Tabella età pensionabile: scopri quando smetterai di lavorare
Nel contesto in cui viviamo, prendersi cura delle proprie finanze è divenuto indispensabile.
Per i nostri nonni la pensione non era un problema: era sufficiente lavorare per poi ricevere un adeguato assegno pensionistico.
Oggi non è più così. Per alcuni professionisti la pensione potrebbe essere il 30% del loro ultimo reddito.
La possibilità di cambiare le carte in tavola c’è, sta al singolo prenderla o lasciarsela sfuggire.
“Dipendere dal governo per la tua futura sicurezza è come assumere un contabile che è un accanito giocatore d’azzardo”. Cit. Denis Waitley
Le tabelle sull’età pensionabile
I requisiti per la pensione hanno subìto svariate modifiche a seguito del decreto legge 6 dicembre 2011, più comunemente chiamato riforma Fornero.
Facciamo luce su quando potrete andare in pensione attraverso la tabella sull’età pensionabile.
Quali sono i vantaggi di utilizzare le tabelle per l’età pensionabile?
Il vantaggio principale delle tabelle sul pensionamento è la semplicità con cui viene indicato approssimativamente quando, secondo le norme attuali, raggiungerete l’ambìto traguardo della pensione. La suddetta tabella è il risultato dell’unione di una sull’età pensionabile e una sui contributi. Analizzandole contemporaneamente sarete in grado di capire se e quando andrete in pensione.
L’unico difetto di queste tabelle è la generalità delle informazioni, derivanti da simulazioni con oggetto situazioni lineari e ordinarie.
Di seguito potrete visionare le diverse tipologie di tabelle, per comprendere la stima della vostra età pensionabile.
Sistema Retributivo, Misto o Contributivo: tu in quale sei?
Chi ha versato più di 18 anni di contributi al 31/12/1995 rientra nel retributivo fino al 31/12/2011, e nel contributivo dal 01/01/2012.
Chi ha meno di 18 anni di anzianità contributiva al 31/12/1995 rientra nel retributivo fino al 31/12/1995 e nel contributivo dal 01/01/1996. Questo è considerato il regime “misto”.
Chi ha iniziato a lavorare dopo l’01/01/1996 rientra solamente nel regime contributivo.
Qual è la principale differenza tra i regimi contributivi?
La differenza sostanziale tra i diversi regimi contributivi è l’assegno pensionistico che si percepisce. Tale assegno sarà maggiore nel caso del regime retributivo e via via minore passando al regime contributivo. Diventa quindi importante capire a quale sistema contributivo si fa riferimento, per essere consapevoli di tutti i costi e le agevolazioni.
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Tabella sul pensionamento con pensione anticipata
La metodologia della pensione anticipata è basata esclusivamente sul calcolo dei contributi, senza considerare l’età pensionabile.
Per chi rientra nel sistema misto retributivo, la seguente tabella mostra i requisiti fino al 2050.
Invece, se come per la maggior parte dei lavoratori odierni fate parte del sistema contributivo, la tabella di riferimento è la seguente.
La colonna di sinistra illustra l’età per la pensione sia per le donne sia per gli uomini. Il lato destro invece riporta il requisito contributivo necessario.
Grazie a questa tabella identificherete facilmente l’età pensionabile, ma per quanto riguarda il controvalore dell’assegno pensionistico, nemmeno queste accurate tabelle possono aiutarci.
L’importo che percepiremo in pensione varia a seconda di molteplici fattori.
Tra di essi troviamo i periodi di stop lavorativo, i part time, la maternità e la malattia, integrazioni salariali e tanto altro.
Continuando la lettura troverete le altre tabelle che sono state modificate dalla riforma Fornero, dove l’età ha una rilevanza nettamente maggiore rispetto alla data di maturazione dei contributi.
Tabella pensionamento: la pensione di vecchiaia
La seguente tabella ha sostituito la precedente sulla pensione di anzianità, con un’elevata crescita dell’età pensionabile.
Questo livello è stato bloccato dalla legge Fornero fino al 2026. Da quel momento in poi l’età pensionabile tornerà a crescere.
Come antipasto ci sarà un primo incremento, anche se lieve, nel 2023.
Anche questa tabella sull’età pensionabile sarà distinta a seconda del regime a cui si appartiene.
La prima è per chi rientra nel sistema misto.
Vedete come potete contare su almeno 20 anni contributivi, in cui possiamo comprendere oltre al lavoro anche eventuali riscatti o contributi figurativi (come per esempio il servizio militare).
La seconda, molto simile, appartiene al sistema contributivo.
Vige la necessità di avere, al raggiungimento dell’età pensionabile, un assegno pensionistico superiore a 1,5 volte l’assegno sociale. In caso negativo la pensione arriverebbe al compimento dei 70 anni.
È chiaro come non sia sempre facile muoversi attraverso tutti questi dati previdenziali. Ma, per comprendere meglio l’argomento sarebbe utile approfondire tutto quello che devi sapere sui contributi INPS.
Tabella sull’età pensionabile: vecchie e nuove a confronto
La prossima tabella mostra le differenze tra un cittadino italiano nato nel 1945 e uno nato del 1980.
Siete pronti a digerire la distanza fra i due importi?
Qual è la principale conseguenza della riforma Fornero?
A seguito della riforma Fornero le pensioni riportano una differenza superiore a 500€. Se a questo minore valore della pensione si va ad aggiungere anche l’aumento del costo della vita attraverso l’inflazione, la situazione nel tempo può diventare insostenibile per molti risparmiatori. Oggi più che mai è essenziale pianificare una previdenza integrativa per vivere serenamente gli ultimi anni della nostra vita.
Non farti spaventare da tutte queste tabelle! Richiedi una consulenza previdenziale e scopri come aumentare la tua pensione futura in modo certo.
Tabella pensionamento, riforma Fornero, quota 100 e tabelle pensione a confronto
Nella prossima tabella sull’ età pensionabile, vengono mostrate le principali modifiche introdotte dalla legge Fornero.
In basso viene riportato un confronto fatto dal Corriere della Sera tra le diverse misure in base agli anni contributivi ed il sistema di calcolo.
Di seguito potrete visionare il confronto di quota 100 con la pensione anticipata e di vecchiaia.
Consiglio: per identificare il vostro gap pensionistico, servitevi di un buon calcolatore per la pensione, come ad esempio quello del Sole24Ore. Vi permetterà di fare diverse simulazioni, da integrare alle informazioni raccolte nelle tabelle qui presenti.
Attenzione però, nelle tabelle sull’età pensionabile che abbiamo visto è possibile che ci siano alcune variazioni per chi appartiene a ENASARCO o altre Casse Professionali.
Questo tema è molto soggettivo e va approfondito accuratamente.
Nel caso di lavoratori professionisti, l’esito finale dipende dal contributo per volume di affari individuale e il numero di anni contributivi totalizzati.
Una constatazione comune è quella che qualunque lavoro tu faccia, l’età pensionabile si allontanerà sempre di più e l’assegno pensionistico sarà sempre più basso.
Prevenire è meglio che curare, agisci ora per il tuo futuro!
Glossario:
- Regime contributivo: Il regime di contribuzione rappresenta una forma più equa di determinazione della prestazione pensionistica, in quanto pone in diretta correlazione quanto versato con quanto il soggetto verrà a percepire.
- Quota 100: La quota 100 è una modalità di pensionamento anticipato introdotta dal decreto legge n.4/20191.
- Addetti a mansioni gravose o usuranti: Gli addetti a lavori usuranti sono lavoratori adibiti a mansioni considerate particolarmente faticose e rischiose. Gli addetti ai lavori gravosi, che non devono essere confusi con gli addetti ai lavori usuranti ed al lavoro notturno, sono coloro che svolgono un’attività lavorativa particolarmente difficoltosa o rischiosa.
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