Quali sono i migliori buoni fruttiferi postali?
I BFP, sono strumenti finanziari offerti al pubblico da poste italiane e garantiti dalla cassa depositi e prestiti, ovvero dallo stato italiano.
Il funzionamento è semplice, i buoni sono acquistabili da un taglio minimo di 50 euro ed a seconda delle condizioni, che variano in rapporto alla tipologia del buono, produrranno degli interessi nel tempo.
I vantaggi dei buoni fruttiferi sono:
- L’assenza di costi di sottoscrizione
- Sono garantiti dallo stato italiano
- La possibilità di chiedere il capitale investito in qualsiasi momento. Da precisare che se ritiriamo i buoni prima dei tempi concordati potremmo perdere in tutto o in parte gli interessi maturati.
- Non sono soggetti alle imposte di natura successoria
- Facilità di calcolo buoni fruttiferi postali
Gli svantaggi sono:
- La stessa garanzia posta dallo stato italiano, potrebbe rivelarsi un grosso rischio nel momento in cui l’Italia dovesse andare (si spera mai) in default.
- Il livello di rating attuale dell’Italia è tripla B (BBB).
- Un ulteriore declassamento da parte delle agenzie di rating, potrebbe essere davvero pericoloso per i detentori di buoni fruttiferi.
- I bassi rendimenti dei buoni fruttiferi. I BFP infatti sono strumenti d’investimento molto basici, che quindi non offrono un grosso rendimento a lungo termine ed in molti casi non permettono neppure di stare al passo con l’inflazione.
Se non si conosce il modo per ottimizzare i propri investimenti, adoperando altri strumenti finanziari più efficienti, sarà auspicabile affidarsi ad un servizio di consulenza finanziaria online.
Calcolo buoni fruttiferi postali
Adesso che conosciamo un po’ meglio le caratteristiche di questi prodotti, passiamo ad analizzare il processo di calcolo buoni fruttiferi postali.
Per calcolare il rendimento dei nostri buoni fruttiferi, ci basterà accedere al sito dedicato della Cassa depositi e prestiti e selezionare il tipo di buono fruttifero in nostro possesso.
Poi selezionare la data di sottoscrizione e l’importo sottoscritto, la data di liquidazione/scadenza ed il sistema ci fornirà il prospetto completo della vita del buono e del rendimento a scadenza.
Qui di sotto un esempio pratico.
La stessa procedura è valida anche nel caso in cui non fossimo possessori di BFP e volessimo valutare la convenienza dell’investimento.
Il sistema di calcolo ci permette infatti di verificare gli interessi anche su buoni ancora non sottoscritti.
Ti aspettavi fosse così facile fare il calcolo buoni fruttiferi postali?
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Quanto vale un buono fruttifero postale del 1996
Nel corso degli ultimi anni, una maggiore cultura finanziaria ed una diversa consapevolezza degli investitori in merito al panorama degli strumenti finanziari, ha cominciato a diffondersi anche in Italia.
Questo fattore, complice una lenta e continua diminuzione dei rendimenti offerti dai buoni fruttiferi, ha ridotto l’appeal su questo genere di prodotti.
I nostri nonni al contrario, ricorderanno i buoni fruttiferi come una buona opportunità di risparmio.
Spesso ci capita di scoprire di possedere dei buoni fruttiferi che magari ci sono stati regalati in giovane età.
Potrebbe essere interessante sapere quanto ci hanno reso e magari decidere di ritirare l’investimento per poi sfruttare un diverso accesso al mercato, più diversificato e funzionale per le nostre esigenze.
Andando così a collocare i risparmi in modo intelligente e senza rischio specifico.
Bene scopriamo ad esempio quanto vale un buono fruttifero postale del 1996
Un BFP ordinario emesso nel 1996, del valore di 1 milione di lire, varrebbe oggi, al netto delle tasse, 3959,00 euro.
Una crescita davvero esponenziale vero!?
Dato che adesso sai quanto vale un buono fruttifero postale del 1996, il mio consiglio è quello di scoprire se ne sei possessore, magari senza nemmeno saperlo!
Fai attenzione però, i Buoni Fruttiferi Postali cartacei, si prescrivono trascorsi dieci anni dalla relativa data di scadenza.
La prescrizione dei Buoni Fruttiferi Postali cartacei determina la decadenza dal diritto al rimborso sia del capitale investito che degli interessi maturati (art.8, comma 1, D.M. 19 dicembre2000).
Se hai voglia di approfondire l’argomento in formato video, ti consigliamo questo interessante contenuto:
Quando scadono i buoni fruttiferi postali
I BFP hanno diverse scadenze e condizioni, che variano a seconda della tipologia del buono che sottoscriviamo.
Ai fini dell’investimento è fondamentale sapere la scadenza dei buoni fruttiferi postali, proprio per non incorrere nella prescrizione, così come spiegato nel paragrafo precedente.
Come si calcola la scadenza di un Buono Fruttifero Postale?
Per scoprire la scadenza e le condizioni dei BFP ci basterà visitare la pagina web di Poste Italiane, scegliere la sezione “risparmio e investimenti”. Successivamente cliccare su “buoni fruttiferi postali” e cercare tra la lista dei buoni promossi, quello che ci interessa. All’interno del profilo del buono specifico, in fondo alla pagina, troverai la sezione “foglio informativo e tassi”.
Consultando il foglio informativo, troverai tutte le informazioni concernenti il BFP, tra cui anche la scadenza.
Ma facciamo degli esempi pratici, analizziamo ad esempio i buoni 4×4:
I buoni 4×4 offrono degli interessi che vengono maturati al termine di ogni quadriennio.
Ogni quattro anni, potremmo quindi decidere di riscuotere o meno la quota d’interesse guadagnata.
Se volessimo liquidare i buoni prima del termine del quadriennio potremmo farlo, ma perderemo la quota interessi in maturazione.
Al termine dei 4 quadrienni, dopo quindi 16 anni, i buoni diventano infruttiferi, cioè scadono.
Per i BFP cartacei, dieci anni dopo la scadenza, è prevista la prescrizione, mentre i buoni dematerializzati non si prescrivono in quanto vengono rimborsati alla scadenza sul conto dell’intestatario.
Spero che con queste semplici indicazioni, sia più facile adesso sapere quando scadono i buoni fruttiferi postali
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Come riscuotere un buono fruttifero postale
Bene, dopo aver descritto praticamente quasi tutte le caratteristiche dei BFP, sorge spontanea una domanda:
Come riscuotere un buono fruttifero postale?
I buoni in formato cartaceo sono rimborsabili in qualunque ufficio postale, presentandoli direttamente allo sportello. Se ci rivolgiamo ad un ufficio diverso da quello di emissione del buono, allora potrebbero volerci fino ad un massimo di quattro giorni lavorativi per elaborare la richiesta. Il rimborso può avvenire in contanti, entro certi limiti, o direttamente con accredito sul libretto postale o sul conto corrente bancoposta.
Per quanto riguarda invece i buoni dematerializzati, ovvero quelli non cartacei, possono essere rimborsati in filiale.
Oppure per i possessori di Libretto smart e conto Bancoposta abilitato ai servizi online, anche dalla propria area operativa.
Ed ecco risposto alla domanda su come riscuotere un buono fruttifero postale.
Buoni fruttiferi postali 30 anni calcolo
Come accennato in precedenza, potrebbe capitare di venire a conoscenza di essere possessori di buoni fruttiferi, lasciati da genitori o nonni.
In quel caso la prima cosa da fare è accertarsi della data di scadenza del buono fruttifero e dell’eventuale prescrizione prevista.
I Buoni ordinari emessi entro la data del 27/12/2000 (denominati serie “Z”) hanno una durata di 30 anni e maturano interessi in regime di capitalizzazione composta nei primi venti anni e in regime di capitalizzazione semplice dal ventunesimo al trentesimo anno.
I BFP emessi prima degli anni 2000, appartengono a diverse serie (es. Q,R,S) e sono soggetti a diversi termini di scadenza, oltre che a diversi regimi di tassazione fiscale.
Lo schema sottostante, ci aiuta a capire in base alla data di emissione del nostro buono, la scadenza e la tassazione applicata. Infatti alcuni BFP emessi prima del 1986 sono esenti da ritenuta fiscale!
Per i BFP di così vecchia emissione, potrebbe in alcuni casi risultare ostico calcolare il rendimento.
Se troviamo difficoltà, la soluzione migliore rimane quella di rivolgersi al proprio ufficio postale o usare il calcolatore online della cassa depositi e prestiti.
Dal contenuto dei BFP dovessero emergere informazioni contrastanti o peggio Poste Italiane ti contesta una prescrizione sulla quale hai dei dubbi?
Allora in questi casi potrebbe essere necessaria una revisione da parte di uno studio legale specializzato.
Conclusioni
Siamo giunti alla conclusione di quest’articolo, con qualche informazione in più su come riscuotere un buono fruttifero postale.
Come eseguire il calcolo buoni fruttiferi postali, quando scadono i buoni fruttiferi postali e quanto vale un buono fruttifero postale del 1996.
Possiamo strizzare l’occhio ai cari vecchi BFP, i quali fino a qualche decennio fa ci hanno dato non poche soddisfazioni.
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Conviene investire oggi in Buoni Fruttiferi Postali?
Considerando la panoramica attuale, complici i rendimenti davvero bassi proposti ed un ventaglio molto più ampio di strumenti finanziari ai quali gli investitori possono accedere, risultano ormai strumenti finanziari “sorpassati”. Non esistono dunque BFP migliori di altri, o meglio, sicuramente possiamo affermare che i buoni promossi nei decenni passati avevano certamente una performance migliore in termini di rendimento rispetto a quelli odierni.
Ad oggi purtroppo risulta difficile preferire questi prodotti alla vasta gamma di strumenti finanziari proposti dal mercato.
Inoltre il rating “BBB” dell’Italia, comincia ad intimorire, gli investitori con un po’ di esperienza in più, i quali sono a conoscenza del danno che subirebbero, nel caso lo stato italiano dovesse ahinoi, andare in default.
Il rischio specifico che grava sui nostri investimenti, quando sono concentrati su una specifica area geografica o peggio singolo stato, viene eliminato solo grazie ad una corretta pianificazione d’investimento, che mirerà ad un’ampia diversificazione.
A livello pratico, concetti come diversificazione e corretta pianificazione degli investimenti, potrebbero risultare nozioni difficili da mettere in pratica per chi, ad esempio, investe solo ed esclusivamente in buoni fruttiferi postali.
Alternative ai buoni fruttiferi postali
La soluzione migliore, in questi casi, è affidarsi ad un consulente indipendente, il quale grazie ad una scelta professionale, potrà offrirti una consulenza senza conflitto d’interessi.
Si immedesimerà nella tua situazione, per pianificare la strategia d’investimento più adatta per le tue esigenze specifiche.
Ricorda che ci si può rivolgere al servizio di consulenza finanziaria online, anche semplicemente per ricevere un’analisi gratuita del portafoglio.
Migliora i tuoi investimenti, migliora le tue finanze, migliora te stesso.
Glossario:
- Libretto smart: Il Libretto smart è un tipo di Libretto Postale che è nato come alternativa ai conti deposito1. Sul Libretto postale smart è possibile trasferirvi i propri soldi sul conto corrente tramite bonifico.
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