprattutto considerando le alternative di investimento e l’orizzonte temporale: sulla base di questi aspetti i fondi previdenziali risultano uno strumento vantaggiosissimo.
Ad esempio la maggior parte dei titoli governativi europei a 5 anni ha un rendimento negativo.
Quando si può ricevere il fondo pensione
L’articolo 11 invece nasconde un’altra bella soluzione che possiamo, anzi, ci conviene davvero sfruttare.
Questo articolo afferma che il diritto di aderire ai fondi pensione complementari si acquisisce quando si ha l’età per andare in pensione di vecchiaia, nel regime obbligatorio di appartenenza.
Se perciò vi manca meno di un anno al raggiungimento dell’età anagrafica per i requisiti di pensione di vecchiaia, non potrete aderire ad un fondo pensione complementare.
Ma per tutti quelli che hanno superato questo limite d’età e hanno già un fondo pensione, bene, possono continuare a versare e ritirare l’intero capitale.
Se siete titolari di pensione di anzianità ma non di vecchiaia, anche per voi, se non avete ancora raggiunto l’età per la pensione di vecchiaia, sarà possibile aderire a un fondo pensione.
Anche se siete già pensionati potete aderirvi, e proprio perché per voi manca meno tempo, capire quali sono i migliori fondi pensione è fondamentale.
In pratica, se avete meno di 67 anni potete aderire a un fondo pensione a patto di restarvi per 5 anni, e mi raccomando ricordatevi di sfruttare la deducibilità.
Il beneficio fiscale del fondo pensione
Come dicevo, il fondo pensione può darvi anche il 44% semplicemente con qualche accortezza.
Arriviamo a quella che è una delle mie caratteristiche preferite.
Il beneficio fiscale, ovvero la deducibilità dei versamenti.
Tutti gli aderenti a un fondo pensione che versano i contributi propri o del datore di lavoro, possono sfruttare questa deducibilità.
Tutti, infatti, possono recuperare fino a 5.164€ all’anno attraverso la deducibilità dal vostro reddito Irpef.
Questo vuol dire che, secondo il vostro reddito, potete decidere di versare fino il massimo che potete dedurre e recuperare gran parte di quei soldi.
Questo comporta un doppio vantaggio: vi costruite il futuro e allo stesso tempo risparmiate.
Un esempio sul fondo pensionistico e il vantaggio delle tasse
Ipotizziamo che voi avete da parte 5.000 euro e decidete di investirli.
Ipotizziamo che se li investite in un fondo pensione vi dia un interesse ipotetico del 5%, mentre se lo investite in un fondo comune d’investimento o in un ETF magari vi rende qualcosa in più, tipo il 6%.
Inoltre, consideriamo per ipotesi che siete vicini alla pensione e quindi il vostro investimento, ed i versamenti nel miglior fondo pensione possono durare al massimo cinque anni e avete un reddito di, non so, … di 30 mila euro.
Quale delle due soluzioni scegliereste?
La gran parte di voi opterebbe per il fondo comune d’investimento o l’ETF che dà un 1% in più.
Ma è davvero la scelta giusta?
Vediamo su questo nuovo grafico il confronto tra i due.
Come potete vedere per un investimento complessivo di 25.000 euro, ovvero 5.000 euro per 5 anni, il montante del fondo comune d’investimento o del nostro ETF è sì più alto, ma l’esborso netto?
Il fondo pensione consente di avere un esborso netto più basso di circa 10 mila euro.
Proprio per l’effetto della deducibilità, deducendo dal mio reddito quanto versato, arrivo a recuperare nei 5 anni fino a 9.500 euro.
In più, considerando che anche la tassazione tra fondi pensionistici e i fondi comuni d’investimento o ETF è diversa, ecco che si spiega come si può guadagnare e risparmiare in un unico modo.
Che magico trucchetto vi ho insegnato oggi, eh?
Parlando di guadagni quanto avete guadagnato investendo in un fondo pensione?
Avete visto i guadagni tra i due: il fondo pensione vi può far guadagnare, se rispettate i criteri dell’esempio, addirittura il 59%.
Dove invece un normale fondo generico, anche se con un 1% in più di rendimento, vi farà guadagnare solo il 14%.
Il coefficiente di trasformazione del fondo pensionistico privato
Infine l’ultima variabile che vi consiglio di analizzare prima di scegliere il fondo pensione migliore è il coefficiente di trasformazione del fondo pensione.
A dire il vero questo coefficiente vi servirà solamente nel momento in cui accederete alla vostra pensione.
Non è una parolaccia: è quel numerino che trasforma il vostro gruzzoletto previdenziale nella rendita integrativa.
Quindi, maggiore sarà questo coefficiente di trasformazione, più alto sarà l’ammontare del vostro fondo pensionistico privato.
Però sicuramente quest’ultima variabile non è la priorità se vi mancano ancora parecchi anni per andare in pensione.
La potrete poi riprendere in mano pochi anni o pochi mesi prima di andare in pensione.
A quel punto sceglierete il fondo pensione migliore con il coefficiente più alto.
Va però detto che ormai un po’ tutti i fondi pensione si stanno conformando su questi coefficienti.
Ecco perché quando si pensa alla pensione integrativa bisogna vagliare ogni ipotesi e scegliere la più adatta in base alla propria situazione sia professionale che personale.
Come vedete, il tutto dipende da veramente tanti fattori: età, occupazione, retribuzione.
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