Vivere in pensione in Portogallo: è realmente possibile?
Perché vivere in pensione in Portogallo?
Avete mai sentito parlare di questa migrazione in pensione, ossia andare a vivere in Portogallo quando si è in pensione?
Vi snocciolo un paio di dati di questo fenomeno:
- quasi 500 mila italiani pensionati si sono trasferiti all’estero una volta giunti in pensione;
- 10 mila sono gli italiani che hanno scelto come meta il Portogallo per la pensione.
Ma perché il Portogallo per i pensionati?
- Benefici fiscali, in primis
- Clima
- Sicurezza
Andiamo a vedere insieme i 3 punti sopra elencati
Benefici fiscali: quanto si guadagna a vivere in Portogallo in pensione?
Il primo vantaggio per cui molti pensionati italiani si trasferiscono in Portogallo è indubbiamente quello fiscale: secondo la Convenzione di non doppia imposizione tra Portogallo e Italia, è possibile richiedere l’accredito della pensione al lordo della tassazione.
Da aprile 2020, all’assegno pensionistico lordo, prima verrà sottratto il tetto minimo di reddito portoghese: il risultato andrà decurtato del 10%.
Questo regime di favore è valido per i primi 10 anni di permanenza nel Paese.
E in Italia, quando costerebbe?
La tassazione va in base alle aliquote IRPEF, quindi minimo 23% per un reddito minore di 15.000 €, senza contare l’aliquota regionale.
Possiamo vedere che la differenza è importante ed è abbastanza chiaro del perché molti italiani decidono di trasferirsi in Portogallo durante la pensione.
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Vivere in Portogallo da pensionato: quando costa?
Oltre alla minore tassazione, i pensionati italiani in Portogallo si trovano un costo della vita decisamente minore che nel Bel Paese.
Anche se c’è un rialzo del costo della vita anche in Portogallo, resta importante il gap tra i 2 stati:
- affitti più bassi, anche se dipende molto dal luogo scelto per vivere;
- minor spesa per alimentari;
- minor costi per ristoranti;
- potere d’acquisto locale nettamente a favore del Portogallo.
Qual è il costo della vita in Portogallo?
Il costo della vita rimane al di sotto della media europea, quindi sicuramente un ulteriore vantaggio che aiuta a spiegare questa trasferta scelta da molti. Rispetto all’Italia, tale costo si attesta 20 punti al di sotto, con spesa media che costa il 10/15% in meno. In altre parole, a parità di pensione, in Portogallo è possibile spendere le stesse cifre, ma vivendo maggiori esperienze.
Clima: se volessimo vivere da pensionati in Portogallo, quale ambiente troviamo?
Oltre alla vicinanza con l’Italia, che con i mezzi moderni rende il Portogallo raggiungibile con qualche ora di volo, un secondo punto sicuramente apprezzabile è il clima:
- mite, influenzato dalla presenza dell’Oceano Atlantico;
- al nord più fresco e piovoso, dove possiamo trovare la presenza anche di un paesaggio montuoso;
- più caldo verso sud;
- nell’entroterra troviamo un clima più continentale.
Quali sono i vantaggi di vivere in pensione in Portogallo?
Difficilmente si raggiungono temperature sotto lo zero, solitamente nella zona della costa non scende sotto i 10° d’inverno, e questo ne fa meta ambita per gli italiani in pensione, che preferiscono il tempo mite. Questo clima è così adatto a chi preferisce vivere la città, alternando passeggiate ed escursioni sull’oceano e nella natura.
Aggiungiamo, e non è di minor importanza, che il Portogallo è un Paese latino come l’Italia, quindi con questa condivide:
- lingua neolatina, più facile da essere capita ed imparata rispetto ad una lingua anglosassone;
- usi e costumi non troppo diversi dai nostri.
Sicurezza: in Portogallo in pensione, quanto tranquilli possiamo stare?
Vi siete mai informati come sia messo il Portogallo in termini di sicurezza?
Beh, ve lo dico io:
- 3° paese più sicuro al mondo;
- 3° paese più sicuro d’Europa.
Sicuramente posizione invidiabile, data dallo studio di diversi fattori, quali ad esempio:
- rischio terrorismo;
- militarizzazione;
- tasso di criminalità;
- conflitti di interesse;
- stabilità politica.
Oltre a questo il Portogallo si colloca tra i Paesi più pacifici al mondo!
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E quale assistenza sanitaria troviamo in Portogallo?
Da un punto di vista sanitario, il Portogallo si trova quasi appaiata all’Italia nelle classifiche OCSE.
Il sistema sanitario non è molto diverso da quello italiano e in esso si possono trovare molti professionisti da tutto il mondo, tra i quali anche medici italiani.
Come altri Stati, il Portogallo ha il servizio sanitario nazionale pubblico, disponibile a tutti i residenti, e il servizio privato, che ha prezzi che variano in base alle necessità.
In più, da tener presente, il cittadino residente nell’Unione Europea, quindi anche in Italia, ha diritto all’assistenza sanitaria, al pari dei residenti.
Come fare per vivere in pensione in Portogallo? Residente Non Abituale
Prerogativa per poter vivere in Portogallo in pensione e essere soggetti ai vantaggi fiscali sopra descritti, è essere Residente Non Abituale.
Questo status si ottiene avendo soddisfatti i seguenti requisiti:
- nei 5 anni prima della domanda, non bisogna essere stati tassati in Portogallo come residenti fiscali;
- bisogna registrarsi come residenti in Portogallo;
- è necessario essere presenti, ovvero viverci, per più di 6 mesi all’anno, cioè almeno 183 giorni. Possono essere consecutivi o intervallati, purchè sia possibile dimostrare la permanenza nell’arco dei 12 mesi;
- bisogna avere un regolare contratto di affitto annuale.
Il regime di Residente Non Abituale andrà richiesto dopo il trasferimento della residenza in Portogallo da parte degli italiani in pensione che vogliono godersi questa opportunità.
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Vivere in pensione in Portogallo: è possibile per tutti?
In un certo senso sì, perché non ci sono limiti nel fare questa scelta, solo che la valutazione reale va fatta se convenga, da un punto di vista fiscale, come visto prima.
Chi può ottenere gli ulteriori benefici fiscali in Portogallo?
Una categoria che non può beneficiare della non doppia imposizione sono i lavoratori, futuri o attuali pensionati, che versano o versavano i contributi all’ex INPDAP, cioè il sistema di previdenza per i lavoratori dell’amministrazione pubblica. Anche se tale ente è stato assorbito dall’INPS ormai qualche anno fa, la distinzione in questo caso resta viva e quindi il soggetto italiano che vuole vivere in Portogallo in pensione dovrà pagare le tasse in Italia. Restano i vantaggi prima descritti, ma quello principale decade.
Naturalmente, per poter andare in pensione è necessario aver maturato le condizioni fiscali necessarie. Dunque, bisogna stare attenti a calcolare e monitorare i contributi minimi per andare in pensione.
Quindi, all’italiano in pensione, conviene trasferirsi in Portogallo?
Sicuramente ci sono indubbi vantaggi nel fare questo passaggio: come visto insieme, fiscalità e clima sono tra i più importanti.
I paesaggi, seppur belli, non mancano nel Nostro Paese, ma la questione sicurezza può far la sua parte nella scelta.
Di contro, i vantaggi fiscali sono importanti soprattutto per pensioni medio alte; aggiungiamo che dobbiamo essere pronti a sradicare la nostra vita per andare in un Paese nuovo, soprattutto in un periodo della vita nel quale è più difficile cambiare e adeguarsi.
La mancanza degli affetti sono da tener in considerazione. È proprio questo che rende l’80% dei trasferimenti all’estero un fallimento.
Serve, fuor di ogni dubbio, un potere di adattamento, una voglia comunque di imparare una nuova lingua e nuovi costumi, seppur molto simili ai nostri; una capacità di adattamento da sfruttare soprattutto nel primo periodo, che risulta essere sempre il più duro.
Glossario:
- Aliquote IRPEF: L’aliquota Irpef è un’imposta progressiva, personale e diretta. Si paga sui redditi da lavoro dipendente, assimilati e di impresa, e i soggetti passivi dell’imposta sono le persone fisiche.
- INPDAP: L’Istituto nazionale di previdenza e assistenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica, era un ente pubblico previdenziale italiano, istituito a seguito della delega conferita al governo con la legge 24 dicembre 1993, n. 537, dal d.lgs. 30 giugno 1994, n. 479.
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