Successione: come funziona? Leggi la guida completa!
Ad un certo punto della vita potremmo ritrovarci a voler capire di più la successione come funziona.
In Italia, la successione dell’eredità si riferisce alla procedura legale per la trasmissione del patrimonio di una persona deceduta ai suoi eredi. La successione è disciplinata dal Codice Civile italiano e prevede che, in assenza di un testamento valido, il patrimonio dell’individuo deceduto venga diviso tra i suoi eredi in base alle disposizioni di legge.
Successione come funziona: il caso dell’eredità
La procedura di eredità inizia con l’apertura della successione, che avviene alla morte dell’individuo. In questo momento, il patrimonio dell’individuo viene diviso in due parti: la parte disponibile e la parte indisponibile. La parte disponibile rappresenta la porzione del patrimonio che l’individuo può disporre con un testamento, mentre la parte indisponibile rappresenta la porzione del patrimonio che è riservata per legge agli eredi legittimari.
Nel caso in cui l’individuo non abbia lasciato un testamento valido, la legge italiana prevede che il patrimonio venga diviso tra gli eredi legittimi in base a una serie di regole. In linea di massima, la successione si divide in tre fasi: l’accettazione dell’eredità, la determinazione degli eredi e la ripartizione dei beni.
Per quanto riguarda l’accettazione dell’eredità, gli eredi hanno la facoltà di accettare o rifiutare l’eredità. Nel caso in cui l’eredità venga accettata, gli eredi diventano proprietari dei beni e dei debiti del defunto. Nel caso in cui l’eredità venga rifiutata, i beni tornano allo Stato.
La determinazione degli eredi avviene in base alle disposizioni di legge, che prevedono una serie di regole per stabilire chi ha diritto all’eredità. In linea di massima, gli eredi legittimari sono i figli del defunto, il coniuge e i genitori.
Infine, la ripartizione dei beni avviene in base alle quote di eredità stabilite dalla legge italiana. In linea di massima, la quota spettante a ciascun erede dipende dal grado di parentela con il defunto. In caso di conflitto tra gli eredi, la legge prevede una serie di regole per la risoluzione delle controversie.
Le fasi della successione
Qui sotto si riporta in breve le fasi principali che si susseguono in caso di successione:
- Morte
- Apertura della successione
- Chiamata all’eredità
- Accettazione o rinuncia dell’eredità
E’ importante notare che il diritto ad accettare o rinunciare all’eredità si prescrive in 10 anni dal momento dell’apertura della successione.
Entro il termine di prescrizione il chiamato all’eredità può rinunciarvi con dichiarazione davanti al Notaio di fiducia o del Cancelliere del Tribunale.
Attenzione però che i creditori del rinunziante che subiscono un pregiudizio dalla rinuncia stessa la possono impugnare entro 5 anni, con l’effetto che essa è come se non fosse mai avvenuta.
Nella fase di apertura si possono distinguere due tipologie di successione:
- Successione legittima
- Successione testamentaria
Successione Legittima
La successione legittima (detta anche ab intestato) è una forma di successione residuale e standardizzata, che si verifica quando il de-cuius non lascia in tutto o in parte un testamento, oppure quando il testamento è invalido.
La successione legittima ha luogo in relazione al grado di parentela. Ogni erede subentra in una percentuale di tutto l’asse ereditario.
Successione Testamentaria
La successione è testamentaria quando il de cuius, in vita, ha disposto con testamento del proprio patrimonio per il momento successivo alla propria morte.
In ogni caso, anche in presenza di testamento, rimangono fermi i diritti che la legge riconosce ai legittimari.
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Successione non fatta dopo 20 anni, cosa succede?
Se una successione in Italia non viene fatta dopo 20 anni, ci possono essere diverse conseguenze a seconda della situazione specifica. Di seguito sono elencate alcune possibili conseguenze:
- Tassazione: se i beni dell’eredità non sono stati divisi tra gli eredi, l’eventuale reddito o plusvalenza derivante dalla loro vendita o utilizzo può essere tassato come reddito ordinario.
- Impedimento all’utilizzo dei beni: se gli eredi non hanno ancora effettuato la divisione dei beni, potrebbero esserci difficoltà nell’utilizzarli. Ad esempio, se un immobile ereditato non è stato ancora suddiviso tra gli eredi, nessuno dei coeredi potrebbe avere il diritto di utilizzarlo o di venderlo.
- Problemi legali: se gli eredi non hanno ancora effettuato la successione, potrebbero esserci problemi legali, ad esempio nel caso in cui uno o più creditori dell’eredità abbiano intentato una causa legale per ottenere il pagamento dei loro crediti. In questo caso, i creditori potrebbero ottenere l’esecuzione forzata dei beni ereditari per soddisfare i loro crediti.
- Altri eredi: se la successione non è stata ancora fatta, potrebbero esserci altri eredi che non sono stati ancora identificati o che non sono stati ancora contattati. In questo caso, gli eredi che hanno già effettuato la divisione dei beni potrebbero essere costretti a restituire parte dei beni ereditari a questi nuovi eredi.
Successione non fatta dopo 15 anni, cosa succede?
In Italia, la successione legittima deve essere aperta entro 10 anni dalla morte del defunto, come previsto dall’articolo 491 del Codice Civile. Se la successione legittima non viene aperta entro questo termine, la situazione può diventare complicata.
Innanzitutto, è importante notare che la successione legittima non prescrive, il che significa che i diritti dei legittimi eredi non vengono persi. Tuttavia, la situazione diventa più difficile da gestire in quanto potrebbero esserci problemi di prova dei diritti ereditari. Inoltre, la gestione del patrimonio del defunto potrebbe essere diventata molto complicata e richiedere un lavoro di ricostruzione approfondito.
Se la successione non viene aperta entro il termine di 10 anni, possono esserci diverse conseguenze legali, tra cui la decadenza dei diritti di amministrazione della successione, ovvero il diritto di gestire i beni del defunto, e il rischio di incorrere in sanzioni fiscali in caso di omessa dichiarazione dei redditi o di evasione fiscale. Inoltre, potrebbe essere necessario rivolgersi a un avvocato specializzato in diritto successorio per gestire la situazione e risolvere eventuali controversie tra i potenziali eredi.
In sintesi, se la successione legittima non viene aperta entro 10 anni dalla morte del defunto, è necessario agire con prontezza per gestire la situazione e tutelare i diritti degli eredi.
Successione dopo 40 anni dalla morte
Come spiegato nel paragrafo precedente, se la successione legittima non viene aperta entro il termine di 10 anni dalla morte del defunto la situazione diventa molto complessa e potrebbe richiedere una gestione particolarmente delicata.
In particolare, se sono trascorsi 40 anni dalla morte del defunto, potrebbe essere difficile determinare chi siano gli eredi legittimi e quali beni facciano parte del patrimonio del defunto. Potrebbe essere necessario un lavoro di ricostruzione approfondito e la collaborazione di esperti come avvocati, commercialisti e notai.
Inoltre, potrebbero esserci problemi di natura giuridica, fiscale e patrimoniale, compresi eventuali crediti e debiti del defunto, che devono essere valutati e gestiti in modo appropriato.
È importante notare che, nonostante il tempo trascorso, i diritti degli eredi legittimi non prescrivono e possono essere fatti valere anche dopo 40 anni. Tuttavia, la gestione della successione diventa più difficile e potrebbe essere necessario adottare un approccio diverso rispetto a una successione legittima aperta nei tempi previsti dalla legge.
In sintesi, se sono trascorsi 40 anni dalla morte del defunto, è necessario rivolgersi a un avvocato specializzato in diritto successorio per valutare la situazione e definire la migliore strategia per gestire la successione legittima in modo da tutelare i diritti degli eredi legittimi.
Successione legittima
La successione legittima in Italia si riferisce all’ordinamento di eredità che si applica quando una persona muore senza aver lasciato un testamento valido. In questo caso, è la legge che determina chi erediterà i beni e le proprietà del defunto.
In Italia, la successione legittima prevede che i beni della persona deceduta vengano suddivisi tra i suoi parenti più stretti in base a una gerarchia precisa. La gerarchia è sintetizzata qui sotto:
Se non ci sono parenti entro il sesto grado, i beni vengono trasferiti allo Stato italiano.
In generale, la successione legittima è un processo complesso ed è spesso necessario rivolgersi a uno specialista per capire come funziona nel dettaglio e come procedere nel migliore dei modi.
Adesso è possibile richiedere una consulenza finanziaria online per gestire al meglio tutti i risvolti patrimoniali legati all’eredità.
Successione legittima: la tabella
Qui sotto vengono riportati tutte le possibili casistiche di eredità legittima nel caso di decesso in presenza di coniuge.
- SOLO IL CONIUGE: tutta
- CONIUGE + 1 FIGLIO: 1⁄2 al coniuge (più il dir. Di abitazione), 1⁄2 al figlio
- CONIUGE + 2 O PIU’ FIGLI: 1/3 al coniuge (più il diritto di abitazione) 2/3 ai figli da dividersi in parti uguali
- CONIUGE + ASCENDENTE/I DEL DEFUNTO (IN ASSENZA DI FIGLI E FRATELLI DEL DEFUNTO): 2/3 al coniuge (più il dir. di abitazione) 1/3 agli ascendenti
- CONIUGE + 1 O PIU’ FRATELLI DEL DEFUNTO (IN ASSENZA DI FIGLI E ASCENDENTI DEL DEFUNTO): 2/3 al coniuge (più il dir. Di abitazione) 1/3 ai fratelli
- CONIUGE + ASCENDENTE/I + 1 O PIU’ FRATELLI DEL DEFUNTO (in assenza di figli): 2/3 al coniuge (più il dir. di abitazione) 1/3 agli ascendenti ed ai fratelli
Mentre qui sotto si riportano le quote nella successione legittima quando non c’è un testamento in assenza di coniuge
- 1 O PIU’ FIGLI (anche se viventi fratelli e ascendenti del de cuius): intera eredità da dividersi in parti uguali
- ASCENDENTI DEL DEFUNTO (in assenza di figli e fratelli): intera eredità
- FRATELLI E SORELLE DEL DEFUNTO (in assenza di figli ed ascendenti): intera eredità in parti uguali ASCENDENTE/I + FRATELLO/I (in assenza di figli): 1⁄2 agli ascendenti e 1⁄2 ai fratelli
- PARENTI SINO AL 6° GRADO (in mancanza di figli, ascendenti e fratelli): intera eredità ai parenti di grado più prossimo
- LO STATO: se non vi sono parenti entro il 6° grado
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Successione in caso di morte di un genitore
Vediamo come primo esempio il caso di successione morte di un genitore.
In base a quello che è stato detto sopra, la successione si divide tra i figli e il coniuge del defunto.
Se il genitore defunto non era sposato, i figli erediteranno tutto il patrimonio. Se era sposato, il coniuge sopravvissuto avrà diritto ad una quota di eredità insieme ai figli.
La suddivisione dell’eredità tra i figli avviene in parti uguali, salvo che uno o più figli siano stati esclusi dalla successione dal defunto oppure che vi siano figli naturali non riconosciuti, che hanno diritto a una quota pari a quella spettante a un figlio legittimo.
È importante sottolineare che, in presenza di un testamento valido, le disposizioni testamentarie prevalgono sulla successione legittima.
Successione in caso di morte di entrambi i genitori
In caso di morte di entrambi i genitori, come visto nei paragrafi precedenti, l’eredità sarà divisa tra i figli del defunto in parti uguali.
Se uno o più figli sono deceduti prima dei genitori, la quota spettante a ciascun figlio sarà devoluta ai rispettivi discendenti, in parti uguali.
Nel caso in cui i genitori siano morti contestualmente o nel corso della stessa vicenda, la loro eredità si considera divisa in parti uguali tra i figli sopravvissuti.
Successione senza immobili: solo conto corrente bancario
Vediamo adesso l’esempio della successione denaro conto corrente.
In assenza di un testamento valido, la successione legittima si apre automaticamente al momento della morte del titolare del conto corrente.
In tal caso, gli eredi legali del defunto saranno i suoi parenti più prossimi secondo la gerarchia precedentemente illustrata. Quindi, la successione legittima prevede che, in assenza di un testamento valido, il coniuge superstite e i figli del defunto abbiano diritto ad una quota di eredità del conto corrente del defunto.
Successione casa dopo morte di un genitore
Se il defunto non ha lasciato un testamento valido, gli eredi legali della casa saranno i suoi parenti più prossimi, a meno che il defunto non abbia nominato specifici beneficiari della casa attraverso la stipulazione di un testamento.
La successione legittima prevede che, in assenza di un testamento valido, il coniuge superstite e i figli del defunto abbiano diritto ad una quota di eredità dell’immobile.
In particolare, se il defunto lascia solo un figlio, questi avrà diritto alla proprietà esclusiva della casa. Se invece il defunto lascia più figli, la casa sarà divisa tra di essi in parti uguali.
Nel caso in cui il defunto abbia lasciato anche il coniuge superstite, questi avrà diritto a una quota dell’eredità che dipenderà dalla presenza o meno dei figli del defunto.
Se il defunto non ha lasciato né figli né coniuge superstite, l’eredità della casa sarà divisa tra i parenti più prossimi del defunto seguendo la scala di parentela illustrata nei paragrafi precedenti.
In questo caso specifico, è importante fare particolare attenzione in caso di rapporti non ottimali tra eredi in quanto il bene posto in eredità non è divisibile come un conto corrente.
E’ di vitale importanza procedere con la stesura di un testamento in modo da assicurarsi che non ci siano dispute a seguito della morte del titolare della casa.
La successione come funziona: quella necessaria!
La legittima rappresenta un limite alla libera disponibilità del proprio patrimonio da parte del de cuius, sia per atti tra vivi (donazioni dirette ed indirette), sia per atto mortis causa (testamento).
I LEGITTIMARI sono una speciale categoria di soggetti ai quali, in relazione al legame col de cuius, il Legislatore gli ha riconosciuto un diritto particolare sull’asse ereditario.
A questi soggetti spetta necessariamente una quota del patrimonio ereditario, anche contro la volontà del proprietario di quel patrimonio, il de cuius: si tratta della QUOTA DI LEGITTIMA o DI RISERVA; mentre la quota di cui può liberamente disporre il de cuius è la QUOTA DI DISPONIBILE.
I legittimari sono i seguenti:
- Coniuge
- Figli
- Genitori (in mancanza dei figli)
Quindi a questo punto vediamo le quote spettanti ai legittimari:
Le quote dei legittimari (con coniuge vivente)
- Solo coniuge: 1⁄2 eredità più il diritto di abitazione (1/2 disponibile)
- Coniuge + 1 figlio: 1/3 al coniuge più il diritto di abitazione e 1/3 al figlio (1/3 disponibile)
- Coniuge + 2 o più figli: 1⁄4 al coniuge più il diritto di abitazione e 1⁄2 ai figli in parti uguali (1/4 disponibile)
- Coniuge + ascendente/i (senza figli): 1⁄2 al coniuge più il diritto di abitazione e 1⁄4 ascendente/i (1⁄4 disponibile)
Le quote dei legittimari (senza coniuge)
- Solo 1 figlio (anche se ci sono ascendenti): 1⁄2 eredità (1/2 disponibile)
- 2 o più figli (anche se ci sono ascendenti): 2/3 eredità (1/3 disp)
- Ascendenti (senza figli): 1/3 eredità (2/3 disponibile)
La lesione della legittima
Se il LEGITTIMARIO ha ricevuto meno di quanto gli spetta per legge può agire in giudizio con l’AZIONE DI RIDUZIONE, attraverso la quale può ottenere una pronuncia giudiziale che dichiari inefficaci nei suoi confronti le disposizioni testamentarie e le donazioni nella misura necessaria a ripristinare la quota di legittima
L’azione si prescrive in dieci anni dall’apertura della successione
Ottenuta la pronuncia di inefficacia occorrerà agire per la restituzione
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Successione: cosa fare?
In caso di successione, ci sono alcune azioni che bisogna compiere:
- Accertarsi della presenza o meno di un testamento valido: se il defunto ha redatto un testamento valido, il notaio incaricato della successione provvederà a verificarne la validità.
- Ottenere il certificato di morte del defunto: il certificato di morte è necessario per dimostrare la morte del defunto e per avviare la pratica di successione.
- Individuare gli eredi legittimi: se il defunto non ha lasciato un testamento valido, è necessario individuare gli eredi legittimi secondo le regole previste dal codice civile italiano.
- Stabilire la quota di eredità di ciascun erede: la quota di eredità spetta ai vari eredi legittimi in base alla loro situazione familiare e alla presenza o meno di altri eredi.
- Stipulare un atto di notorietà successorio: l’atto di notorietà successorio è un documento notarile che attesta la morte del defunto, l’identità degli eredi e la quota di eredità spettante a ciascuno.
- Trasferire i beni ereditati: una volta stabilita la quota di eredità spettante a ciascun erede, sarà necessario procedere al trasferimento dei beni ereditati. Per i beni immobili, ad esempio, sarà necessario procedere alla trascrizione dell’atto di successione presso il Catasto.
È importante ricordare che la successione è un procedimento complesso che richiede l’assistenza di un notaio o di un avvocato specializzato in materia.
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Tasse di successione in Italia: quanto si paga? E quando si paga?
In questo paragrafo vediamo, in caso di successione, quanto si paga; in particolare vedremo nel dettaglio il caso di tassa successione immobili e tassa successione conto corrente.
In Italia, le tasse di successione sono imposte sul valore dell’eredità ricevuta da ciascun erede.
Nella tabella qui sotto si può vedere quanto costa la successione: le aliquote delle tasse di successione dipendono dal grado di parentela tra il defunto e l’erede e dall’ammontare dell’eredità. Solitamente, i figli e il coniuge superstite sono soggetti ad aliquote di imposta più basse rispetto ad altri eredi, come fratelli, nipoti o parenti più lontani.
Tassa successione, i costi (tasse successioni immobili figli e altri soggetti, conto corrente, ecc)
Soggetto Passivo | Aliquote e franchigia | Imposta ipotecaria | Imposta catastale |
Coniuge e parenti in linea retta | 4% con franchigia di 1 milione di euro per beneficiario | 2% del valore catastale
200 euro se prima casa (è necessario che il requisito un solo coerede |
1% del valore catastale
200 euro se prima casa (è necessario che il requisito un solo coerede |
Fratelli e sorelle | 6% con franchigia di 1 milione di euro per beneficiario | ||
Parenti fino al 4° grado, affini in linea retta e collaterale fino al 3° grado | 6% senza franchigia | ||
Altri soggetti | 8% senza franchigia | ||
Portatori di handicap | 4, 6, 8% e franchigia 1,5 milioni di euro |
Il pagamento dell’imposta di successione deve avvenire entro 60 giorni dalla data di notifica dell’avviso di liquidazione. Scaduto tale termine possono essere applicate sanzioni e interessi di mora.
La tassa di successione può anche essere pagata a rate.
Per determinare l’ammontare preciso delle tasse di successione e le eventuali riduzioni o esenzioni, è consigliabile consultare un professionista del settore, come un commercialista o un avvocato specializzato in materia di successioni.
Tasse successione immobili
Nel caso delle tasse di successione immobili, sono dovute sicuramente le imposte ipocatastali.
Mentre quelle sul valore dell’eredità ricevuta dipendono dalle aliquote e franchigie elencate sopra.
Tasse successione conto corrente
Nel caso invece delle tasse di successione conto corrente, sono dovute solamente le aliquote in base alla tabella sopra indicata (con le dovute franchigie).
Il testamento, perché farlo?
Redigere un testamento è un modo per stabilire come si vuole che il proprio patrimonio venga distribuito dopo la propria morte. Ci sono diverse ragioni per cui conviene redigere un testamento:
- Controllo: un testamento ti consente di avere il controllo sulla distribuzione dei tuoi beni. Senza un testamento, lo Stato deciderà come distribuire il tuo patrimonio tra i tuoi eredi legali. Con un testamento, puoi decidere chi riceverà i tuoi beni e in quale proporzione.
- Tutela della famiglia: un testamento può anche proteggere i tuoi cari, soprattutto se hai minori o persone a carico che dipendono da te. Puoi designare un tutore per i tuoi figli minori o stabilire una fiducia per fornire assistenza finanziaria ai membri della tua famiglia.
- Riduzione dei conflitti: la mancanza di un testamento può portare a conflitti tra i membri della famiglia, soprattutto se ci sono beni di valore. Un testamento può aiutare a ridurre il rischio di contenziosi legali tra i tuoi eredi, poiché stabilisce chi ha diritto a quali beni.
- Risparmio di tempo e denaro: redigere un testamento può aiutare a risparmiare tempo e denaro ai tuoi eredi. In assenza di un testamento, la successione può essere un processo lungo e costoso. Con un testamento, i tuoi beni possono essere distribuiti in modo più efficiente.
In sintesi, redigere un testamento può darti il controllo sulla distribuzione dei tuoi beni, tutelare la tua famiglia, ridurre i conflitti e risparmiare tempo e denaro ai tuoi eredi.
Capire come funziona la successione è dunque rilevante per la propria serenità finanziaria e quella dei propri cari.
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