Pensioni liberi professionisti: perché è più bassa?
Le pensioni dei liberi professionisti saranno più basse nella stragrande maggioranza dei casi, ma come mai?
Se sei un libero professionista nella pensione forse non ci speri neanche più, ed è qui che sbagli perché, se la pensione libero professionista sarà bassa, trascurare il problema non farà che aumentarne la sua dimensione, o meglio, nel tuo caso, ridurre la tua pensione.
Vediamo dunque come mai le pensioni liberi professionisti sono più basse, soprattutto se commisurate a quelle di un dipendente.
Pensione liberi professionisti: gli iscritti a un albo
Nel calcolo pensione libero professionista una prima discriminante è determinata dal caso se il libero professionista sia o meno iscritto ad uno specifico albo professionale.
In questo primo caso i contributi per il calcolo pensione un libero professionista li versa in specifiche casse professionali.
Il regolamento della specifica cassa detta le regole per procedere al calcolo pensione libero professionista.
Ogni cassa professionale ha il suo regolamento e trattarne qui non farebbe altro che destare confusione.
Ad oggi coloro che si possono iscrivere ad un albo, e per cui vigono regole differenti, per il calcolo pensione libero professionista sono le seguenti figure professionali:
Anche per le categorie appena viste sarà il singolo a dover provvedere a capire quanti contributi versare alla cassa, se conviene versarli e come in alternativa procedere.
Loro più di altri richiedono una consulenza poiché districarsi nel complesso mondo delle casse professionali fatte di emolumenti, contributo soggettivo e integrativo e diverse norme richiede non solo competenza, ma anche grande pazienza e se siete liberi professionisti sapete che il tempo è prezioso.
Al contrario se siete liberi professionisti, ma per voi non esiste un albo come funziona il sistema previdenziale, ne avete diritto?
Pensione liberi professionisti: i non iscritti a un albo
Se siete liberi professionisti non iscritti a un albo in questo caso ricadete in una di queste quattro categorie:
- Artigiani
- Coltivatori diretti
- Commercianti
- Freelance e altre partite IVA
Per tutte queste quattro categorie l’ente di riferimento dove versare i contributi è sempre l’INPS, eppure esistono differenze anche nelle gestioni dell’INPS.
Infatti un libero professionista versa i suoi contributi in gestione separata mentre un dipendente la versa nella gestione dipendenti.
Pensione libero professionista: perché è ancora più difficile?
Nel caso sei un libero professionista DEVI versare anche tu i contributi altrimenti oltre multe civili, penali e amministrative, potresti incorrere in un destino ben peggiore: lavorare una vita per non avere la pensione, e pentirtene.
Il fatto che non sei iscritto ad un albo non ti esime dal non versarli.
Se vuoi avere una pensione e all’arrivo della vecchiaia vivere sereno e senza pensieri, se non forse solo quello di quale sia la migliore strategia a tressette, allora devi versare i contributi.
Nel caso del libero professionista pensione arriva sulla base dei contributi che si versano nel tempo all’INPS.
Per i liberi professionisti in particolare autonomi e con P.IVA è necessaria l’iscrizione alla gestione separata dell’INPS.
Versando i tuoi contributi, sì sarai tu a versarli per questo è più “difficile”, potrai al momento del compimento dell’età o dei contributi richiesti per andare in pensione avere la tua pensione.
Ricordati che anche versando alla gestione separata è lo stesso possibile ottenere la pensione di reversibilità, indiretta e di invalidità.
Pensione libero professionista: come versare i contributi
Una volta che ti sei iscritto alla gestione separata per versare i contributi relativi alla tua professione e al reddito, esiste un massimale e un minimale che non potrai non versare, ricorda non vederlo come un male: più guadagni più versi, ma avrai anche una pensione più alta.
Il modo per versare i contributi è facile si presenta il modello F24 e i versamenti si fanno in due date: fine giugno e fine novembre.
I contributi come detto sono tutti a tuo carico ma puoi recuperare un 4% sulle fatture che andrai ad emettere.
Tale importo sulla tua fattura figurerà come contributo INPS e sarà pari ad esempio su 1.000€ a 40€.
Pensione libero professionista: coltivatori diretti
Nel caso siete coltivatori diretti la pensione si rapporta in base al reddito e una particolare differenza la faranno anche le giornate di lavoro.
L’aliquota per il calcolo della pensione libero professionista è per un coltivatore diretto del 24% molto più bassa del 33% invece conteggiata per i dipendenti.
Questo primo elemento rende per voi di conseguenza inevitabilmente più bassa la pensione finale.
Il calcolo pensione libero professionista si procede applicando questa percentuale al reddito agrario convenzionale che viene deciso annualmente per Decreto.
Il reddito si divide in fasce distinte in base al numero di giornate/lavoro attribuibile a ogni singola unità attiva.
Se siete coltivatori diretti il vostro assegno previdenziale sarà inevitabilmente più basso proprio a causa dell’aliquota e dal fatto che si calcola su giornate e,, come testiamo dalla prova dei vostri estratti conto, sono spesso poche e legate a periodi stagionali.
Ulteriore svantaggio è che se non ricadete nel sistema retributivo le norme per l’integrazione al minimo non valgono.
In questo caso è fondamentale provvedere fin da subito a fare un calcolo pensione libero professionista e valutare come integrarla, questo è l’unico modo per sapere come arrivare senza pensieri alla pensione.
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Libero professionista pensione: cosa succede se sei commerciante
Anche se sei un commerciante la tua pensione rientra nel caso delle pensioni liberi professionisti.
Nel tuo caso una prima distinzione da operare è se sei o meno iscritto ad ENASARCO.
In questo caso il procedimento è più complesso poiché ENASARCO funziona come l’INPS ma è come se fosse più simile ad una cassa professionale.
ENASARCO prevede date e possibilità di accesso alla pensione diverse e più sfavorevoli.
Se non siete iscritti ad ENASARCO allora come altri liberi professionisti pensione dipende dai contributi che annualmente verserete all’INPS.
Nel vostro caso l’aliquota di computo è del 24,09% con specifici casi in cui avete meno di 21 anni, in questo caso l’aliquota è al 21,99%, o al caso in cui superate il tetto pensionabile dei dipendenti, in questo caso l’aliquota per il calcolo pensione liberi professionisti è del 25,09%
Anche per il commerciante esiste un minimale e un massimale pertanto a seconda di esso e dei contributi che versate avrete una pensione più o meno alta.
Di nuovo l’aliquota contributiva è più bassa di quella di un dipendente, inoltre più contributi versate alla gestione separata dell’INPS più pensione avrete.
Libero professionista pensione integrativa: come funziona?
Per un libero professionista la pensione essendo commisurata a quanti contributi versa e scontando come abbiamo brevemente visto aliquote più basse è chiaro che sarà più bassa.
Ma c’è un modo per risolvere e si tratta della pensione complementare e integrativa.
In questo caso si procede valutando diverse variabili, si inizia con il calcolo pensione libero professionista e si struttura la soluzione a livello di reddito e fiscalità più adatta a lui.
Versare troppo o versare troppo poco è sbagliato e la risposta può dartela solo un’attenta analisi della tua posizione.
Nel caso del libero professionista non esistono fondi di categoria.
Così anche la scelta del fondo pensione migliore va fatta con attenzione e senza rubare tempo prezioso a chi già lavora in proprio noi abbiamo pensato ad una soluzione a questo.
E voi liberi professionisti state già pensando alla vostra pensione?
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