Previdenza Comportamentale: perché i giovani non riescono a pensare alla loro pensione futura?
“Stai pensando alla tua pensione?“
La risposta che spesso questa domanda ottiene soprattutto dai più giovani è:
“Ma va! Non so nemmeno cosa farò domani, figurati se penso a una cosa tanto lontana.”
Ma perchè succede questo?
Perché soprattutto i giovani, che sarebbero quelli ad avere i maggiori benefici, non riescono proprio a pensare a risparmiare oggi per la loro pensione di domani?
Diamo una risposta a questa domanda scoprendo che questo tipo di comportamento è strettamente legato al nostro io inconscio che spesso, come sappiamo, è capace di giocare davvero brutti scherzi!
Pensione: una tragedia sociale annunciata e la cecità soprattutto dei giovani
La realtà dei fatti e dei dati forniti dalla statistica (ISTAT) è questa:
“In media gli assegni pensionistici arrivano a circa 1000 euro al mese”.
E sappiamo già ora che le cose non potranno che peggiorare nel futuro a causa di tutti quei fattori strutturali, anagrafici ed economici che non andiamo ad approfondire in questa sede.
Cosa significa in pratica?
Cerchiamo di visualizzarlo.
Immagina di non poterti più permettere il tenore di vita a cui sei abituato una volta che andrai in pensione.
Immagina di vedere il tuo primo assegno pensionistico dimezzato rispetto al tuo ultimo stipendio da lavoro.
Quindi immagina la doccia fredda che ti fa realizzare che il tuo sogno di poterti finalmente ritirare dal mondo del lavoro per goderti la vita a pieno si frantumi in un attimo.
Immagina di dover effettuare la tragica scelta tra, da una parte, accettare il fatto di ridurre drasticamente il tuo tenore di vita o, dall’altra, dover lavorare ulteriormente per poterlo mantenere, in un periodo di vita però in cui si è inevitabilmente più stanchi e meno prestanti.
Immagina, infine, di scoprire che ci sarebbe stato un modo per evitare tutto questo….
…un salvagente… un’ancora di salvezza…
Se solo avessi fatto le giuste scelte e avessi pensato alla tua pensione quando eri più giovane tramite un’opportuna pianificazione.
Questo salvagente esiste davvero e ha un nome: fondo pensionistico complementare.
Cioè quel mezzo che ti permette di ottenere una rendita aggiuntiva, ponderata accuratamente, per poter mantenere la vita che desideri.
Ma sai qual’è la cosa più sconvolgente?
Pochissime persone stanno considerando questa opportunità; sempre meno persone, soprattutto giovani, stanno risparmiando sufficientemente per la loro pensione.
Qui sotto ne abbiamo la prova: è il tasso di partecipazione a forme pensionistiche per fasce di età.
Ma perchè succede tutto questo?
Perché i giovani non vogliono risparmiare per la loro pensione futura?
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La ragione ha origini inconsce
Ai giovani non piace pensare che un giorno saranno vecchi.
Il loro cervello rifiuta questa idea.
Vi ricordate FaceApp, quell’applicazione che ci permetteva di vedere la nostra immagine di noi stessi da vecchi?
Vi ricordate la prima reazione e senzazione che avete avuto?
Lasciatemi indovinare: o vi siete girati dall’altra parte oppure vi siete coperti gli occhi nel totale fastidio e rifiuto di vedere quell’immagine.
Ma perchè?
Psicologicamente un giovane non riesce ad identificarsi con chi sarà nel futuro e la conseguenza è che inconsciamente questa persona del futuro viene percepita come un estraneo.
Quindi qual’è il meccanismo che scatta nel cervello?
Se dovessimo scegliere tra comprare qualcosa che desideriamo in questo momento oppure risparmiare, facendo quindi un sacrificio, per il nostro “IO” del futuro, perché mai dovremmo scegliere di fare un regalo o un favore per una persona che non conosciamo?
La realtà dei fatti è che noi siamo più portati a fare sacrifici per le persone che conosciamo e per le quali proviamo empatia e a cui vogliamo bene: amici, genitori, figli.
Per il nostro “IO” del futuro non proviamo alcuna empatia e quindi di conseguenza non siamo in grado di fare dei sacrifici per lui.
Giovani e pensione: la visualizzazione come strumento
La prima cosa che dovresti fare è esercitarti a identificarti nella persona che diventerai quando andrai in pensione.
Devi cercare di immaginare te stesso nel futuro e cercare di vivere le sensazioni di quei momenti.
Immagina le sensazioni e le emozioni che si scatenerebbero a seguito della scoperta che il tuo assegno pensionistico è la metà del tuo ultimo stipendio e che quindi non potrai più permetterti la vita di prima.
Fatti trasportare da queste emozioni.
Sentile, falle tue e chiediti:
“Voglio arrivare in quella stessa situazione o voglio garantirmi una vecchiaia serena dopo tanti anni di lavoro e sacrifici?“
Immaginare noi stessi nel futuro, quindi visualizzare immagini di noi invecchiati, ci aiuta a creare empatia verso le persone che saremo e quindi motivarci inconsciamente a pensare al nostro obiettivo più lungo, ovvero quello della pensione.
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Avere un metodo e pianificare con un esperto
Un’altra cosa importante da fare è affidarsi a un consulente finanziario indipendente che ci faccia da guida.
Ulisse, per soddisfare un bisogno emotivo cioè quello di sentire il canto delle sirene ma allo stesso tempo non far schiantare la sua imbarcazione, adotta un metodo ben preciso: mette la cera nelle orecchie dei marinai e si fa legare all’albero maestro dal suo primo marinaio. Così non avrebbe potuto mettere in pericolo la nave sotto l’effetto del canto delle sirene.
Cosa significa?
Il consulente indipendente, come il primo marinaio di Ulisse, tramite una pianificazione previdenziale accurata, fornisce un metodo chiaro che aiuta a non farsi condizionare negativamente dal nostro IO emotivo che sappiamo fare spesso molti danni alle nostre finanze, soprattutto a lungo termine.
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