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come scoprire le truffe finanziarie

Truffe finanziarie: alcuni esempi per riconoscerle

Di truffe finanziarie ne è pieno il mondo, soprattutto adesso che la comunicazione è sempre più rapida e globale.

Scrollando le varie home dei social media come Facebook, Instagram, Tik Tok oppure nelle classiche pubblicità prima dei video YouTube è facile imbattersi in persone che ci mostrano come abbiano ottenuto il successo e come, in pochissimi passi, possiamo raggiungerlo anche noi.

Come vedremo con alcuni esempi fra poco, le truffe finanziarie non sono nate con l’avvento di internet, anzi: ce ne sono alcune piuttosto antiche.

Nonostante ciò, continuiamo a cadere all’interno della trappola di una truffa finanziaria.

Come mai? Come possiamo evitare di abboccare?

Sono presenti alcuni tratti in comune tra le truffe che possiamo riconoscere?

Scopriamolo subito.

schema

Lo schema Ponzi

Charles Ponzi, italiano emigrato negli Stati Uniti, sarà ricordato per sempre per aver inventato la truffa finanziaria più famosa al mondo.

In molti, ancora oggi, si ispirano a lui per riuscire nel loro intento truffaldino.

Ma in cosa consiste lo schema Ponzi?

Molto semplice: viene promesso un tasso di interesse sulla somma investita, per esempio il 20% annuo (Ponzi garantiva di raddoppiare il capitale in 90 giorni).

Queste somme, però, non vengono destinate all’acquisto di asset come azioni o obbligazioni, ma per far ottenere agli investitori il rendimento è necessario che altri investitori entrino nello schema.

All’inizio, se la truffa parte correttamente, gli investitori riceveranno l’interesse promesso.

Questo porterà all’interno nuove persone fino a quando, a causa di qualche evento (ad esempio una crisi economica), gli investitori richiederanno in massa i loro soldi scoprendo che in realtà questi sono spariti e il castello di carta crollerà.

Questo è proprio ciò che è successo con Bernie Madoff, banchiere ebreo, creatore di uno dei più grandi schemi Ponzi della storia (furono circa 37 mila le vittime della truffa).

Lo schema andò avanti per anni fino al 2008, quando per effetto della crisi economica gli investitori cercarono in tutti i modi di ottenere nuovamente la loro liquidità, ma non ci riuscirono.

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Pump e dump

Un’altro esempio di è il pump and dump, che tradotto vuol dire “pompa e sgonfia”.

Il truffatore convince alcune persone ad acquistare un asset per far lievitare repentinamente il prezzo e, per far ciò, spesso vengono utilizzate applicazioni di messaggistica o mail.

Altri investitori e trader, vedendo la grande immissione di liquidità su questo titolo, penseranno sia una grossa opportunità e decideranno, quindi, di investirci del denaro.

Qualche istante dopo il truffatore, che ha acquistato precedentemente, liquida con guadagno la propria posizione facendo tornare, inevitabilmente, il tutto al punto di partenza.

Il “bello” di questa operazione è che può richiedere anche soltanto pochi minuti.

Funziona molto bene con asset a bassa capitalizzazione e basso volume come penny stocks o criptovalute.

I truffatori creano delle vere e proprie mini bolle speculative, ma essendo loro le persone che iniziano e finiscono il processo riescono ad ottenere dei guadagni.

Uno Stato inventato

Nel 1821 un avventuriero scozzese, il generale MacGregor salpò dalle coste dell’America Centrale diretto nel Regno Unito.

Arrivò a Londra raccontando a tutti di aver scoperto un luogo veramente interessante, Poyais, con diverse prove a testimoniare la sua parola.

Una su tutte uno scritto del capitano Thomas Strangeways che raccontava nel dettaglio l’enorme quantità di oro e meraviglie presenti proprio a Poyais.

Nell’ufficio aperto da MacGregor a Londra era possibile cambiare le sterline con dollari di Poyais e acquistare lotti di terreno della nazione americana.

Le transazioni erano molteplici.

Il problema? Poyais non esisteva.

Il generale si era inventato tutto, ogni aspetto di Poyais: dalla bandiera allo scritto del capitano.

Ma perché, quindi, la gente si era fidata di MacGregor?

Semplicemente per via della storia e di un contesto verosimile che ha aiutato moltissimo lo scozzese nel racconto della “balla” finanziaria.

Nel Regno Unito, infatti, era presente grande voglia di speculazione, le persone cercavano di guadagnare dall’indipendenza di alcuni stati dell’America Latina ed era plausibile che Poyais fosse uno di questi.

frode crypto

OneCoin: CriptoQueen

Un ulteriore caso interessante è quello della CriptoQueen Ruja Ignatova, imprenditrice e direi truffatrice bulgara.

Quest’ultima ha presentato al pubblico nel 2015 la sua criptovaluta, OneCoin.

Come avete potuto notare nelle truffe è sempre presente una promessa ed in questo caso Ruja promise una criptovaluta facile da usare e destinata a battere anche Bitcoin, infatti uno dei soprannomi di OneCoin fu “Bitcoin Killer”.

Grazie all’ottima campagna marketing ed al supporto diretto di personaggi famosi, OneCoin fu in grado di ottenere grandi investimenti.

Peccato che la Bitcoin Killer, proprio come nel caso di Poyais, non esisteva e nel momento in cui gli investitori iniziarono a cercare di vendere le OneCoin acquistate e ottenere lauti guadagni, la CriptoQueen Ruja sparì con il malloppo.

Questo è un caso più recente, ma per molti aspetti simile al caso MacGregor e Poyais.

Si differisce, però per un aspetto: il controllo.

Diverse entità di vigilanza avevano avvertito gli investitori dichiarando OneCoin una criptovaluta con molti punti oscuri.

Nemmeno questo, purtroppo, bastò per evitare la truffa di migliaia di persone.

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Truffe finanziarie e la leva che hanno i truffatori su di noi

I truffatori molto spesso fanno leva sulla FOMO, Fear Of Missing Out, cioè l’ansia e la paura di perdere un’opportunità.

Ciò permette loro di spiegare al pubblico la loro frode come se fosse una grande invenzione che rivoluzionerà il mondo.

Quando si è in procinto di perdere un treno è complicato comprendere dove esso sia diretto e nel momento in cui saliamo pensiamo che nel caso in cui ci fossimo sbagliati il danno maggiore sarebbe soltanto quello di essere finiti in una città piuttosto che un’altra.

In realtà, purtroppo, alcuni di questi treni ci portano nel baratro.

Il modo migliore per evitare queste truffe è ricordarsi che in finanza, come in qualsiasi altro aspetto della vita, non esistono pasti gratis.

Truffe finanziarie: a chi rivolgersi e come evitarle?

Nel caso foste vittime di truffe finanziarie, il consiglio più “immediato” che posso darvi è quello di rivolgervi alle autorità competenti.

In realtà, l’ideale sarebbe non cadere affatto in simili tranelli.

Come la fai facile, direte voi.

Effettivamente è molto più semplice del previsto.

Se vi affidate a persone e/o agenzie per la gestione dei vostri soldi, assicuratevi che questi siano regolamentate da un ente ben specifico.

Questo è il caso dei consulenti finanziari indipendenti e dell’OCF, l’organismo che regola l’intero settore.

Solo così potrete dormire sonni sereni e programmare al meglio il vostro futuro finanziario.

3 fake news sui consulenti finanziari

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