Pensioni pubblico impiego: 40 anni di contributi e poi?
Pensioni pubblico impiego con 40 anni di contributi e poi cosa accade?
Affrontiamo cosa è cambiato negli ultimi anni per le pensioni della pubblica amministrazione e chi può andare in pensione.
Pensione pubblico impiego 40 anni di contributi non bastano
Come se non bastasse la legge Fornero, sono state due le principali riforme che hanno cambiato i requisiti di pensionamento dei dipendenti pubblici donne e uomini.
Ormai tutti andremo in pensione sempre più in là nel tempo.
Come mai e quali sono queste leggi che hanno modificato il diritto al pensionamento anche per i dipendenti pubblici?
Le due leggi principali sono il decreto legge sul pubblico impiego (Dl 101/2013) e il decreto legge sulla Pubblica Amministrazione (Dl 90/2014).
Questi due nuovi provvedimenti normativi hanno di fatto modificato il funzionamento per la risoluzione unilaterale del contratto tra dipendente e P.A.
Cosa cambia?
Innanzitutto non è più possibile il cosiddetto “trattenimento in servizio”.
Questa ipotesi consentiva di rimanere in servizio per ulteriori due anni oltre l’età per il pensionamento.
Mentre ci sono state modifiche anche per quanto riguarda la pensione anzianità nel pubblico impiego.
Questo poiché il rapporto di lavoro con la Pubblica Amministrazione si conclude una volta raggiunta la massima età contributiva.
La vedremo più avanti quando affronteremo i i requisiti per la pensione anzianità per il pubblico impiego.
I due riferimenti sono apparsi a molti in contrasto con quanto formulato dalla legge Fornero: questa consentiva ai lavoratori di andare più in là in pensione di anzianità e così avere fino all’ultimo la possibilità di aumentare il proprio assegno pensionistico.
Ma nulla di fatto, la pensione del pubblico impiego prevede come tutti il limite di 40 anni contributi e poi fuori.
Con una bella beffa per chi purtroppo prende un assegno misero ed avrebbe ancora le forze per restare a lavoro.
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Pensione pubblico impiego 40 anni contributi fino al 2011
In passato, nello specifico fino al 2011 alla pensione pubblica si poteva accedere alla pensione pubblico impiego 40 anni di contributi.
Oggi le P.A. devono invitare ad andare in pensione d’ufficio tutti coloro che maturano qualsiasi diritto alla pensione.
In pratica una volta raggiunto il limite ordinamentale per la permanenza in servizio arriva la pensione anche per i pubblici dipendenti.
Ad esempio, secondo le passate regole per la pensione donne pubblico impiego, queste a 65 anni maturavano già il diritto per andare in pensione.
Chi alla data del 31/12/2011 aveva maturato i requisiti per la pensione pubblico impiego e aveva minimo 40 anni contributi può ancora accedere alla pensione.
Ma per chi ha la cosiddetta quota 96, ossia la somma tra età anagrafica e e contributi dà 96, può accedere alle pensioni dipendenti pubblici con le norme previste.
Chi, invece, prima del 2011 avesse maturato 40 anni di contributi può accedervi a prescindere dall’età anagrafica.
Anche qui ad oggi si consiglia di valutare anche il caso di uscita con la pensione anticipata prevista per il pubblico impiego.
Per questo in molti ci sono rimasti male, scoprendo che anche per la pensione anticipata nel pubblico impiego vigono ormai gli stessi vincoli del settore privato.
La pensione di vecchiaia pubblici dipendenti arriva invece a 67 anni e con il possesso di almeno 20 anni di contributi.
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