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oro bene rifugio

Quali sono i beni rifugio per eccellenza in cui investire?

Quando si verifica una crisi finanziaria, gli investitori sono tentati di puntare a beni rifugio per proteggere il proprio capitale.

La tabella qui sotto mostra un confronto tra i principali beni rifugio.

Fonte: https://www.corriere.it/methode_image/2020/01/09/Economia/Foto%20Economia/tabella3.jpg?v=202001110816

Ma di cosa si tratta? E, soprattutto, conviene davvero?

Cosa sono i beni rifugio

Un bene rifugio è un investimento che ti consente di proteggere i tuoi capitali in tempi di crisi. È un bene, quindi, il cui valore rimane stabile o addirittura aumenta in tempi di crisi.

Il sistema economico, per sua stessa natura, è soggetto ad un andamento ciclico: è per questo che si verificano crisi economiche periodiche, recessioni e riprese.

Qual è, dunque, il comportamento da adottare nei momenti più difficili? Molti si affidano, appunto, ai beni rifugio.

Un bene rifugio è uno strumento finanziario che tende a conservare o addirittura ad acquistare valore in tempi di crisi economica. Quando i mercati azionari scendono, gli investitori in genere decidono di mettere i propri risparmi su altri asset, in modo da proteggere i propri capitali.

Questo tipo di attività non è correlata, o è inversamente correlata, con l’economia nel suo complesso, il che significa che di fronte a un crollo del mercato azionario, la sua performance potrebbe distinguersi.

Beni rifugio: significato

Sono essenzialmente 6 le caratteristiche di un bene rifugio:

  • Liquidità: il bene deve essere facilmente convertibile in denaro spendibile, in qualsiasi momento
  • Funzionalità: la funzione dell’asset è assicurare costantemente la domanda, a lungo termine
  • Offerta limitata: l’offerta non dovrebbe mai superare la domanda
  • Domanda costante: il bene nopn può essere sostituito e difficilmente diventa obsoleto
  • Durabilità: il bene non deve degradarsi nel tempo
  • Fiducia: se è diffusa la convinzione che un bene sia un valido rifugio sicuro, continuerà ad esserlo.

Non tutti i beni rifugio, ovviamente, hanno tutte queste caratteristiche, quindi tocca a te stabilire qual è quello più adatto al momento in questione e il tipo di crisi che più si avvicina.

Le crisi, infatti, sono diverse tra loro, perché hanno cause disparate: sono il prodotto del loro tempo e, quindi, colpiscono mercati diversi, come evidenzia l’eccezionale crisi del COVID-19. Pertanto, quello che può essere considerato un bene rifugio in caso di guerra potrebbe non esserlo più durante la successiva crisi.

Beni rifugio: perché investire

Investire in un bene rifugio è principalmente il risultato del desiderio di proteggere la propria ricchezza.

Su cosa investire in tempo di crisi? Un bene rifugio mira, infatti, a proteggere il capitale del suo detentore nei periodi in cui altri investimenti vedono diminuire il loro valore. Poiché l’asset dovrebbe preservare il potere d’acquisto del proprietario in tempi di crisi, deve essere un investimento relativamente sicuro. Tuttavia, la sua missione principale non è quella di far aumentare la ricchezza, assicurando un rendimento altissimo,ma di garantire l’assenza di perdita.

Quando investire in beni rifugio

I beni rifugio sono generalmente ricercati quando le prospettive per il futuro sono negative, durante i periodi di turbolenza economica e finanziaria. Gli investitori, quindi, puntano a questi asset prima che si verifichi il declino del mercato o quando è già iniziato, per paura che la situazione peggiori.

In ogni caso, questi beni non sono destinati a essere mantenuti al di fuori di periodi di crisi e turbolenza. A lungo termine, inoltre, questo genere di investimenti offre rendimenti medi inferiori rispetto alle azioni.

L’analisi del portafoglio è essenziale, prima di lanciarsi negli investimenti. Se non sai come fare, chiedi agli esperti di Ioinvesto.net.

Quali sono i cosiddetti beni rifugio?

In linea generale, quanto più grave è la crisi prevista (dalla semplice recessione al crollo dell’economia, passando per il fallimento del sistema finanziario), tanto più i beni rifugio dovranno essere scollegati dalla Finanza.

Se prevedi una contrazione dei mercati finanziari e una recessione economica, ma mantieni la fiducia nel sistema finanziario, ti rivolgerai a soluzioni di risparmio bancario e finanziario prive di rischio, solitamente riservate al risparmio precauzionale o progettuale: tipicamente, libretti, fondi in euro o assicurazione sulla vita.

Se le tue paure sono più estreme e dubiti della sostenibilità della tua banca o del tuo assicuratore, o temi una disgregazione della zona euro e/o un collasso dell’economia, puoi rivolgerti a beni rifugio più sicuri.

Beni rifugio e inflazione

Quando i mercati finanziari precipitano, gli investitori preferiscono abbandonare l’idea di guadagnare con le azioni e si rivolgono a beni tangibili, ovvero che hanno un valore intrinseco, come l’oro, per esempio, il bene rifugio per eccellenza.

Mentre, infatti, in teoria è probabile che il valore di una valuta o di un’azione scenda a zero in caso di inflazione o bancarotta, un asset fisico avrà sempre un valore intrinseco, indipendentemente dalle condizioni esterne.

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Beni rifugio: esempi

Nel mondo della finanza e degli investimenti, è essenziale comprendere le diverse opzioni e strategie a tua disposizione per proteggere la ricchezza.

Una di queste strategie consiste nell’investire in beni rifugio, che forniscono sicurezza in tempi di turbolenza.

Esistono diversi tipi di beni rifugio:

  • metalli: Per millenni, l’oro è stato considerato il bene rifugio per eccellenza, a causa della sua scarsità e della domanda costante. In tempi di crisi, gli investitori si rivolgono spesso all’oro, poiché tende a mantenere il suo valore meglio di altri beni. Non è, tuttavia, l’unico metallo che vanta un valore, perché è possibile investire anche in argento e in platino.
  • titoli di Stato: anche le obbligazioni emesse da governi stabili e solvibili sono considerate beni rifugio. In particolare, i buoni del Tesoro USA sono percepiti come uno degli investimenti più sicuri al mondo.
  • valute: alcune valute, come il franco svizzero e il dollaro USA, sono considerate beni rifugio, a causa della stabilità economica e politica dei rispettivi Paesi.
  • immobili: in determinate circostanze, anche le costruzioni possono essere considerate un bene rifugio, in particolare se situate in aree geografiche stabili con domanda costante.

Come integrare i beni rifugio nella tua strategia di investimento?

Per incorporare beni rifugio nel tuo portafoglio, è importante diversificare i tuoi investimenti e considerare la tua tolleranza al rischio. Ecco alcuni suggerimenti per iniziare:

  • valuta la tua tolleranza al rischio: prima di investire in beni rifugio, determinala in base alla tua situazione finanziaria e ai tuoi obiettivi
  • diversifica il tuo portafoglio: investi in una gamma di attività, inclusi beni rifugio, per ridurre al minimo il rischio complessivo.
  • cerca opportunità: i beni rifugio possono offrire buone opportunità di investimento in tempi di incertezza. Ricerca e monitora i mercati per identificare queste opportunità.

In sintesi, diversificando il tuo portafoglio e includendo asset come oro, titoli di stato, determinate valute e immobili, puoi ridurre al minimo i rischi e proteggere la tua ricchezza dalle fluttuazioni del mercato e dalle crisi economiche.

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Beni rifugio: i metalli

Investire soldi in banca, spesso non è sufficiente.

Esistono, allora, tre categorie di metalli che possono essere considerate beni rifugio: l’oro, l’argento e il platino.

Il bene rifugio oro

È il primo in assoluto. Ma perché l’oro è un bene rifugio? Per i suoi sostenitori, costituisce l’ultima riserva di valore in caso di collasso economico.

Il grafico qui sotto, per esempio, mostra la reazione del mercato dell’oro al conflitto russo-ucraino:

Fonte: https://fingfx.thomsonreuters.com/gfx/ce/gdpzybbnzvw/GoldvsETFMar2022.png

Il valore dell’oro non dipende, infatti, dai risultati di un’azienda o dalla capacità di uno stato o di un’impresa di ripagare il proprio debito e nemmeno da nessuna valuta.

L’oro, quindi, è un asset del tutto svincolato dai mercati finanziari. Non fornisce interessi, dividendi o cedole (il che non è necessariamente un default rispetto alle obbligazioni che offrono un tasso negativo).

La sua rarità, unita ad un feticismo metallico, costituiscono la base del suo valore.

La Banca d’Italia, in una delle sue pubblicazioni, ricorda che per centinaia di anni, l’oro è stato usato come mezzo di scambio nel commercio nazionale e internazionale, a causa di diverse proprietà desiderabili: è durevole, trasportabile, raro e difficile da falsificare: le sue caratteristiche fisiche, dunque, sono ben note e facilmente verificabili.

Sebbene costituisca davvero un bene rifugio, non vi è alcuna garanzia che adempia sicuramente al suo ruolo. Il suo prezzo, a volte, infatti, è volatile e scende anche in tempi di crisi.

Se dovessi, quindi, essere tentato da un investimento in oro, privilegia quello fisico e non un prodotto finanziario che replichi il prezzo dell’oro o le azioni di una società mineraria come investimento passivo.

Il bene rifugio argento

Come l’oro, l’argento fisico è, in quanto metallo prezioso, riconosciuto a livello mondiale, dunque un bene sicuro storico.

Con il numero di miniere che estraggono argento sempre più in diminuzione nel corso degli anni, il metallo grigio beneficia di un livello di rarità che rafforza il suo valore sul mercato.

L’argento e i prodotti in argento hanno anche il vantaggio di essere più accessibili a budget ridotti, soprattutto rispetto all’oro.

Il bene rifugio platino

Il platino, un metallo prezioso bianco-argento, è apprezzato per le sue proprietà industriali, in quanto è uno dei metalli meno reattivi.

È anche utilizzato come riserva di valore dagli investitori a causa della sua scarsità ed è considerato un bene rifugio. Sebbene non utilizzato così spesso come l’oro, è considerato un simbolo di prestigio, rarità e ricchezza.

La prospettiva di una recessione, tuttavia, costituisce un rischio per il platino, che in genere viene svenduto pesantemente durante le gravi crisi economiche.

Conclusione: qual è il miglior bene rifugio?

Fatte le dovute differenze, l’oro e l’argento restano i migliori beni rifugio tra i metalli, a condizione che siano fisici e non intesi come investimenti sul mercato azionario.

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Beni rifugio: i diamanti

Uscendo dalla crisi sanitaria legata al Covid-19, molti settori ne hanno risentito.

Ma non è andata così per i diamanti, che, al contrariom hanno aumentato il loro valore: il mercato è cresciuto di ben il 26% nel 2021.

Questo rimbalzo spettacolare può essere spiegato da diversi ordini di ragioni: in primis, la sua rarità. Solo una minima parte del minerale estratto, infatti, è utilizzabile e sfruttabile in gioielleria. Inoltre, si tratta di pietre che hanno impiegato miliardi di anni per formarsi.

Il diamante colorato è ancora più raro: rappresenta circa 1 pietra su 10.000.

Beni rifugio: il mattone

Gli immobili sono anch’essu un bene rifugio perché è beni tangibile e perché, di fondo, tutti hanno bisogno di un tetto.

Tuttavia, se effettivamente non sia direttamente correlato ai cicli finanziari, il settore immobiliare conosce comunque i propri cicli e le proprie crisi.

Tutti possono aver bisogno di un tetto ma a volte questi tetti sono troppi e troppo costosi, quando non sono mal posizionati. Il valore di un immobile non scenderà mai a zero, ma ciò non impedisce che diminuisca sensibilmente.

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Beni rifugio: le valute

Alcune valute possono essere considerate beni rifugio in tempi di crisi, anche se rimangono prigioniere del sistema monetario internazionale, e consentono di vivere di rendita.

Le valute più spesso considerate beni rifugio sono il dollaro USA, il franco svizzero e lo yen giapponese.

Per svolgere il ruolo, una valuta deve avere diverse qualità: richiede un’economia robusta, una politica monetaria relativamente conservativa e una base monetaria sufficientemente liquida (più un mercato finanziario è liquido, più facile, rapido ed economico sarà effettuare transazioni).

Il franco svizzero ha goduto per anni dello status di porto sicuro.

La banca centrale ha una grande riserva aurea, il Paese è stabile e ben gestito. La Svizzera è anche molto innovativa dal punto di vista tecnologico.

Inoltre, nonostante le sue dimensioni relativamente ridotte, è una delle nazioni esportatrici più importanti al mondo.

Valuta standard, il dollaro USA gode di una popolarità significativa in tempi di crisi.

Lo yen, infine, è un rifugio sicuro perché l’economia è in gran parte finanziata dagli stessi giapponesi che detengono oltre il 90% del debito dello Stato. Di conseguenza, il Giappone gode di una stabilità finanziaria che contribuisce a garantire la forza della sua valuta.

Per investire in una valuta forte, puoi aprire un conto nel Paese interessato, acquistare obbligazioni denominate in questa valuta o persino recarti presso un ufficio di cambio.

Beni rifugio: le criptovalute

In questa categoria, primeggia soprattutto il Bitcoin, apparso all’indomani della crisi del 2008 e progettato per liberarsi di banche centrali, stati e potere politico in generale.

Bitcoin è una valuta virtuale che consente di effettuare transazioni in tutto il mondo senza alcun intermediario. È stato creato secondo un complesso algoritmo che garantisce la sicurezza e l’autenticità di queste transazioni.

La quantità di denaro creata dal sistema è limitata dal programma a 21 milioni di Bitcoin e secondo un ritmo definito in anticipo. Come l’oro, il Bitcoin esiste solo in quantità limitate.

A causa della sua scarsità e indipendenza dai mercati finanziari, il bitcoin è talvolta visto come oro digitale e un potenziale bene rifugio sicuro. Tuttavia, diversi elementi gli impediscono di rivendicare questo status.

Innanzitutto, il prezzo del Bitcoin è molto volatile e subisce variazioni molto forti. In secondo luogo, il Bitcoin non beneficia di alcun quadro giuridico protettivo in caso di smarrimento o furto.

Perciò, questa criptovaluta non ha altra funzione se non quella di essere un asset finanziario.

Per comprendere l’andamento del mercato delle criptovalute, fai riferimento agli aggiornamenti di Ioinvesto.net.

Beni rifugio: gli ETF

Gli ETF, in Borsa, sono considerati beni rifugio contro l’inflazione, perché riducono il rischio.

È possibile, inoltre, investire in beni rifugio come l’oro, attraverso gli ETF, il che li rende particolarmente allettanti come investimento. Si tratta di un paniere di obbligazioni quotate in borsa che replica un indice del mercato azionario.

Beni rifugio: gli orologi

Quando si parla di orologi di lusso, i Rolex sicuramente si piazzano primi in classifica come beni rifugio.

Secondo gli ultimi dati della banca d’affari americana Morgan Stanley, Rolex resta anche quest’anno, con quasi un milione di orologi, in cima al podio dei produttori di orologi di lusso più apprezzati del pianeta, con il 29% di quota di mercato.

Ciò rappresenta un volume d’affari, nel 2022, vicino ai 7,8 miliardi di euro. Gli orologi Rolex, dunque, non conoscono crisi. A titolo di confronto, Cartier sale al secondo posto della classifica nel 2022 con un fatturato (+40% in un anno) di 2,3 miliardi di euro contro solo 2,1 miliardi di Omega che è quindi rimasto indietro per piazzarsi il terzo posto.

L’orologio Rolex rimane, quindi, un bene rifugio sia per gli appassionati di orologeria sia anche (e talvolta soprattutto) per gli investitori.

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Beni rifugio: i francobolli

L’investimento di denaro è oggi in piena mutazione. Perciò, stanno emergendo nuove nicchie che possono rappresentare beni rifugio. È il caso dei francobolli, che costituiscono un investimento a lungo termine e sostenibile.

Se è di ottima qualità e raro, il franconbollo può, infatti, mantenere un valore minimo nel tempo.

Come primo passo, è consigliabile cercare vecchi francobolli in edizioni limitate: la loro scarsità è dovuta ad una perdita naturale avvenuta nel tempo. Di conseguenza, le riserve dei rivenditori sono insufficienti a fronte dell’elevata domanda da parte dei collezionisti.

Nel campo della filatelia si accetta che un buon francobollo sia un pezzo il cui prezzo aumenta e non il contrario. Di conseguenza, è preferibile, persino imperativo, fare scorta di francobolli rari e di alto valore piuttosto che acquistare diverse monete di basso valore.

Investire in vino: il nuovo bene rifugio

Dopo l’oro e gli immobili, il vino sembra essere promosso a bene rifugio. A partire da 10.000 euro, alcune aziende propongono di investire in cantine.

Non solo: oltre ad essere un prodotto di consumo e un valore di investimento, il vino può essere un bene rifugio in tempi di crisi.

La tabella qui sotto riporta la situazione di mercato aggiornata a maggio 2023:

Fonte: https://www.wineinvestment.com/assets/Monthly-Flash Reports/CWI_APRIL2023_Blog_CWGI_IndexReturnFigures__ResizedImageWzkwMCw0Mjdd.png

Negli ultimi 25 anni, infatti, vari studi hanno consentito agli analisti di avere una prospettiva sulla resilienza degli investimenti nel vino di fronte alle crisi.

Gli indici mostrano sia una non correlazione con i mercati finanziari sia una bassa volatilità. Le crisi hanno quindi un effetto molto attenuato sul mercato dei vini pregiati.

Beni rifugio: investire conviene davvero?

Nei maggiori paesi industrializzati, l’investimento in beni rifugio come l’oro o le valute risponde più a timori irrazionali che a realtà economiche.

C’è un’altissima probabilità che i cicli che conosciamo continuino, anche se la loro frequenza può cambiare.

Se le economie dei maggiori paesi industrializzati dovessero crollare, il caos sarebbe tale che nessun bene rifugio fornirebbe sufficiente protezione.

Il problema è, ovviamente, diverso nei paesi con economie più fragili, dove il rischio di un collasso può essere reale.

Sarebbe, tuttavia, ardito paragonare a questi paesi la zona euro o gli Stati Uniti. Queste economie, infatti, è vero possono subire un duro colpo, ma sono abbastanza solide da sopravvivere.

Investire nei beni rifugio è in definitiva un’ottica di diversificazione piuttosto che un tentativo di protezione da un collasso generalizzato del sistema.

Un’altra soluzione è adattare i tuoi investimenti finanziari alla tua tolleranza al rischio.

I consulenti di Ioinvesto sono a tua disposizione. Altrimenti segui un webinar gratuito: con uno specialista che monitora i tuoi investimenti finanziari, potresti anticipare la crisi e mettere in atto una strategia adeguata.

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