Quali previsioni per le azioni Intesa San Paolo?
Cosa fare con azioni e fondi di Intesa San Paolo?
No no, tranquilli, non parlo di trading.
Qui si parla di consulenza e rimango sempre in quell’ambito.
Però voleva essere un titolo come spunto per parlare di un argomento importante e discusso.
Rispondo prima alla domanda: previsioni per le azioni di Intesa San Paolo non posso farle.
Se pensate per il breve periodo sicuramente non è argomento di investimenti, allora qualche parole sul lungo termine.
Senza andare in analisi fondamentale e tecnica che non è propriamente il mio ambito, vediamo che dal 2002 fino a metà del 2007 c’era un andamento del titolo Intesa San Paolo tutto sommato discreto, poi discesa importante, che è stata riscontrata anche per altri titoli bancari…quindi dal 2009 ad ora è tutto un sali e scendi che porta il titolo a lateralizzare da anni, comunque con una scala prezzi ben diversa che nel 2007.
Quindi non può essere un’azione da detenere per lungo tempo.
Alla fine ne risulta che dopo 13 anni ho uno strumento che non mi ha reso nulla, che mi è costato di ingresso e di uscita, e che si è comportato come la liquidità…anzi, magari con qualche batticuore in più.
Perché mantenere liquidità in portafoglio diminuisce di valore se l’inflazione galoppa, come in questo momento, ma almeno non hai quello stress dei sali scendi.
Ovviamente non vi sto dicendo di mantenere tutto in liquidità: è un asset importante, ma da studiare a dovere.
E’ pericoloso averne troppa, ma troppo poca è altrettanto rischioso.
E allora? Azioni no! Come investimento posso usare i fondi comuni Intesa San Paolo: tutto sommato, se sono all’interno delle banca, e me li offrono, saranno buoni.
Come è l’andamento dei titoli Banca Intesa?
O meglio, da un punto di vista investimenti, già visto che non è ottimale l’azione, quindi parlo di fondi banca Intesa.
Perché non dovrei utilizzare i fondi che mi possono proporre in banca?
Tutto sommato lavorano come il mercato: se questo sale, loro salgono, se questo scende loro scendono…in qualche modo non vado a prendermi più rischi di quelli necessari.
Ebbene qui sta proprio il problema: come la maggior parte dei fondi attivi, anche i fondi Intesa San Paolo non hanno andamenti buoni.
Fondi Comuni Intesa San Paolo: perché evitarli?
Due studi di aziende finanziarie americane molto quotate hanno preso in considerazione gli andamenti dei fondi attivi rispetto l’andamento del mercato: ebbene il risultato è abbastanza chiaro.
In ottica di diversificazione, prendendo come riferimento il mondo globale, risulta che oltre il 97% dei fondi attivi in 10 anni non riesce a battere il mercato: vuoi perché c’è il gestore, vuoi perché è difficile trovare il giusto timing, la quantità di case di gestione che riesce a performare meglio del mercato è irrisoria.
Ragionatela anche in questo modo, se può essere uno spunto:
se acquisto un fondo attivo devo pensare che sto facendo una scommessa in cui ho il 3% di possibilità di vincere.
Messa in questo modo la scelta stride un po’.
E allora: come sta l’andamento dei fondi comuni?
Lo studio ragiona su tutti i fondi di tutto il mondo.
Senza togliere nulla ad Intesa che è pur una delle più grosse banche in Italia, gli analisti e i gestori di realtà molto più grosse hanno difficoltà a battere il mercato: può essere proprio Intesa che si discosta da questo studio?
Ecco che nelle analisi troviamo, io e gli altri colleghi consulenti, conferma ulteriore: secondo le previsioni i fondi Intesa San Paolo risultano in perdita rispetto al mercato.
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Ma ci sono realmente fondi Intesa San Paolo in perdita?
Certamente, come certamente ci sono fondi di altre banche in perdita e ci sono strumenti efficienti in perdita in determinati periodi storici del mercato finanziario.
Non è una demonizzazione dello strumento fondi comuni Intesa San Paolo.
E poi, non è che tutti i fondi Banca Intesa siano in perdita.
Però valuto la perdita anche in questo modo: se il mercato americano, ad esempio, fa 240% in 10 anni… e lo strumento Intesa che investe nello stesso mercato fa un 180% nello stesso periodo (2010-2019 – caso reale): ecco, è vero che lo strumento ha fatto benissimo, ottimamente direi.
Però il confronto ci dice: fondi Intesa San Paolo in perdita rispetto al mercato reale del 60%.
Già questo fa rabbrividire.
Non tutti i fondi saranno con un divario così importante, ma quasi tutti hanno un gap da colmare.
E nei momenti di drawdown? L’andamento degli Intesa San Paolo regge il confronto?
Anche qui ci saranno strumenti che reggono e altri no.
Ma anche quelli che lo reggono portano a risultati abbastanza impietosi.
Nei casi migliori i fondi comuni Banca Intesa riescono a far meglio del mercato, perché utilizzano derivati a copertura.
Poi la ripartenza risulta spesso zavorrata e quindi nel lungo periodo non reggono il confronto.
Spesso ci si trova di fronte al fatto che durante i crolli del mercato, i fondi comuni, quindi non fatta eccezione per i fondi banca Intesa, hanno un crollo molto più pesante.
A volte la ripartenza sarà più rapida, a volte più debole, e quindi l’andamento del titolo Intesa San Paolo (inteso come fondo) mantiene il gap con il mercato o, in molti casi, questo si accentua.
E il tempo di recupero per i fondi Intesa San Paolo in perdita?
In gergo Recovery Period, è il tempo necessario allo strumento finanziario per tornare alla pari, dopo un periodo di perdita, soprattutto dovuto ad un crollo.
E come risulta questo periodo per i fondi comuni Intesa San Paolo?
Posso innanzitutto dirvi che si comportano come la maggior parte dei fondi attivi che si trovano sul mercato, quindi da questo punto di vista non sono soli.
Certo il detto “…mal comune, mezzo gaudio…” non può essere la risposta che ci fa sviare dal prendere per mano il problema!
Nella maggior parte dei fondi attivi, fondi banca Intesa compresi, si nota che questo tempo di recupero è più lungo di quello che avremo con strumenti simili, ma efficienti.
E questo perché?
Si torna alla presenza del gestore, che magari non legge la ripresa del mercato per tempo (è improbabile entrare sui minimi; è difficile uscire sui massimi).
A questo aggiungiamo i costi di questi strumenti, che fungono proprio da ancora alla barca che vuole partire: se è fissata sul fondale, possiamo aumentare i giri motore, magari si muove, ma non alla velocità che potrebbe avere con l’ancora alzata.
Fondi in perdita: aspettare la risalita prima di venderli?
La domanda che si fanno in molti è proprio questa: perché dovrei vendere uno strumento in perdita così ci perdo veramente?
Aspetto che risalga così non intasco la perdita e poi ragiono sull’opportunità di efficientare il portafoglio.
E così come chi possiede fondi comuni, lo stesso ragionamento è fatto dai detentori dei fondi banca Intesa.
Vi riporto qui degli esempi che possono aprire la mente:
- se uno strumento perde il 10%, per tornare alla pari dovrà fare poi l’11%
- se uno strumento perde il 20%, per tornare alla pari dovrà fare poi l’25%
- …e così via
- se uno strumento perde l’80%, per tornare alla pari dovrà fare poi il 400
Non vi torna? Ve lo spiego meglio con un esempio pratico partendo da 100:
uno strumento a 100
- perde il 10%
- va a 90
- quindi la base di partenza per tornare a 100 ora è 90
- Quanto deve guadagnare il mercato affinché un capitale di 90 mi dia 100?
- L’11,11%
e se perdo il 20%?
- strumento scende a 80
- stessa domanda: quando deve guadagnare il mercato per tornare a 100 partendo da quotazione 80?
- +25%
Vi è più chiaro?
Qui va vinta l’avversione alle perdite, ovvero quello status comportamentale che finché non si vende non si perde.
Ma così facendo si rischia l’aumento delle perdite e quindi allunghiamo quel tempo di recupero.
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Fondi Intesa San Paolo: opinioni finali?
Cerco di riassumere quanto visto insieme:
- l’andamento del titolo Intesa San Paolo non lo fa propendere per un titolo ottimale su un portafoglio da investimenti
- i fondi comuni Intesa San Paolo si comportano alla stregua degli altri fondi comuni attivi: costosi, inefficienti, nei momenti di trend rialzista si muovono più lentamente del mercato e nei momenti di trend ribassista si muovono molte volte più velocemente del mercato
- i fondi Intesa San Paolo in perdita non son un problema perché sono all’interno di un mercato finanziario e se non ci fosse rischio, non avremmo rendimento
- le vere perdite dei fondi Intesa San Paolo sono quei rendimenti minori che abbiamo in confronto con il mercato di riferimento.
Cosa fare con i fondi Intesa San Paolo in portafoglio?
La cosa migliore è sempre quella di farli valutare: un’analisi approfondita di tutti gli strumenti porta a capire:
- gli andamenti passati e presenti;
- i costi;
- l’andamento del fondo Intesa San Paolo;
- il comportamento dei fondi in caso di crollo del mercato.
- A quel punto si ha la consapevolezza della bontà o meno dello strumento e quindi della necessità di eliminarlo (che sia in guadagno o in perdita) o di mantenerlo.
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